Bologna. ATTENTI ALLO SCIPPO: IL 30 GIUGNO SCADE IL TERMINE PER CONSERVARE IL TFR
GIOVEDI’ 28 GIUGNO A BOLOGNA
PRESIDIO
PRESSO UNIPOL ASSICURAZIONI - ASSICOOP - dalle ore 17.00
VIA INDIPENDENZA 8/H
Tutti i lavoratori del settore privato per mantenere il Tfr in azienda devono comunicarlo, entro il 30 giugno, per iscritto alla loro azienda facendosi dare copia firmata per ricevuta: il silenzio è considerato consenso al trasferimento del Tfr ai fondi pensione, il Tfr ai fondi pensione è per sempre e non può essere revocato.
Nonostante la massiccia campagna di informazione a favore dei FONDI, campagna finanziata con i soldi pubblici, i lavoratori non stanno aderendo ai fondi pensioni: dagli ultimi rilevamenti solo il 13% dei dipendenti ha scelto di aderire ai FONDI, compreso anche chi era già iscritto ai fondi negli anni scorsi.
Il Governo, CGIL-CISL-UIL e padronato speravano almeno di arrivare al 40% dei lavoratori: ORA BISOGNA DISINNESCARE IL MECCANISMO DEL SILENZIO ASSENSO, perché è tramite questo che i padroni dei FONDI puntano al recupero della situazione e scippare il TFR ai lavoratori indecisi e male informati.
MA GIA’ SI INIZIA A PARLARE DI RENDERE OBBLIGATORIO PER LEGGE
IL TRASFERIMENTO DEL TFR AI FONDI
DALLO SCIPPO ALLA RAPINA
Chi ci guadagna? Cgil-Cisl-Uil, Confindustria, Aziende, Banche e Assicurazioni vorrebbero dirottare sui fondi da loro gestiti circa 19 miliardi di euro annui, derubati dalle tasche dei lavoratori.
Chi rischia? I fondi pensione sono a totale rischio per i lavoratori, sono subordinati all’andamento delle Borse e dei mercati finanziari e caratterizzati dall’incertezza del rendimento. Per questo non garantiscono ai propri aderenti nemmeno la restituzione del capitale versato.
Quanto rende? Il TFR gestito dall’INPS ha un rendimento certo, essendo automaticamente rivalutato anche più dell’inflazione: 1,5 % più il 75 % dell’inflazione ISTAT annua. Con i fondi pensione il TFR invece si trasforma in capitale a rischio.
Scegliere i fondi pensione significa indebolire la previdenza pubblica e privatizzarla. Non aderire ai fondi pensione è un primo passo per il rilancio e il potenziamento della pensione pubblica per tutti.