(Enti Locali) Manovra ammazza-enti locali. Comuni e Province: vendesi! -volantino e documento di analisi-
In allegato il volantino e il documento con una prima analisi della Manovra economica
Non è bastata la famigerata manovra di luglio a chiedere enormi sacrifici ai dipendenti degli Enti Locali. Non sono bastati i blocchi dei turnover e i tagli sulle retribuzioni fino al 2017 che stanno mettendo in ginocchio i lavoratori del comparto. Anche ad agosto l'inesorabile azione spregiudicata del Governo continua a colpire gli Enti Locali i dipendenti e i cittadini che ne fanno parte, chiamati ancora una volta a pagare la crisi prodotta da banche, speculatori e politici schiavi dei padroni dell'economia.
Grazie al nuovo decreto anti-crisi (D.L. 138/2011) stanno cancellando la storia secolare delle Province e quella millenaria dei Comuni. Con un colpo di spugna interi territori verranno smantellati, calpestate le identità e le tradizioni. Le autonomie degli Enti sono destinate a soccombere per salvare le logiche dei mercati finanziari, secondo una sballata equivalenza voluta da un Governo centralista, mascherato da federalista, che prevede più banche e meno risorse comuni. Sono previsti ulteriori tagli agli Enti Locali, fissati nella misura di nove miliardi di euro in due anni, mentre i governanti hanno solo riduzioni di facciata (v. il ricorso ai voli in classe economica o il misero contributo di solidarietà).
Ai lavoratori degli Enti Locali si chiede di rinunciare:
•per due anni alla percezione del proprio TFR, che rimane congelato nelle casse dello Stato nonostante appartenga al lavoratore che lo ha prodotto;
•alla 13a mensilità nel caso in cui l'Ente di appartenenza non sia virtuoso;
•a festeggiare le feste laiche (25 aprile, 1 maggio, ecc.), spostandole alla domenica;
•alla propria sede di lavoro poiché potrà avvenire il trasferimento all'interno del territorio regionale dietro semplice e incontrastata imposizione del datore di lavoro.
Ci stanno rendendo tutti più poveri. I cittadini perderanno i servizi pubblici, destinati a essere ceduti ai privati che agiscono perseguendo esclusivamente logiche di profitto. Si sta tornando al buio medioevo fatto di signorotti e servi dei padroni.
Già in passato avevamo preannunciato lo scippo del TFR e denunciato il furto di una festività soppressa. Oggi i nostri governanti continuano il loro disegno, schiacciando inesorabilmente i nostri diritti, e svendendo i servizi, lo stato sociale, il patrimonio, le risorse e i beni comuni, con la complicità di banche, Confindustria e sindacati concertativi.
Nonostante le tantissime misure adottate, che si ostinano a chiamare con termini alitisonanti come : “stabilizzazione finanziaria”, “sviluppo” e “anti-crisi”, il debito pubblico aumenta, le borse crollano e la crisi non si placa, perché la stanno alimentando con questi stessi provvedimenti. Quanti altri decreti schiacciasassi ci riserveranno, considerando che i peggiori effetti dovranno ancora arrivare?