ROMA CAPITALE: 21 E 22 OTTOBRE LAVORATORI IN SCIOPERO E IN PIAZZA

USB, vertenza per recupero del salario accessorio causata da politiche di Renzi e UE

Roma -

COMUNICATO STAMPA

 

Da Marino alla Raggi, passando per Tronca, i lavoratori di Roma Capitale stanno vivendo una situazione che può sembrare surreale, ma che invece si colloca perfettamente nella nuova realtà Paese che stanno ridisegnando il Governo Renzi e l'Unione Europea.

Secondo l’USB Pubblico Impiego, la vicenda del salario accessorio non pagato per prestazioni invece fornite dai lavoratori è paradigma dello stato di non diritto nel quale ormai sono costretti a vivere tutti i lavoratori pubblici. Un Governo che blocca i contratti per sei anni e li vuole riaprire con lo 0,96% di aumento equivale ad un'amministrazione locale che non paga il salario accessorio. Entrambi ritengono di poter fare quello che vogliono ai lavoratori in quanto “pubblici fannulloni”. Ma la vicenda del salario accessorio è anche il frutto dello strangolamento al quale gli enti locali vengono sottoposti da parte del Governo, che continua a tagliare fondi e con essi servizi ai cittadini e diritti ai lavoratori.

L’USB si è attivata attraverso una diffida per chiedere alla Giunta Raggi di segnare una discontinuità rispetto alle amministrazioni precedenti e pagare quanto dovuto ai lavoratori, senza costringerli ad avventurarsi in ricorsi legali che, oltre ad avere iter lunghi e dispendiosi, sanno troppo di strumentalizzazione politica e sindacale.

Ma non basta: i problemi sono a monte ed è ora di affrontarli. Per questo lavoratori di Roma Capitale parteciperanno allo sciopero generale del 21 ottobre, con presidio al MEF dalle ore 11.00, e alla manifestazione “NO Renzi Day” del 22 ottobre, portando in piazza le ragioni della loro vertenza che si uniranno a quelle di tanti altri lavoratori e lavoratrici per chiedere tutti insieme lavoro, diritti e stato sociale.