Agenzie Fiscali - Sciopero del 3 luglio, i lavoratori del Fisco sanno perché!

Roma -

Entro il 30 giugno il Governo dovrebbe trovare le risorse per pagare il salario accessorio del 2008. Entro la fine del prossimo luglio, nel pieno della stagione balneare (quando maturano i cocomeri e fioriscono le fregature) il Parlamento approverà il decreto Brunetta che attua la riforma della Pubblica Amministrazione. Con lo sciopero del 3 luglio RdB intende spezzare il filo logico e politico che lega fra loro le due date. I lavoratori delle Agenzie Fiscali hanno – se possibile – alcune ragioni in più per scioperare.

 

Loro infatti sanno che il teorema Brunetta è una presa per i fondelli montata ad arte per colpire i dipendenti pubblici. Il taglio delle risorse che finanziavano il loro salario accessorio - fra cui il defunto Comma 165 - è stato un passaggio fondamentale del teorema: gli statali sono fannulloni, è giunta l'ora della produttività, efficacia, efficienza. Mai più denaro a pioggia, mai più carriere per tutti, d'ora in avanti dice Brunetta, serve un sistema di valutazione delle performance. Poi le risorse economiche. Ecco la bugia!

 

I lavoratori del Fisco hanno già da dieci anni un sistema pubblico di valutazione delle performance (cos'altro sono le Convenzioni annuali stipulate tra Governo e Agenzie?); hanno già un sistema di valutazione individuale, applicato per le assunzioni e per alcuni delicati compiti d'istituto. I lavoratori del Fisco sono già monitorati costantemente (pensate ai cronometri di Profilo Utente!) anche perché dalle loro prestazioni individuali dipende la valutazione dei loro dirigenti (accade alle Entrate). E il sistema di valutazione dei dirigenti fin qui ha elargito agli stessi lauti compensi e profumate carriere. Non c'è quindi uno straccio di prova che il comparto sia improduttivo o inefficiente, tant'è vero che per agevolare gli evasori fiscali – grandi elettori di questo Governo - è stato necessario mettere in scena la più inutile delle riorganizzazioni.

 

Malgrado tutto ciò, il taglio delle risorse ha avuto gli effetti peggiori proprio nel nostro comparto. Non ci siamo fatti mancare nulla neppure sul piano dei diritti: avevamo già un contratto nazionale che tagliava il salario in caso di malattia e il decreto Brunetta ha peggiorato il trattamento. Avevamo un sistema sanzionatorio severo e ce ne becchiamo uno aggiuntivo che prevede il licenziamento in caso di cattiva valutazione del dirigente.

 

Le ragioni dello sciopero non sono solo finanziarie. C'è da rispondere agli insulti mediatici (chi ha dimenticato che i nostri figli secondo Brunetta dovrebbero vergognarsi di noi?), c'è da arrestare la valanga di follia che sta arrivando con la sistematica esclusione parziale o totale del 75% dei lavoratori dal salario di produttività, con annesso bonus licenziamento. C'è da riempire il vuoto pneumatico lasciato da un fronte sindacale nutrito ma remissivo che si prepara a inscenare una protesta rituale e sterile.

 

Forse salteranno fuori le risorse che gli ottimisti annunciavano già a ottobre scorso. Si tratta di fondi - già pronti da mesi - che ad andar bene copriranno poco più della metà delle risorse stanziate per il 2007. Un salario dimezzato è un bel regalo in tempi di recessione. Per i tuoi diritti, per la tua dignità e per il tuo salario, sostieni la mozione RdB che stiamo facendo approvare nelle tante assemblee in tutta Italia e sciopera il 3 luglio. Se non trovi almeno una ragione per farlo adesso, non avrai mai più una ragione per rialzare la testa e riprenderti quello che ti hanno tolto. E ti stanno togliendo tutto.