Il 15 dicembre 2007 a Vicenza per liberare la terra dalle basi di guerra
In allegato il comunicato
Il 15 dicembre decine di migliaia di donne e uomini, lavoratori e cittadini, che nei loro territori sono impegnati in lotte contro gli insediamenti militari e/o la devastazione ambientale, verranno a Vicenza da tutta Europa, dagli USA e da altri paesi del pianeta per manifestare insieme al movimento No Dal Molin perché riconoscono che la battaglia dei vicentini è un punto alto del conflitto attuale a livello globale.
Nonostante le campagne di disinformazione è ormai chiaro a molti che la guerra preventiva è lo strumento principale dei centri di potere imperialisti nella competizione per il dominio internazionale, ovvero, per il controllo e lo sfruttamento intensivo delle fonti di energia, delle risorse ambientali e del lavoro sulla base della perversa logica della concorrenza per il profitto capitalistico ad esclusivo vantaggio di poche “caste” privilegiate, provocando la distruzione delle stesse condizioni di vita per intere popolazioni: anche da noi aumentano precarietà, bassi salari, povertà.
A Vicenza migliaia di lavoratori, cittadini di varia estrazione sociale, culturale, politica, religiosa da 18 mesi sono in mobilitazione continua per impedire la costruzione della Base Usa nell’aeroporto Dal Molin, che sarebbe l’atto finale dell’asservimento della città ai signori della guerra.
Ma non basta per costruire un futuro diverso e possibile, bisogna andare a riconvertire le strutture militari esistenti a cominciare da Vicenza: dalla caserma Ederle ai siti “Pluto” e “Fontega”, alla Gendarmeria Europea ecc.
A chi verrà il 15 deve essere chiaro che la manifestazione serve a denunciare e combattere tutti i soggetti politici ed economici che vogliono e assecondano la militarizzazione della società, e che cedono pezzi di territorio, inviano truppe, costruiscono armi, installano scudi spaziali per le guerre di aggressione.
Con queste premesse, ci sembra che il corteo del 15 debba mostrare il ruolo di Vicenza nell’Italia e nell’Europa economica e armata: mentre Berlusconi faceva il “regalino” della nuova base all’amico Bush (tramite il compare Hüllweck), Prodi da Bruxelles metteva a Vicenza la Gendarmeria Europea; poi (per tacere d’altro) lo stesso Prodi con il suo editto confermava la scelta di costruire la base e inviava a Vicenza come facilitatore alla costruzione della base il suo pretoriano d’assalto, Paolo Costa deputato europeo , responsabile della commissione europea trasporti, tristemente famoso per essere il commissario delle grandi opere (TAV, MOSE).
D’altra parte le decine di morti fra i militari mandati in missione dalla caserma Ederle, i casi di suicidio e di diserzione mostrano che la “proiezione di potenza” USA ha al suo interno elementi di crisi e che il ruolo del movimento in questa direzione è importante e non delegabile.
Il 15 dicembre, deve dire con chiarezza:
- LIBERARE LA TERRA DALLA GUERRA,
- NO AL DAL MOLIN, NO ALLO SCUDO SPAZIALE
- NO AGLI IMPERIALISMI
- RICONVERSIONE CIVILE DI TUTTE LE FABBRICHE E LE BASI MILITARI
- RITIRO DELLE TRUPPE DI OCCUPAZIONE, ITALIANE E STRANIERE, DA AFGANISTAN, IRAK, LIBANO.
Ore 10/14 presidi davanti alle basi militari presenti a Vicenza:
come CUB ci troviamo davanti alla GENDARMERIA EUROPEA.
Per arrivarci con auto e pulman uscire dalla Autostrada vanno bene per comodità sia Viovest che Viest e proseguire nella circonvallazione verso nord e arrivare al PARK Circoli che è di fronte alla Gendarmeria Europea.
0re 14 Manifestazione con concentramento davanti alla stazione ferroviaria