OdG Esecutivo nazionle USB 24 agosto 2011
L’Esecutivo nazionale confederale USB riunito a Roma il 24 agosto 2011 ha ampiamente discusso l’attuale grave fase politico economica che attraversa il Paese.
L’ Esecutivo nazionale ritiene che non ci sia alcuna possibilità di uscita dalla crisi economica finanziaria in corso attraverso i consueti strumenti già utilizzati dai governi in passato e riproposti oggi dal Governo Berlusconi.
La finanziarizzazione dell’economia ha prodotto un crisi sistemica che sta aggredendo i paesi avanzati del nord del mondo e sta foraggiando la speculazione finanziaria. L’Unione Europea a guida Franco/Tedesca sta approfittando della crisi per imporre di fatto un governo unico europeo che sta soppiantando definitivamente la funzione degli stati nazione ed imponendo il comando di Bruxelles e dell’Euro sulle scelte di politica economica dei governi nazionali.
L e manovre di luglio e di agosto del governo Berlusconi non solo sono evidentemente di classe, perché scaricano i costi della crisi sui lavoratori e le loro famiglie aggredendo i salari, imponendo agli enti locali, cui vengono tagliati i trasferimenti, di aumentare le tasse, attaccano a fondo le pensioni e il tfr ma rischiano di essere assolutamente contingenti ed inutili perché non aggrediscono le vere cause della crisi che sono il mercato finanziario, la speculazione il sistema bancario. La stessa contro manovra proposta dal PD non si discosta da questa impostazione e si colloca nello stesso solco con un’ottica di riduzione del danno fatta comunque di privatizzazioni, liberalizzazioni, flessibilità, riduzione del welfare eccetera.
La crisi sta producendo una svolta politica profonda e strutturale e va affrontata dal movimento sindacale indipendente e conflittuale in questa ottica.
Il problema non è semplicemente cacciare Berlusconi e sconfiggere il berlusconismo. Qualsiasi ipotesi politica che non metta in discussione le scelte dell’Unione Europea sarà destinata a proporre analoghe e continue manovre di rientro dal debito che però non modificheranno minimamente la situazione.
A tal proposito l’Esecutivo USB ritiene anche indispensabile ricercare ogni relazione a livello europeo ed internazionale per concordare iniziative di lotta e di mobilitazione a livello continentale contro le politiche dell’Unione Europea sostenute anche dalle organizzazioni sindacali presenti nella CES.
L’Esecutivo nazionale USB invita tutta l’organizzazione a proseguire la mobilitazione per contrastare le manovre di classe del governo già avviata con lo sciopero nazionale del pubblico impiego di luglio e le manifestazioni di luglio e di agosto e a tal fine decide di proporre alle organizzazioni sindacali conflittuali, già invitate al confronto sulla situazione, di proclamare assieme per il 6 settembre lo sciopero generale e generalizzato con proprie manifestazioni territoriali come primo momento di risposta di massa e unitario contro le manovre del governo Berlusconi, contro le politiche dell’Unione Europea, per riaffermare i diritti democratici e contrattuali, contro ogni nuovo patto sociale fra sindacati complici, padroni, banchieri.
L’esecutivo nazionale USB ritiene che la proposta di proclamazione dello Sciopero generale e generalizzato con autonome manifestazioni territoriali vada estesa anche a tutti quei settori sociali e di movimento in lotta per la difesa dei beni comuni, del territorio, del diritto al reddito e all’abitare, della scuola pubblica e del diritto allo studio, per i diritti dei migranti.
L’esecutivo nazionale USB invita pertanto tutte le proprie strutture a revocare gli scioperi già proclamati dalle categorie e dai settori, in particolare gli scioperi nazionali del pubblico impiego del 9 settembre e quello del TPL del 19 settembre per farli convergere sulla data del 6 settembre.
L’esecutivo nazionale USB conferma l’adesione dell’organizzazione all’Assemblea Nazionale del 10 settembre promossa da “Roma bene comune” con la certezza che da quel momento di confronto scaturirà un calendario unitario di ulteriori mobilitazioni contro la crisi, le manovre del governo e l’Unione Europea.
L’esecutivo nazionale USB ritiene importante raccogliere e rilanciare la proposta di Mobilitazione Europea avanzata dalle piazze degli Indignados per la giornata del 15 ottobre e mobilita tutta l’organizzazione per la massima partecipazione alla Manifestazione Nazionale che si terrà in quella data.