SCIOPERO GENERALE USB: LA GIUSTA CAUSA
100.000 LAVORATRICI E LAVORATORI IN 27 PIAZZE DI LOTTA
60% l’adesione media in prima fascia tpl
Ci avrebbero voluto invisibili, abbiamo bloccato le città: lo gridano forte le 27 piazze riempite dai 100.000 che questa mattina hanno manifestato in tutta Italia, in rappresentanza del milione di lavoratori oggi sciopero generale con l’USB contro le politiche sul lavoro e sullo stato sociale del governo Renzi. “Perché quando si chiama a lottare e scioperare, e su una piattaforma netta e senza ambiguità, le lavoratrici i lavoratori rispondono. Chi li chiama in piazza a fare passeggiate, se ne assuma tutte le responsabilità”, è la valutazione espressa da Pierpaolo Leonardi, a nome dell’Esecutivo Nazionale USB, nel corso del corteo di circa 10.000 manifestanti che ha sfilato nella capitale.
Forte la risposta nella prima fascia di sciopero nel settore dei Trasporti, con una media nazionale del 60% di adesione. Il 100% ha scioperato a Napoli in tutte le società del tpl, con una media del 60% nelle aziende della regione Campania. A Trento sciopera il 90%. A Bologna e Forlì fermi il 70% dei bus; il 50% a Reggio Emilia; a Rimini, Cesena e Ferrara oltre il 40%. Soppresso il 90% dei treni regionali in Emilia Romagna. A Roma bloccati il 70% dei bus; metro A e B rallentate e ferma la Roma-Giardinetti. Adesione al 30% nel Cotral del Lazio. A Venezia fermo il 70% del trasporto urbano ed extraurbano; a Verona, Sala SCC, 50% degli operatori in sciopero, con ripercussioni in tutto il traffico ferroviario del Veneto. In Friuli, media del 40%. Fermo il tpl extraurbano in Sicilia. Si rammenta che la Torino e a Perugia lo sciopero è stato impedito dalla Commissione di Garanzia, con la motivazione del concomitante svolgimento del “Salone del Gusto” e di “Eurochocholate”.
Cancellazioni, ritardi e disagi anche nel Trasporto aereo, con il tavolo sulla vertenza Meridiana in corso oggi al ministero del Lavoro.
Servizi bloccati, sportelli chiusi o a singhiozzo nei comuni, nella sanità e negli uffici territoriali, con forte adesione in INPS, hanno dato il segno della risposta dei lavoratori pubblici al blocco dei contratti e alla riforma Madia.
“LICENZIAMOLI PER GIUSTA CAUSA”, lo striscione di apertura dei molti cortei: dai vigili del fuoco ai lavoratori del commercio, gli esternalizzati della sanità e i lavoratori della logistica, i dipendenti del fisco e quelli comunali, autoferrotranvieri ed insegnanti, insieme a precari e senza casa, migranti e rifugiati, lavoratori cassaintegrati e in mobilità.
Alla testa del corteo romano i lavoratori Meridiana, che hanno poi proseguito in presidio sotto al ministero del Lavoro. Attorno a Ilario Ilari e Valentino Tomasone, i due autisti sospesi dal lavoro dopo aver partecipato a “Presa Diretta”, il calore ed il sostegno di tanti altri manifestanti.
Presenti a Roma anche i Senatori del M5S: il capogruppo Alberto Airola, il membro della commissione Lavoro Sara Paglini e la Sen. Ivana Simeoni; ha portato il suo saluto il Segretario del PRC Paolo Ferrero.
Federazione Nazionale USB
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COMUNICATI DAI TERRITORI
Comunicato Federazione USB Puglia
SCIOPERO GENERALE 24 Ottobre
MASSICCIA PRESENZA alla MANIFESTAZIONE REGIONALE a BARI
Anche a Bari, cosi come in tutte le principali città italiane, nell’ambito dello sciopero nazionale generale proclamato dall’Unione Sindacale di Base, si sono svolte manifestazioni e cortei contro le politiche del Governo Renzi e della “Troika”.
La manifestazione di Bari ha visto la partecipazione di circa un migliaio, tra lavoratori e cittadini pugliesi, che hanno sfilato in corteo fino alla sede della Prefettura.
Lavoratori dell’Ilva, del Pubblico Impiego, della Sanità, dei Ministeri, LSU dei tanti comuni della regione, delle Società in house “Sanitaservice”, della COOP, dei Vigili del Fuoco e di tanti altri settori, oltre a giovani e migranti, nel corso della manifestazione hanno messo in evidenza le condizioni di forte disagio e precarietà che stanno dilagando nei luoghi di lavoro a causa delle politiche economiche del Governo Renzi, espressione diretta della Troika.
Le principali parole d'ordine che hanno caratterizzato il corteo sono state quelle contro l'abolizione dell’Art. 18, il Jobs Act con la "farsa" dei contratti a tutele crescenti (accettate dalla stessa Cgil della Camusso) e la Legge di stabilità che produrrà un'ulteriore impoverimento di milioni di Lavoratori, cittadini e pensionati e renderà sempre più precari ed incerti quei pochi posti di lavoro che si renderanno disponibili.
I Lavoratori hanno anche protestato contro il governo della regione Puglia, che introduce i ticket nella sanità, non affronta concretamente le numerose vertenze aziendali presenti sul territorio, a partire dal risanamento ambientale dell’ILVA di Taranto ed un serio piano occupazionale.
Lo sciopero, messo in campo oggi dalla USB con manifestazioni in oltre 20 città, rappresenta una risposta vera a queste politiche governative e proseguirà nelle prossime settimane con ulteriori azioni di lotta, purtroppo altri sindacati preferiscono organizzare delle "gite di gruppo" a Roma.
In tal senso l’Unione sindacale di Base è impegnata a costruire con movimenti, associazioni, Lavoratori un più grande e vasto movimento di massa per "licenziare per giusta causa" il Governo Renzi e la Troika.
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Comunicato Federazione USB Liguria
24 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE
MANIFESTAZIONE A GENOVA
ECCO IL PROGRAMMA DI RENZI : CANCELLAZIONE ART.18 , CONTRATTI BLOCCATI, STIPENDI CROLLATI, DIRITTI E SERVIZI PUBBLICI CANCELLATI, PRIVATIZZAZIONI, EVASIONE FISCALE E CORRUZIONE DILAGANTI, SANITA' PUBBLICA MASSACRATA.
LICENZIAMOLI !!! E COSTRUIAMO L'ALTERNATIVA
A Genova un corteo di circa 500 lavoratori aperto dallo striscione "LICENZIAMO RENZI", in occasione dello sciopero generale indetto da USB ha toccato alcuni punti significativi delle violente e antipopolari controriforme degli ultimi anni e delle emergenze sociali.
Il corteo è partito dal centro per l'impiego per sottolineare la vergogna della riforma del lavoro di Renzi che non risolverà il dramma di milioni di disoccupati peggiorando ulteriormente la situazione e creando nuovi precari.
Ha sostato poi sotto la sede dell'Inps per ricordare la violenza e l'ingiustizia della riforma delle pensioni e il tentativo di furto del TFR da parte di Renzi. Quindi all'Agenzia delle Entrate per sottolineare l'enormità dell'evasione fiscale mai combattuta se non a chiacchiere.
Infine il corteo si è concluso sotto la sede di CONFINDUSTRIA unica e vera beneficiaria delle riforme di Renzi.
Da Imperia a La Spezia nel corteo erano presenti lavoratori di moltissime categorie del pubblico e del privato. Autisti e lavoratori dell'aeroporto, infermieri, impiegati pubblici, lavoratori dell'igiene ambientale, vv.ff., guardie giurate, precari e dipendenti di cooperative tutti insieme per dire basta alle politiche violentemente antipopolari del governo Renzi burattino bugiardo manovrato dalla UE.
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Comunicato Federazione USB Lombardia
GRANDISSIMO SCIOPERO E BELLISSIMA MANIFESTAZIONE
OGGI A MILANO
La soddisfazione si leggeva sul volto di tutti i lavoratori oggi a Milano al concentramento e alla manifestazione che è seguita. Lo sciopero generale organizzato da USB con Orsa e Unicobas, ha avuto una partecipazione al di là delle aspettative. Nelle fabbriche l’astensione dal lavoro ha coinvolto centinaia di operai, lo stesso in tante uffici, scuole, ospedali, appalti, negli uffici pubblici. All’Inps molte sedi hanno chiuso per mancanza di personale. Migliaia poi i manifestanti che si sono concentrati in piazza San Babila accolti da una mongolfiera con uno striscione lungo 30 metri con la scritta “Lavoro no riforma Renzi”.
Sono venuti da tutta la Lombardia: da Lodi, da Bergamo, da Sondrio, da Varese, da Lecco. Con i loro striscioni, con le bandiere, con i cartelli, Ancora di più quelli che hanno partecipato al corteo, rosso delle bandiere dell’USB, che si è concluso davanti alla Prefettura. E le parole hanno preso il sopravvento ai soliti fischietti, ai fumogeni, ai tamburi. Al concentramento iniziale e al comizio finale hanno preso la parola alcuni compagni che hanno spiegato, seguitissimi, il significato dello sciopero e della manifestazione. “Oggi abbiamo dimostrato che non siamo rassegnati a subire i ricatti, le sopraffazioni, le angherie del governo Renzi e dei suoi padroni italiani ed europei – ha gridato Aldo Pignataro dell’esecutivo confederale USB -. Noi abbiamo un sogno: vogliamo cambiare questo Paese dove i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Vogliamo un Paese per tutti, italiani e immigrati, con gli stessi diritti, gli stessi stipendi, dove ci sia democrazia.”
Importanti le parole di un lavoratore di Meridiana: “Vogliono licenziare 1600 di noi, fare la solita ristrutturazione che diminuisce i posti di lavoro, con costi inferiori, con minori diritti. E’ la situazione di molti. Ma noi siamo uniti e determinati e vogliamo lottare assieme a tutti i lavoratori che sono nelle nostre stesse condizioni.” Fofana, un immigrato della Costa D’Avorio, ha parlato in francese. “Non è vero che i migranti hanno rubato il posto agli italiani, non è vero che i rifugiati costano 40 euro al giorno. E’ vero invece che soffriamo assieme ai lavoratori italiani dei licenziamenti, della povertà, della mancanza di case”. Il traduttore Adil ha proseguito denunciando come iniqui il trattato di Dublino che limita la circolazione dei migranti e la legge Bossi-Fini che perseguita rifugiati e immigrati. E ha rivendicato il diritto di cittadinanza per chi nasce in Italia. Un giovane studente ha infine rivendicato l’unità tra generazioni contro chi invece ne esalta la divisione e la contrapposizione.
E’ stata questa una giornata da segnare sul calendario come un momento alto della lotta sindacale, ricco di significati e anche di gioia. La salita di un gradino verso una lunga stagione di lotte per riprendersi quelle libertà, quei diritti, quei stipendi che negli ultimi anni tutti i governi hanno rubato ai lavoratori.
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Comunicato Federazione USB Toscana
SCIOPERO E MANIFESTAZIONE A FIRENZE
"LICENZIARE RENZI – DIFENDERE IL LAVORO"
Questa mattina a Firenze, in occasione dello sciopero generale indetto da USB - Orsa – Unicobas, un corteo di circa 1.500 lavoratori aperto dallo striscione "LICENZIARE RENZI – DIFENDERE IL LAVORO", ha attraversato il centro della città.
Il corteo è partito da Piazza S. M. Novella snodandosi attraverso le strade del centro storico ormai trasformate in vetrina immagine per turismo fast food, fortemente voluto e sostenuto dall’ex Sindaco Renzi, per sfilare sotto il palazzo della presidenza regionale, che da sempre, in perfetta sintonia con le politiche renziane, si prodiga con proposte sperimentali per la distruzione della sanità pubblica, del trasporto pubblico, e nell’attivare politiche che favoriscono il precariato e la cessione in appalto dei servizi, senza nessun controllo sulle condizioni di lavoro e salariali dei lavoratori, considerati solo dei numeri, senza diritti né dignità. Dalla toscana nel corteo erano presenti lavoratori di moltissime categorie del pubblico e del privato. Autisti e lavoratori dell'aeroporto, infermieri, impiegati pubblici, lavoratori dell'acquedotto, del commercio, della scuola, precari e dipendenti di cooperative tutti insieme per dire basta alle politiche violentemente antipopolari del governo Renzi, a Firenze da tempo ben noto come Pinocchio.
La manifestazione si è conclusa in piazza S. Firenze, sede dell’ex Palazzo di Giustizia, con l’auspicio che tutti insieme, studenti, lavoratori stabili e precari, disoccupati, pensionati, si possa costruire un forte fronte di opposizione sociale per riportare equità, solidarietà e giustizia in questo paese così disastrato.
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Comunicato USB Novara
SCIOPERO E MANIFESTAZIONE A NOVARA
Nella giornata di oggi, venerdì 24.10.2014, si è svolto lo sciopero nazionale della U.S.B. (Unione Sindacale di Base) con manifestazioni nelle principali città.
L’iniziativa di lotta è stata indetta contro il jobs act di Renzi, le politiche dettate dalla troika europea al governo italiano sul lavoro e la pubblica amministrazione e contro il blocco dei contratti nel pubblico impiego, per l’occupazione e in difesa dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori.
A Novara, dopo il concentramento in piazza Cavour, un corteo di diverse centinaia di manifestanti ha sfilato per le via centrali della città.
La manifestazione si è conclusa con un presidio in corso Mazzini/angolo delle ore con numerosi interventi di lavoratrici/lavoratori, delegate/i sindacali di varie realtà aziendali pubbliche e private, studenti, precari e pensionati e rappresentanti di movimenti sociali.
Segnaliamo, tra le altre partecipazioni, quelle delle lavoratrici /lavoratori, delle seguenti aziende e settori: Comune e Provincia di Novara, Ospedale maggiore e Asl, Ministeri, Agenzie fiscali, Inps, Assa, Memc, Barilla, Prodech, Autoferrotranvieri, Poste, Cooperative sociali, Sika, Meritor, Insegnanti, Columbian, Multiservice, Cooperative Logistica, Inail ecc., e di altre realtà sociali novaresi, quali il Movimento No-F35, Rete Terra, Medicina Democratica, Osservatorio sulle nuove destre, Comitato no sfratti, Comitato esodati.
Una forte risposta alle politiche oggi impersonate dal governo Renzi, con l’unità tra soggetti diversi ma allo stesso modo e in pari misura colpiti da ingiustizie e deprivati di diritti e prospettive. La consapevolezza di non essere soli, la certezza che, ai colpi inferti ad una parte sempre più vasta della società, possa finalmente corrispondere una risposta sempre più forte per cambiare verso alle politiche sociali in essere.