(Sanità) Lazio. USB scrive alla Polverini chiedendo la sospensione delle revoche dei part-time
Pubblichiamo il testo della lettera inviata alla Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini.
Al Presidente della Regione Lazio - On. Renata Polverini
Oggetto: richiesta sospensiva provvedimenti di revoca contratti part time nelle A.O./ASL del Lazio.
Con la presente questa OS intende portare alla Sua conoscenza quanto sta avvenendo nelle Amministrazioni del SSR del Lazio circa i contratti di lavoro part time.
Le Amministrazioni sulla scia dell’art. 16 della legge 183/2010 - Collegato al Lavoro - stanno procedendo alla revoca in massa, entro la data del 23 maggio pv., dei part time antecedenti alla data di entrata in vigore della legge 133/ 2008, secondo una lettura arbitraria e restrittiva della norma.
L’art 16 della suddetta legge, dà la possibilità e non l’obbligo alle Amministrazioni di rivedere i contratti part time, come sembra invece abbiano interpretato la maggior parte di esse, che stanno procedendo ad una revoca generale e generalizzata dei part time in essere, senza prendere in considerazione i singoli casi, le qualifiche interessate e lo specifico servizio di appartenenza.
I suddetti provvedimenti vengono predisposti attraverso lettere “fotocopia” in assenza di motivazioni specifiche e senza la necessaria rilevazione delle nuove esigenze venutesi a determinare all’interno del servizio di appartenenza.
Tale situazione rende difficile pensare che la valutazione venga effettuata attraverso il “rispetto dei principi di correttezza e buona fede” richiamati dalla legge.
Tralasciando il possibile profilo di incostituzionalità e il contrasto con la normativa europea, per i quali sempre più numerosi sono i ricorsi legali che, peraltro, stanno evidenziando un esito positivo a favore dei ricorrenti, questa OS intende richiamare la Sua attenzione sul danno sociale derivante dall’applicazione incondizionata del provvedimento.
Oltre il 90% dei contratti di lavoro part time del SSR interessa le donne, gran parte delle quali sono costrette, per mancanza di alternative, ad accudire minori, anziani e portatori di handicap.
Un lavoro di cura per il quale le donne sono costrette a rinunciare ad una parte spesso consistente di salario; i part time in questione sono quelli iniziati prima del 2008 e, se non riconfermati, andrebbero a discapito delle esigenze e dei bisogni familiari posti a suo tempo a fondamento delle richieste di trasformazione del contratto, con notevoli ricadute sociali che spingerebbero parte delle lavoratrici interessate alle dimissioni avendo intrapreso, a suo tempo, scelte di vita che spesso coinvolgono terzi o intere famiglie e che non sono revocabili senza enorme danno personale e sociale.
Tra l’altro la tempistica con la quale si sta procedendo alla revisione dei contratti part time e la richiesta, pressoché immediata, di rientro in servizio a tempo pieno coincidono con il periodo di chiusura delle scuole, il che produce un ulteriore danno alle donne e alle famiglie che non avrebbero neanche il tempo di prendere in considerazione soluzioni alternative.
Si crea così un’ulteriore ostacolo alle pari opportunità tra uomo e donna nel mondo del lavoro, in un contesto in cui sono ancora pochi e deboli i rimedi per il sostegno alla maternità e alla famiglia, finendo per minare l’occupazione e il lavoro femminile e ponendosi in antitesi con un sistema di welfare efficace.
Per questo motivo questa OS ha interessato della problematica anche il Ministero delle Pari Opportunità, presso il quale si è tenuto un incontro il 12 maggio u.s. nel quale USB ha richiesto un immediato intervento che, anche qualora venisse realizzato e determinasse un esito positivo, se adottato in ritardo rischierebbe di vanificarne gli effetti.
Alla luce di quanto esposto Le chiediamo, in veste di Presidente della Regione Lazio e Commissario ad acta della sanità e come donna – di intervenire al più presto sulle DG delle AO/ASL – al pari di altre regioni che hanno già deliberato in merito – al fine di sospendere ogni provvedimento in materia di revoca dei part time, in attesa di concordare criteri e modalità precise, sulla base dei quali si possa giustificare la richiesta del rientro in servizio a tempo pieno del dipendente.
USB denuncia da sempre l’enorme carenza di personale delle strutture sanitarie pubbliche del Lazio.
Nonostante ciò l’attuazione del piano di rientro da Lei predisposto prevederebbe l’esubero di personale, in totale contraddizione quindi con quanto stanno attuando le singole Amministrazioni in merito alla revoca del part time.
Al riguardo risulta altresì alla scrivente che sia stata predisposta una bozza di documento per la regolamentazione dell’istituto della mobilità regionale, al fine del successivo confronto con le OOSS del comparto, al quale USB resta in attesa di essere convocata.
p. USB - esecutivo confederale Lazio - Licia Pera