(Agenzie Fiscali) Lazio - Dogane: revoche dei part-time, arroganza just in time

Provvedimenti arrivati allo scadere, la Direzione regionale ha avuto un chiodo fisso per 180 giorni

Roma -

Nell’ultimo giorno utile anche la Direzione Interregionale delle Dogane per il Lazio e l’Abruzzo ha deciso di mettersi dalla parte di chi colpisce i diritti dei lavoratori facendo partire i provvedimenti di  revoca dei part-time che giudicava in contrasto con le esigenze di servizio o con i criteri che ha elencato a titolo esemplificativo in una circolare di qualche giorno fa. I destinatari avranno 90 giorni per chiedere una modifica altrimenti scatterà il ritorno a tempo pieno.

La revoca è un’arrogante forma di elusione del divieto di modifiche dei contratti di lavoro in maniera unilaterale e per niente coerente con il rispetto dei principi di correttezza e buona fede che pure l’art. 16 del L. 183/2010 prevedeva  nel disporre la possibilità di rivisitazione dei part-time concessi prima dell’entrata in vigore del DL 112/2008. E’ evidente infatti che in tal modo si tenta di mettere il lavoratore in una condizione di soggezione per spingerlo ad accettare qualsiasi modifica che gli venga imposta per non far scattare il rientro a tempo pieno.

Eppure la norma che invoca la Direzione Interregionale non è l’unica che il nostro ordinamento dedica al part-time e non sarebbe dovuta essere la sola di riferimento. Il fatto che  la normativa ha per anni incentivato il ricorso ad un’organizzazione del lavoro flessibile che contemperi le esigenze del datore di lavoro e del lavoratore e che chi da anni ne usufruisce ha organizzato la propria vita contando su di esso dovevano suggerire atteggiamenti più prudenti. A nulla è valsa nemmeno la sentenza di Trento a scoraggiare la Direzione Interregionale da provvedimenti simili.

Immaginiamo che la direzione regionale avrà avuto serie motivazioni per emettere provvedimenti tanto invadenti sulla vita privata di chi li ha ricevuti. Gravi devono essere le esigenze di servizio per emettere una circolare che limita i part-time ai casi di handicap o di assistenza a familiari disabili o a figli in età prescolare. Senza nemmeno verificare le esigenze dei singoli posti di lavoro si prevede che non verranno più concessi part-time per motivi, semplicemente, personali.

Andremo a verificare quali sono le cause di una situazione tanto grave in cui versa la Direzione Interregionale e di chi sono le responsabilità. Quello di cui siamo sicuri è che le responsabilità non sono dei Lavoratori e non accetteremo che a pagarla siano loro.