Pubblico Impiego. PALAZZO CHIGI 30 OTTOBRE 2008, LA FARSA CONTINUA!

In allegato il documento

Nazionale -

L’incontro che si è tenuto a palazzo Chigi il 30 ottobre non modifica i contenuti del protocollo proposto dal  ministro Brunetta, ma è stata la legittimazione mediatica di CGIL CISL UIL nei ruoli che si sono ritagliati tra sindacati di governo e sindacati di presunta opposizione sociale.


CISL UIL ormai identificabili come amministratori delegati aggiunti del governo, la mattina prendono in giro  studenti e lavoratori della scuola, chiamandoli alla lotta solo dopo l’approvazione della Gelmini, il pomeriggio svendono i dipendenti pubblici in una ipotesi di nuovi contratti da lavoro che, non solo prevedono una riduzione consistente di salario consolidato, ma determina gli strumenti normativi della mobilità, espulsione e ricatto meritocratico peri lavoratori.



La CGIL riscopre l’anima rivoluzionaria che magari aveva dimenticato nella vertenza alitalia, si propone come epigono dell’opposizione sociale. Una posizione che somiglia troppo a quella del PD e che sa di profondamente strumentale. Lo stesso annuncio delle iniziative di lotta appare sempre più come una semplice rappresentazione di opposizione che non attacca i reali contenuti della riforma della PA. e delle politiche governative. Tanto è vero che la contrapposizione è tutta interna alla questione delle risorse economiche contrattuali e non intacca le scelte politiche di riforma che sono dietro le elemosine salariali proposte.



La CONFSAL si è dimostrata consenziente alla sottoscrizione dello stesso protocollo che non aveva firmato a palazzo Vidoni, forse il luogo favorisce la riflessione.



Le OO,SS, della dirigenza tutte non hanno sottoscritto il protocollo perché hanno finalmente compreso come la trappola del protagonismo dei dirigenti è per altri dirigenti diversi da quelli in servizio.



I contenuti economici della proposta sono veramente esigui e fortemente penalizzanti, quello che appare come un arretramento delle posizioni del governo potrebbe essere solo un passo di danza concordato con chi sottoscrive. Le risorse economiche sono incerte, il recupero delle risorse delle leggi speciali per alimentare il salario integrativo è proposto con non meglio identificati risparmi delle amministrazioni, mentre il famoso 10% è recuperato in via teorica e solo in parte e ridistribuito con criteri meritocratici.



In una condizione del genere, in cui come non mai, il contratto è strumento di realizzazione di riforme penalizzanti, fermarsi al rinnovo contrattuale separato da analisi e strategia di lotta contro la riforma della p.a. è sicuramente perdente.

 

Il nostro ruolo diventa sempre più centrale in una crescente e ritrovata opposizione sociale che, seppure con contraddizioni inevitabili, si pone sul terreno del conflitto di lunga durata contro un modello sociale non condiviso.

 

 

 

 

 

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31 ottobre 2008 - Rainews 24

Cisl e Uil firmano il contratto degli statali, Cgil no: "Pronti allo sciopero generale"

Sindacato spaccato sul rinnovo del contratto degli statali. Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Usae firmano il protocollo d'intesa a Palazzo Chigi, mentre la Cgil conferma il suo 'no' e si prepara allo sciopero generale della categoria a dicembre. Ma già a novembre si preannunciano scioperi a livello regionale, a cominciare da lunedi' prossimo. Inevitabili le ripercussioni nei rapporti fra tra sigle sindacali: per Guglielmo Epifani, la firma del nuovo contratto da parte di Cisl e Uil è stato "un errore che non resterà senza conseguenze". L'aumento medio di stipendio mensile previsto dal nuovo contratto per i ministeriali è di 70 euro. "La Cgil sta smettendo di essere un sindacato", attacca Angeletti, che rincara: "Speriamo che a forza di sbattere la testa si ravvedano. La Cgil, ha deciso o non può (e se non può è peggio che se non vuole, come diceva Nenni) fare accordi". Bonanni si dice molto dispiaciuto per la Cgil: "Abbiamo evitato - afferma - che il sindacato potesse essere scavalcato in una sorta di qualunquismo imperante". Il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, saluta il protocollo come "un grande risultato", con l'unico rammarico di non aver avuto la firma di tutti: "Io sono per avere tutte sigle a firmare un contratto, se si può. Se non si può, si va avanti con chi firma'. A indurre la Cisl e la Uil a firmare il protocollo d'intesa che rappresenta una sorta di accordo quadro ponte, il ripristino delle risorse per la produttivita': circa 200 milioni tagliati dal fondo unico di amministrazione con il decreto Tremonti prima dell'estate, che, se la decurtazione fosse stata confermata, avrebbe comportato un alleggerimento pesante delle buste paga da gennaio. Mentre c'è l'impegno a recuperare i 530 milioni previsti da leggi speciali. L'aumento per i ministeri previsto è di 70 euro circa e complessivamente dal prossimo anno le retribuzioni saranno piu' pesanti per 6 miliardi. Dai sindacati firmatari e' stata sottolineata anche l'importanza sul nuovo modello contrattuale, a cui si sta lavorando anche per il settore pubblico. Saranno definite, infatti, linee guida che poi faranno parte dell'eventuale accordo generale con Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali. La Cgil però boccia senza mezzi termini l'intesa. "Non c'e' nessun motivo per cambiare idea", ha scandito Epifani, che ha spiegato le ragioni del dissenso: "L'aumento e' inferiore all'inflazione reale e non c'è alcuna certezza sulla restituzione degli oneri accessori del maltolto. Nessuna novità anche per i precari". Per l'Ugl quella di ieri è una "firma politica": "il governo - ha sottolineato il numero uno Renata Polverini - ha preso un impegno solenne, con Brunetta e Letta, per restituire le risorse ed evitare che per la prima volta a gennaio i lavoratori del pubblico impiego vedessero una decurtazione reale del loro salario". E rivolgendosi alla Cgil, Polverino ha detto che in questo momento di grande preoccupazione era "necessario dare a questi lavoratori la certezza di vedere il rinnovo contrattuale". A non firmare anche le Rdb-Cub, che giudicano l'aumento "irrisorio" e sottolineano "le esplosive conseguenze delle politiche economiche e sociali intraprese dal governo a senso unico in favore di banche e imprese".


31 ottobre 2008 - America Oggi

Sindacati divisi sul rinnovo del contratto degli statali.
La GGIL non ci sta. Si prepara lo sciopero generale

ROMA - Sindacato spaccato sul rinnovo del contratto degli statali: Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Usae firmano il protocollo d'intesa a Palazzo Chigi, mentre la Cgil conferma il suo 'no' e si prepara allo sciopero generale della categoria a dicembre, preceduto a novembre dagli stop regionali, a cominciare da lunedi' prossimo. Una divisione quella tra i tre sindacati confederali che rievoca il Patto per l'Italia e che non potra' non avere ripercussioni pesanti tra le organizzazioni. Lo dice senza mezzi termini il leader di Corso d'Italia, Guglielmo Epifani, secondo cui la firma e' stato ''un errore che non restera' senza conseguenze'' perche' rappresenta un ''ulteriore elemento di divisione che naturalmente incidera' sui nostri rapporti''. Ma non sono meno dure le repliche dei segretari generali di Uil e Cisl, Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni. Anzi. ''La Cgil sta smettendo di essere un sindacato'', afferma Angeletti, che aggiunge e rincara: ''speriamo che a forza di sbattere la testa si ravvedano. La Cgil, ha deciso o non puo' (e se non puo' e' peggio che se non vuole, come diceva Nenni) fare accordi''. Bonanni si dice molto dispiaciuto per la Cgil: ''Abbiamo evitato - afferma - che il sindacato potesse essere scavalcato in una sorta di qualunquismo imperante''. Il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, saluta il protocollo come ''un grande risultato'', con l'unico rammarico di non aver avuto la firma di tutti: ''Io sono per avere tutte sigle a firmare un contratto, se si puo'. Se non si puo', si fa avanti con chi firma'. A indurre la Cisl e la Uil a firmare il protocollo d'intesa che rappresenta una sorta di accordo quadro ponte, il ripristino delle risorse per la produttivita': circa 200 milioni tagliati dal fondo unico di amministrazione con il decreto Tremonti prima dell'estate, che, se la decurtazione fosse stata confermata, avrebbe comportato un alleggerimento pesante delle buste paga da gennaio. Mentre c'e' l'impegno a recuperare i 530 milioni previsti da leggi speciali. L'aumento per i ministeri previsto e' di 70 euro circa e complessivamente dal prossimo anno le retribuzioni saranno piu' pesanti per 6 miliardi. Dai sindacati firmatari e' stata sottolineata anche l'importanza sul nuovo modello contrattuale, a cui si sta lavorando anche per il settore pubblico. Saranno definite, infatti, linee guida che poi faranno parte dell'eventuale accordo generale con Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali. Secondo Bonanni, e' importante il ripristino dei fondi per il salario accessorio che ''unilateralmente erano stati tolti''. Ha ammesso che l'aumento di 70 euro e' basso, ma la ''premessa - ha osservato - e' che venivamo da un biennio di difficolta'''. Il sindacalista ha chiesto, quindi, il taglio delle tasse sul salario di produttivita' pure per il pubblico impiego. Anche per Angeletti, l'accordo e' una soluzione ''molto positiva: per i lavoratori, prima delle ferie, c'era una legge che riduceva i salari con l'eliminazione del salario accessorio. E questo e' stato il principale motivo di opposizione dei sindacati. L'unica macchiolina, dunque, l'atteggiamento della Cgil''. Tira dritto per la sua strada la Cgil che boccia senza mezzi termini l'intesa. ''Non c'e' nessun motivo per cambiare idea'', ha scandito Epifani, che ha spiegato le ragioni del dissenso: ''l'aumento e' inferiore all'inflazione reale e non c'e' alcuna certezza sulla restituzione degli oneri accessori del maltolto. Nessuna novita' anche per i precari''. Per l'Ugl si e' trattato di una ''firma politica''. ''Il governo - ha sottolineato il numero uno Renata Polverini - ha preso un impegno solenne, con Brunetta e Letta, per restituire le risorse ed evitare che per la prima volta a gennaio i lavoratori del pubblico impiego vedessero una decurtazione reale del loro salario''. E rivolgendosi alla Cgil, ha detto in questo momento di grande preoccupazione era ''necessario dare a questi lavoratori la certezza di vedere il rinnovo contrattuale''. A non firmare anche le Rdb-Cub, che giudicano l'aumento ''irrisorio'' e sottolineano ''le esplosive conseguenze delle politiche economiche e sociali intraprese dal governo a senso unico in favore di banche e imprese''.


31 ottobre 2008 - Gazzetta del Sud

Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Usae firmano il protocollo d'intesa a Palazzo Chigi. Soddisfatto il ministro Brunetta
Contratti statali, si rompe il fronte sindacale
La Cgil conferma la sua contrarietà e prepara lo sciopero generale della categoria
di Lucia Manca

ROMA - Sindacato spaccato sul rinnovo del contratto degli statali: Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Usae firmano il protocollo d'intesa a Palazzo Chigi, mentre la Cgil conferma il suo no e prepara lo sciopero generale della categoria a dicembre, preceduto a novembre dagli stop regionali, a cominciare da lunedì prossimo. Una divisione quella tra i tre sindacati confederali che rievoca il Patto per l'Italia e che non potrà non avere ripercussioni pesanti tra le organizzazioni. Lo dice senza mezzi termini il leader di Corso d'Italia, Guglielmo Epifani, secondo cui la firma è stato «un errore che non resterà senza conseguenze» perché rappresenta un «ulteriore elemento di divisione che naturalmente inciderà sui nostri rapporti». Ma non sono meno dure le repliche dei segretari generali di Uil e Cisl, Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni. Anzi. «La Cgil sta smettendo di essere un sindacato», afferma Angeletti, che aggiunge e rincara: «Speriamo che a forza di sbattere la testa si ravvedano. La Cgil, ha deciso o non può (e se non può è peggio che se non vuole, come diceva Nenni) fare accordi». Bonanni si dice molto dispiaciuto per la Cgil: «Abbiamo evitato – afferma – che il sindacato potesse essere scavalcato in una sorta di qualunquismo imperante». Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, saluta il protocollo come «un grande risultato», con l'unico rammarico di non aver avuto la firma di tutti: «Io sono per avere tutte sigle a firmare un contratto, se si può. Se non si può, si fa avanti con chi firma». A indurre la Cisl e la Uil a firmare il protocollo d'intesa che rappresenta una sorta di accordo quadro ponte, il ripristino delle risorse per la produttività: circa 200 milioni tagliati dal fondo unico di amministrazione con il decreto Tremonti prima dell'estate, che, se la decurtazione fosse stata confermata, avrebbe comportato un alleggerimento pesante delle buste paga da gennaio. Mentre c'è l'impegno a recuperare i 530 milioni previsti da leggi speciali. L'aumento per i ministeri previsto è di 70 euro circa e complessivamente dal prossimo anno le retribuzioni saranno più pesanti per 6 miliardi. Dai sindacati firmatari è stata sottolineata anche l'importanza sul nuovo modello contrattuale, a cui si sta lavorando anche per il settore pubblico. Saranno definite, infatti, linee guida che poi faranno parte dell'eventuale accordo generale con Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali. Secondo Bonanni, è importante il ripristino dei fondi per il salario accessorio che «unilateralmente erano stati tolti». Ha ammesso che l'aumento di 70 euro è basso, ma la «premessa – ha osservato – è che venivamo da un biennio di difficoltà». Il sindacalista ha chiesto, quindi, il taglio delle tasse sul salario di produttività pure per il pubblico impiego. Anche per Angeletti, l'accordo è una soluzione «molto positiva: per i lavoratori, prima delle ferie, c'era una legge che riduceva i salari con l'eliminazione del salario accessorio. E questo è stato il principale motivo di opposizione dei sindacati. L'unica macchiolina, dunque, l'atteggiamento della Cgil». Tira dritto per la sua strada la Cgil che boccia senza mezzi termini l'intesa. «Non c'è nessun motivo per cambiare idea», ha scandito Epifani, che ha spiegato le ragioni del dissenso: «l'aumento è inferiore all'inflazione reale e non c'è alcuna certezza sulla restituzione degli oneri accessori del maltolto. Nessuna novità anche per i precari». Per l'Ugl si è trattato di una «firma politica». «Il governo – ha sottolineato il numero uno Renata Polverini – ha preso un impegno solenne, con Brunetta e Letta, per restituire le risorse ed evitare che per la prima volta a gennaio i lavoratori del pubblico impiego vedessero una decurtazione reale del loro salario». E rivolgendosi alla Cgil, ha detto in questo momento di grande preoccupazione era «necessario dare a questi lavoratori la certezza di vedere il rinnovo contrattuale». A non firmare anche le Rdb-Cub, che giudicano l'aumento «irrisorio» e sottolineano «le esplosive conseguenze delle politiche economiche e sociali intraprese dal governo a senso unico in favore di banche e imprese». Intanto, la Uil enti locali e sanità conferma gli scioperi previsti per la prima metà di novembre per protestare contro le regioni, i comuni e le province a sostegno della vertenza per il rinnovo contrattuale. Il segretario generale, Carlo Fiordaliso, ha spiegato che la protesta resta in piedi «non perché ci sia un dissenso con il protocollo d'intesa che riguarda i dipendenti delle amministrazioni centrali, ma perché la loro controparte sono le regioni, l'Anci e l'Upi. Siccome si sono date alla macchia, io non posso che confermare lo sciopero».


31 ottobre 2008 - Il Secolo XIX

Statali, la Cgil va sola allo sciopero
cisl e uil firmano il protocollo del pubblico impiego. Il rinnovo prevede aumenti lordi per 70 euro al mese. Per Brunetta un «grande risultato». Epifani: «Meno dell'inflazione reale»
di gilda ferrari

Roma - Sugli statali - 3,6 milioni di lavoratori in Italia - il sindacato si spacca. Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Usae firmano il protocollo d'intesa proposto dal governo per il rinnovo (2008-2009) del contratto del pubblico impiego. La Cgil mantiene il suo giudizio negativo e va verso lo sciopero generale. Niente firma anche per Rdb-Cub.
Gugliemo Epifani parla di «divisione che peserà sul futuro dei rapporti tra i sindacati». «Cgil denuncerà ai lavoratori che non si vuole investire nel settore pubblico. - avverte il segretario - Ci dispiace che Cisl e Uil abbiano fatto una scelta diversa». Epifani dice che «non c'è nessuna ragione per cambiare opinione», rispetto a un testo che - nonostante le scuse ufficiali del ministro Brunetta alla Cgil (aveva dichiarato di «fregarsene» della contrarietà della sigla) - non ha registrato modifiche rispetto alla presentazione iniziale.
Il rinnovo prevede, a partire dal prossimo gennaio, aumenti lordi pari a 70 euro al mese (60 per lo stipendio e 10 euro per la parte accessoria). Ma a non piacere alla Cgil è proprio «l'aumento del 3% nel biennio 2008-2009, inferiore all'inflazione reale». «Non c'è nessuna certezza sugli oneri accessori; non c'è nulla sui precari; si confermano tutti i tagli», aggiunge Epifani. Fp-Cgil conferma gli scioperi regionali del 3, del 7 e del 14 novembre e si prepara a uno sciopero generale con manifestazione nazionale a Roma, «nei primi giorni di dicembre».
Il ministro per la Pubblica amministrazione definisce il contratto «onesto» e parla di «grande risultato», che ora consente di «procedere con i singoli comparti». «Anche se le risorse non sono generosissime - precisa Renato Brunetta - viene mantenuto il potere d'acquisto». Cisl e Uil avevano sottoscritto il protocollo già la scorsa settimana. Alla riunione di ieri hanno partecipato, oltre ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria, i quattro segretari generali di Cgil, Cisl, Uil. Il governo era rappresentato dal sottosegretario Gianni Letta, da Brunetta e dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. Brunetta ha ricordato che le risorse stanziate in Finanziaria per il pubblico impiego ammontano a 6 miliardi: 2,8 miliardi per i dipendenti dei ministeri, 3 miliardi per il resto della pubblica amministrazione e 190 milioni recuperati per i contratti di secondo livello.
«Libera la Cgil di dire che 6 miliardi non bastano. - taglia corto il ministro - Liberi il governo e gli altri sindacati di andare avanti». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che pure ha siglato l'accordo, sollecita il governo a specificare nel protocollo modalità e decorrenza dell'erogazione del salario accessorio nel 2009. Bonnani pronuncia la parola «rammarico», riferendosi alla mancata firma della Cgil. «Si tratta di un accordo quadro che servirà per fare i contratti veri e propri», commenta Luigi Angeletti. Secondo il leader della Uil, «la Cgil vuole smettere di fare il sindacato e non difende i lavoratori perché non fa gli accordi».
Il ministro Brunetta spiega infine che con la tredicesima di dicembre i lavoratori riceveranno 113 euro come indennità di vacanza contrattuale 2008, essendo il contratto è scaduto da 10 mesi. Incerto il recupero di ulteriori 530 milioni per il 2009 dal fondo speciale del Tesoro. In caso di mancato accordo (se la Cgil non retrocede manca infatti il 51% necessario a far partire gli aumenti) il governo si avvarrà di una norma della Finanziaria che consente il pagamento da gennaio del 90% degli aumenti complessivi.


31 ottobre 2008 - Il Messaggero Veneto

Sindacati divisi sull’ipotesi di contratto. Epifani: «Questo fatto avrà delle conseguenze sui rapporti sindacali. Iniziamo le procedure per lo sciopero generale»
Contratto statali: sì di Cisl e Uil, no della Cgil
Soddisfatto Brunetta: raggiunto un grande risultato che ci consente di procedere con i singoli comparti

ROMA - Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Usae hanno firmato il protocollo d’intesa proposto dal governo per il rinnovo del contratto del pubblico impiego 2008-2009. Non ha firmato invece la Cgil che ha mantenuto il suo giudizio negativo di fronte a un testo che non ha registrato modifiche rispetto alla presentazione dei giorni scorsi. Niente firma anche per Rdb-cub.
«Abbiamo confermato che la Cgil non firma, non c’è nessun motivo per cambiare opinione», ha detto il segretario della Cgil Guglielmo Epifani in una conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine dell’incontro. «Il perché? Si prevede un aumento del 3% nel biennio, che è meno dell’inflazione reale; non c’è nessuna certezza sugli oneri accessori; non c’è nulla sui precari; si confermano tutti i tagli". Dunque, conclude Epifani, "la Cgil non firma. Ci dispiace che Cisl e Uil l’abbiano fatto: è un errore che non resterà senza conseguenze» perchè rappresenta un «ulteriore elemento di divisione che naturalmente inciderà sui nostri rapporti».
Soddisfatto il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. «Abbiamo raggiunto un grande risultato che ci consente ora di procedere con i singoli comparti. Abbiamo ripristinato le risorse per il 2009 riguardanti i salari dei pubblici dipendenti e abbiamo aggiunto 6 mld euro per il biennio 2008-2009. In più abbiamo deciso di lavorare ad un modello unico contrattuale tra pubblico e privato: ci sarà la stessa durata e lo stesso riferimento all’inflazione. Questo ci consente di evitare ritardi nei rinnovi». «Anche se le risorse non sono generosissime è mantenuto il potere d’acquisto», ha aggiunto Brunetta. Le risorse disponibili, ha affermato il ministro, «consentono una dinamica salariale sensibilmente migliore rispetto al settore privato. Con questi chiari di luna, distribuire 6 miliardi è onesto. Libera la Cgil di dire che non bastano. Noi siamo per avere tutti i sindacati alla firma del contratto, se si può. Se non si può si va avanti con chi ci sta».
Intanto la Fp-Cgil conferma gli scioperi regionali del 3, del 7 e del 14 novembre e si prepara ad uno sciopero generale nel pubblico impiego con manifestazione nazionale a Roma. «Iniziamo le procedure per lo sciopero generale», ha detto il segretario generale, Carlo Podda. Dal canto suo il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che pure ha siglato l’accordo, sollecita il governo a specificare nel Protocollo modalità e decorrenza dell’erogazione del salario accessorio nel 2009.
Le risorse stanziate nel disegno di legge finanziaria per il rinnovo del contratto di lavoro del pubblico impiego per il settore statale sono pari a circa 2.800 milioni di euro e consentono un incremento complessivo delle retribuzioni pari al 3,2%. La stessa cifra è a disposizione per il settore non statale (regioni ed enti locali, sanità ect.). Il protocollo prevede la chiusura di tutti i contratti collettivi relativi al biennio economico 2008/2009, il recupero delle risorse derivanti dai tagli ai fondi unici di amministrazione per circa 190 milioni di euro e l’impegno del governo al recupero delle risorse derivanti dalla disapplicazione delle leggi speciali per il 2009 (530 milioni di euro).


31 ottobre 2008 - Il Cittadino

Via libera delle due sigle confederali al protocollo d’intesa proposto dal governo per il rinnovo del pubblico impiego
Contratti, Cisl e Uil firmano l’accordo
Resta il "no" della Cgil, il ministro Brunetta: «Un grande risultato»

Roma - Sì di Cisl, Uil, Ugl e Confsal al protocollo d’intesa proposto dal governo per il rinnovo del contratto del pubblico impiego 2008-2009. Non ha firmato invece la Cgil, che ha mantenuto il suo giudizio negativo di fronte a un testo che non ha registrato modifiche rispetto alla presentazione dei giorni scorsi.Palazzo Chigi ha confermato infatti l’aumento salariale di 70 euro lordi in media al mese per gli statali e il recupero, già in legge Finanziaria, dei 200 milioni di euro tagliati dal decreto Tremonti al fondo unico di amministrazione. È questa la proposta che il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta ha messo sul tavolo. Il governo si è impegnato inoltre a recuperare anche i tagli al trattamento economico accessorio che ammontano a circa 530 milioni di euro.Proposta bocciata dalla Cgil: «Confermo l’opinione negativa sul protocollo - spiega il leader Guglielmo Epifani, sottolineando come con la proposta il governo - recupera solo di un terzo quanto perso con l’inflazione e il mancato recupero del fiscal drag». Per la Cgil «non si vuole investire nel settore pubblico. Ci dispiace che Cisl e Uil abbiano fatto una scelta diversa, una divisione che peserà sul futuo dei rapporti tra i sindacati. Non resteremo fermi e confermiamo gli scioperi programmati». Per il ministro Brunetta la firma di ieri «è un grande risultato»: un accordo quadro che consente di erogare i 6 miliardi previsti per il rinnovo del contratto. «La firma al Protocollo ci consente di procedere ora con i singoli comparti e di realizzare il pagamento di quanto previsto dalla finanziaria da gennaio» ha aggiunto, ricordando che sarà erogata a dicembre, in unica soluzione, l’indennità di vacanza contrattuale e la tredicesima. E «abbiamo deciso di lavorare a un modello unico contrattuale tra pubblico e privato» aggiunge Brunetta, con «la stessa durata e lo stesso riferimento all’inflazione. Questo ci consente di evitare ritardi nei rinnovi». Di «rammarico» per la mancata firma del protocollo d’intesa da parte di tutte le tre sigle parla il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. Mentre per il numero uno della Uil, Angeletti, «è una soluzione molto positiva. Si tratta di un accordo quadro che servirà per fare i contratti veri e propri».Un no al protocollo arriva invece da Paola Palmieri della direzione nazionale Rdb-pubblico impiego. «Gli aumenti sono pari a 68 euro lordi medi e meglio farebbe il governo a riflettere sugli effetti esplosivi delle sue politiche economiche e sociali che fino ad ora sono state a senso unico a favore di banche e imprese».(AdnKronos)


31 ottobre 2008 - QN Quotidiano Nazionale

Contratto statali: firma senza la Cgil
Epifani boccia l’accordo: «Sciopero generale»

ROMA — CISL, UIL, Ugl, Confsal e Usae hanno firmato il protocollo d’intesa proposto dal governo per il rinnovo del contratto del pubblico impiego 2008-2009. Non ha firmato invece la Cgil che ha mantenuto il suo giudizio negativo di fronte ad un testo che non ha registrato modifiche rispetto alla presentazione dei giorni scorsi. Niente firma anche per Rdb-cub. L’accordo prevede per il biennio economico 2008-2009 un aumento di 70 euro mensili a regimeper tredici mensilità. L’indennità di vacanza contrattuale, che sarà data a dicembre con la tredicesima, sarà di 140-160 euro circa. Le risorse stanziate per il rinnovo del contratto sono circa 2,8 miliardi e consentono un incremento complessivo delle retribuzioni pari a 3,2%. Stessa cifra è a disposizione per il settore non statale (Regioni, enti locali, sanità). La divisione tra i tre sindacati confederali rievoca il Patto per l’Italia e non potrà non avere ripercussioni pesanti tra le organizzazioni. Lo dice senza mezzi termini il leader Cgil, Guglielmo Epifani, secondo cui la firma è stato «un errore che non resterà senza conseguenze» perché rappresenta un «ulteriore elemento di divisione che naturalmente inciderà sui nostri rapporti». Il segretario della Fp-Cgil, Carlo Podda, ha poi annunciato che la Cgil si prepara a uno sciopero generale del pubblico impiego per i primi di dicembre. Non sono meno dure le repliche dei segretari generali di Uil e Cisl, Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni. Anzi. «La Cgil sta smettendo di essere un sindacato», afferma Angeletti. Bonanni si dice molto dispiaciuto per la Cgil: «Abbiamo evitato — afferma — che il sindacato potesse essere scavalcato in una sorta di qualunquismo imperante». A INDURRE la Cisl e la Uil a firmare il protocollo d’intesa che rappresenta una sorta di accordo quadro ponte, il ripristino delle risorse per la produttività: circa 200 milioni tagliati dal fondo unico di amministrazione con il decreto Tremonti prima dell’estate, che, se la decurtazione fosse stata confermata, avrebbe comportato un alleggerimento pesante delle buste paga da gennaio. Mentre c’è l’impegno a recuperare i 530 milioni previsti da leggi speciali. Per l’Ugl si e’ trattato di una «firma politica». «IL GOVERNO — ha sottolineato il numero uno Renata Polverini — ha preso un impegno solenne, con Brunetta e Letta, per restituire le risorse ed evitare che per la prima volta a gennaio i lavoratori del pubblico impiego vedessero una decurtazione reale del loro salario». E rivolgendosi alla Cgil, ha detto in questo momento di grande preoccupazione era «necessario dare a questi lavoratori la certezza di vedere il rinnovo contrattuale». A non firmare anche le Rdb-Cub, che giudicano l’aumento «irrisorio» e sottolineano «le esplosive conseguenze delle politiche economiche e sociali intraprese dal governo a senso unico in favore di banche e imprese».

I sindacati di base sparano a zero: «Tanto fumo e niente arrosto»

Lodi - SE LE RISPOSTE dei medici - come dice il dg Rossi - sono spaccate «fra entusiasti e chi fa resistenza perché non è facile mettersi in gioco», Gianfranco Bignamini (nella foto), sindacalista delle Rdb, è netto: «Esprimiamo parere contrario, è l’ennesimo piano in 10 anni: tanto fumo e poco arrosto». Gli interventi di chirurgia plastica più difficili spostati a Lodi? «Svuoteranno Sant’Angelo: i bassaioli andranno a Cremona o Piacenza e l’Ao perderà soldi». Sul fronte dei progetti, Bignamini è secco: «Tante parolone, ma mancano gli introiti per riqualificare gli spazi liberi al Maggiore di Lodi» La dice lunga - secondo lui - «la svendita da parte dell’Ao dei beni immobili. E poi a noi hanno presentato il piano in 4 paginette, due giorni prima di portarlo in Regione».


31 ottobre 2008 - La Stampa

AL PROTOCOLLO D’INTESA PROPOSTO DA BRUNETTA ADERISCONO ANCHE CONFSAL E USAE
Contratto statali, il sindacato si spacca
di ROBERTO GIOVANNINI

ROMA - È scontro frontale tra il governo e la Cgil, che senza tanti complimenti non firma - come del resto aveva annunciato - il protocollo d’intesa per il rinnovo dei contratti di lavoro dei pubblici dipendenti. È scontro frontale tra la Cgil e il blocco Cisl-Uil-Ugl-Confsal-Usae, che non solo hanno sottoscritto lo schema sottoposto ai sindacati dal ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, ma sparano a zero sulla linea seguita dal sindacato di Guglielmo Epifani. "Un buon accordo - dice il leader Uil Luigi Angeletti - peccato che c’è la macchiolina rappresentata dalla mancata firma della Cgil. Mi sembra che Epifani abbia la sindrome da accordo, secondo me la Cgil vuole smettere di fare il sindacato e non difende i lavoratori perché non fa gli accordi". Il numero uno Cgil ribadisce che le risorse sono troppo scarse, non risponde polemicamente ai colleghi di Cisl e Uil, ma conferma gli scioperi regionali già programmati. Scioperi che la Cgil (come nel 2002, ai tempi di Sergio Cofferati) "farà da sola". Il protocollo in realtà è soltanto la cornice generale per le trattative vere e proprie, che i sindacati svilupperanno con l’Aran (l’agenzia contrattuale pubblica) comparto per comparto a partire dai prossimi giorni. Ovviamente, stabilendo una quantità definita di risorse (sei miliardi per il biennio 2008-2009) già si capisce più o meno quanto "getterà" ogni contratto: ad esempio, per il settore dei ministeri con questi soldi saranno possibili aumenti medi di 60 euro mensili per lo stipendio e di 10 euro mensili per la parte accessoria della busta paga. A dicembre verrà erogata l’indennità di vacanza contrattuale 2008 - il bonus per rimborsare parzialmente i dipendenti dei mancati recuperi di inflazione - in un’unica soluzione con la tredicesima. Se (com’è probabile, visto che la Cgil si oppone, e in alcuni casi rende impossibile il raggiungimento del 51% dei consensi come prescritto dalla legge) i contratti non saranno rinnovati entro il mese di gennaio, il governo pagherà comunque sempre in gennaio il 90% degli aumenti previsti. Ovvero, in media 61 euro. L’aumento delle retribuzioni previsto, complessivamente e in media, sarà del 3,2%. Abbastanza per Cisl-Uil-Ugl, troppo poco per la Cgil, quanto basta per Brunetta. "Anche se le risorse non sono generosissime - ha detto - viene mantenuto il potere d'acquisto. Con questi chiari di luna, distribuire 6 miliardi di euro è onesto. Libera la Cgil di dire che non bastano. Noi siamo per avere tutti i sindacati alla firma del contratto, se si può. Se non si può si va avanti con chi ci sta". Detto di Angeletti, Raffaele Bonanni (Cisl) esprime "rammarico" per il no della Cgil: "ognuno di noi vorrebbe di più, ma bisogna saper soppesare le situazioni". Da parte sua, Epifani ribadisce: "Si prevede un aumento del 3% nel biennio, che è meno dell'inflazione reale; non c'è nessuna certezza sugli oneri accessori; non c'è nulla sui precari; si confermano tutti i tagli". Dunque, conclude Epifani, "la Cgil non firma, non c'è nessun motivo per cambiare opinione. Ci dispiace che Cisl e Uil abbiano fatto questa scelta che non ha precedenti nel settore pubblico. È una scelta e un errore che non resterà senza conseguenze: un'ulteriore divisione in una giornata che doveva essere di grande unità". Non ha firmato, peraltro, nemmeno la Rdb-Cub. E presto la rottura diventerà più effettiva e concreta. Il sindacato di categoria Cgil dei pubblici ha infatti deciso di confermare gli scioperi "macroregionali" di Nord, Centro e Sud del 3, del 7 e del 14 novembre e si prepara ad uno sciopero generale nel pubblico impiego con manifestazione nazionale a Roma.


31 ottobre 2008 - Il Messaggero

ROMA. A partire da gennaio, gli aumenti...

ROMA - A partire da gennaio, gli aumenti entreranno nelle buste paga degli statali. Le cifre sono note: 60 euro di aumento lordo mensile (gli altri 10 euro arriveranno molto dopo, con i contratti integrativi, e distribuiti in modo diseguale fra i dipendenti). E a dicembre ci sarà già una sorta di anticipo: 115 euro lordi, che rappresentano in realtà gli arretrati maturati nel corso dell’intero 2008.
Da questo punto di vista l’accordo raggiunto ieri potrebbe quasi essere considerato irrilevante. Il ministro Brunetta infatti aveva fatto sapere che, accordo o non accordo, gli aumenti sarebbero stati comunque pagati, almeno per il 90% degli importi. Per arrivare al 100% bisogna prima firmare i contratti nazionali, cosa che per i ministeriali potrebbe avvenire in tempi molto brevi, prima della fine dell’anno.
Ma allora, quanto entrerà concretamente in tasca ai dipendenti pubblici? Per i ministeriali, il conto è facile: 60 euro lordi, che significano poco meno di 40 euro netti. Stiamo parlando di aumenti medi, cioè più o meno quelli che spettano a un impiegato con qualifica B3. Per i dipendenti delle agenzie fiscali e degli enti previdenziali, le medie retributive sono più alte, quindi anche gli aumenti medi.
Resta un’incognita: per concludere i contratti nazionali è obbligatorio avere la firma di un numero sufficiente di sigle sindacali, tale da rappresentare il 50% più uno dei lavoratori. Non è ancora del tutto chiarito se, in mancanza di Cgil e Rdb-Cub, gli altri sindacati abbiano la rappresentatività sufficiente a raggiungere la maggioranza. Nei prossimi giorni si faranno i conti precisi. L’unica certezza è che per la scuola neanche Cisl e Uil hanno aderito all’accordo, dunque non sarà possibile firmare il contratto. Si può presumere dunque che il governo pagherà il 90% degli aumenti a partire da gennaio.
Il discorso è ancora più complicato per comuni, province, regioni, asl, cioè un milione e mezzo di dipendenti. Per loro infatti non ci sono risorse stanziate dalla Finanziaria: i soldi dovrebbero mettercele le amministrazioni. Ma gli enti locali e la sanità hanno a loro volta subito forti tagli ai loro bilanci. E quando si tratterà di scrivere i contratti, il nodo verrà al pettine.(Pie.P.)


31 ottobre 2008 - Liberazione

Contratto statali, sì di Cisl e Uil No della Cgil: sciopero generale

Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Usae hanno firmato il protocollo d'intesa proposto dal governo per il rinnovo del contratto del pubblico impiego 2008-2009. Non ha firmato invece la Cgil che ha mantenuto il suo giudizio negativo di fronte ad un testo che non ha registrato modifiche rispetto alla presentazione dei giorni scorsi. Niente firma anche per Rdb-cub. «Abbiamo confermato che la Cgil non firma, non c'è nessun motivo per cambiare opinione», ha detto il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. «Il perché ? Si prevede un aumento del 3% nel biennio, meno dell'inflazione reale; nessuna certezza sugli oneri accessori; non c'è nulla sui precari; si confermano tutti i tagli».


30 ottobre 2008 - Adnkronos

STATALI: RDB-CUB, NO A PROTOCOLLO AUMENTI SALARI IRRISORI

Roma, 30 ott. - (Adnkronos) - No al protocollo che definisce aumenti salariali «irrisori» e contemplando gli stessi assetti contrattuali. È Paola Palmieri, della direzione nazionale Rdb pubblico impiego, a giudicare così, al tavolo di confronto, la proposta del governo per il rinnovo del contratto del pubblico impiego. «Gli aumenti sono pari a 68 euro lordi medi e meglio farebbe il governo a riflettere sugli effetti esplosivi delle sue politiche economiche e sociali che fino ad ora sono state a senso unico a favore di banche e imprese», ha aggiunto.

No anche dalle Rappresentanze sindacali di base: ''Aumenti salari irrisori''
Statali, firmato il protocollo d'intesa. 'No' della Cgil che conferma gli scioperi
Il governo: ''Aumento di 70 euro lordi al mese''. Sì di Cisl, Uil e Ugl. Epifani: ''Divisione peserà su futuo dei rapporti tra sindacati''. Brunetta soddisfatto: ''Un grande risultato''

Roma, 30 ott. (Adnkronos) - Sì di Cisl, Uil, Ugl e Confsal al protocollo d'intesa proposto dal governo per il rinnovo del contratto del pubblico impiego 2008-2009. Non ha firmato invece la Cgil che ha mantenuto il suo giudizio negativo di fronte a un testo che non ha registrato modifiche rispetto alla presentazione dei giorni scorsi. Palazzo Chigi ha confermato infatti l'aumento salariale di 70 euro lordi in media al mese per gli statali e il recupero, già in legge finanziaria, dei 200 milioni di euro tagliati dal decreto Tremonti al fondo unico di amministrazione. E' questa la proposta che il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta (nella foto) ha messo sul tavolo di confronto con i sindacati. Il governo si è impegnato inoltre a recuperare anche i tagli al trattamento economico accessorio che ammontano a circa 530 milioni di euro. Una proposta bocciata dalla Cgil. "Confermo l'opinione negativa sul protocollo", spiega al tavolo di confronto il leader Guglielmo Epifani che sottolinea come con la proposta il governo "recupera solo di un terzo quanto perso con l'inflazione e il mancato recupero del fiscal drag". Per la Cgil, inoltre,"non ci sarebbe nessuna garanzia sulla restituzione del maltolto", dei tagli cioè sia al Fondo unico amministrativo che al salario accessorio, "e niente per i precari". Dunque ''Cgil denuncerà ai lavoratori che non si vuole investire nel settore pubblico. Ci dispiace che Cisl e Uil abbiano fatto una scelta diversa, una divisione che peserà sul futuo dei rapporti tra i sindacati. Non resteremo fermi e confermiamo gli scioperi programmati''. Per il ministro Brunetta quello raggiunto oggi "è un grande risultato". Un accordo quadro che consente di erogare i 6 miliardi previsti per il rinnovo del contratto. "La firma al Protocollo ci consente di procedere ora con i singoli comparti e di realizzare il pagamento di quanto previsto dalla finanziaria, da gennaio prossimo", ha aggiunto nel corso di una breve conferenza stampa al termine dell'incontro ricordando come verra' erogata a dicembre, in una unica soluzione, l'indennità di vacanza contrattuale e la tredicesima. ''In più abbiamo deciso di lavorare a un modello unico contrattuale tra pubblico e privato -continua Brunetta- ci sara' la stessa durata e lo stesso riferimento all'inflazione. Questo ci consente di evitare ritardi nei rinnovi''. No al protocollo che definisce aumenti salariali "irrisori" e contemplando gli stessi assetti contrattuali, arriva anche da Paola Palmieri, della direzione nazionale Rdb pubblico impiego. "Gli aumenti sono pari a 68 euro lordi medi e meglio farebbe il governo a riflettere sugli effetti esplosivi delle sue politiche economiche e sociali che fino ad ora sono state a senso unico a favore di banche e imprese", ha aggiunto.


30 ottobre 2008 - Asca

STATALI: CISL, UIL E CONFSAL FIRMANO PROTOCOLLO. CGIL RESPINGE ACCORDO

(ASCA) - Roma, 30 ott - Cisl, Uil, Ugl e Confsal hanno firmato il protocollo d'intesa sul pubblico impiego proposto dal ministro Brunetta, mentre Cgil e RdB-Qub hanno confermato il loro 'no'. Irrisori aumenti salariali, nessuna certezza su restituzione oneri accessori e sul destino dei precari tagliati dalle precedenti finanziarie: sono questi i motivi illustrati in conferenza stampa dal segretario della Cgil Guglielmo Epifani che hanno portato al rifiuto dell'accordo. ''Decideremo quali misure di protesta adottare, mi dispaice che Cisl e Uil abbiano fatto una scelta diversa: e' un errore che non rimarra' senza conseguenze'' ha detto Epifani.


30 ottobre 2008 - Ansa

STATALI: RDB-CUB, NO A AUMENTI IRRISORI

(ANSA) - ROMA, 30 OTT - La federazione delle rappresentanze di base del pubblico impiego, Rdb-Cub, conferma il suo no al protocollo di intesa Brunetta che prevede «aumenti contrattuali irrisori». Il sindacato dice anche no ad «assetti dei contratti che prevedono una durata triennale». Le Rdb che partecipano all'incontro con il governo hanno richiamato l'attenzione sulle «esplosive conseguenze delle politiche economiche e sociali intraprese a senso unico in favore di banche e imprese».

STATALI: INTESA SPACCA SINDACATO;SI'DA CISL-UIL,NO CGIL
PRONTI A SCIOPERO GENERALE; BRUNETTA, UN GRANDE RISULTATO
di Lucia Manca

(ANSA) - ROMA, 30 OTT - Sindacato spaccato sul rinnovo del contratto degli statali: Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Usae firmano il protocollo d'intesa a Palazzo Chigi, mentre la Cgil conferma il suo 'no' e si prepara allo sciopero generale della categoria a dicembre, preceduto a novembre dagli stop regionali, a cominciare da lunedi' prossimo. Una divisione quella tra i tre sindacati confederali che rievoca il Patto per l'Italia e che non potra' non avere ripercussioni pesanti tra le organizzazioni. Lo dice senza mezzi termini il leader di Corso d'Italia, Guglielmo Epifani, secondo cui la firma e' stato ''un errore che non restera' senza conseguenze'' perche' rappresenta un ''ulteriore elemento di divisione che naturalmente incidera' sui nostri rapporti''. Ma non sono meno dure le repliche dei segretari generali di Uil e Cisl, Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni. Anzi. ''La Cgil sta smettendo di essere un sindacato'', afferma Angeletti, che aggiunge e rincara: ''speriamo che a forza di sbattere la testa si ravvedano. La Cgil, ha deciso o non puo' (e se non puo' e' peggio che se non vuole, come diceva Nenni) fare accordi''. Bonanni si dice molto dispiaciuto per la Cgil: ''Abbiamo evitato - afferma - che il sindacato potesse essere scavalcato in una sorta di qualunquismo imperante''. Il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, saluta il protocollo come ''un grande risultato'', con l'unico rammarico di non aver avuto la firma di tutti: ''Io sono per avere tutte sigle a firmare un contratto, se si puo'. Se non si puo', si fa avanti con chi firma'. A indurre la Cisl e la Uil a firmare il protocollo d'intesa che rappresenta una sorta di accordo quadro ponte, il ripristino delle risorse per la produttivita': circa 200 milioni tagliati dal fondo unico di amministrazione con il decreto Tremonti prima dell'estate, che, se la decurtazione fosse stata confermata, avrebbe comportato un alleggerimento pesante delle buste paga da gennaio. Mentre c'e' l'impegno a recuperare i 530 milioni previsti da leggi speciali. L'aumento per i ministeri previsto e' di 70 euro circa e complessivamente dal prossimo anno le retribuzioni saranno piu' pesanti per 6 miliardi. Dai sindacati firmatari e' stata sottolineata anche l'importanza sul nuovo modello contrattuale, a cui si sta lavorando anche per il settore pubblico. Saranno definite, infatti, linee guida che poi faranno parte dell'eventuale accordo generale con Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali. Secondo Bonanni, e' importante il ripristino dei fondi per il salario accessorio che ''unilateralmente erano stati tolti''. Ha ammesso che l'aumento di 70 euro e' basso, ma la ''premessa - ha osservato - e' che venivamo da un biennio di difficolta'''. Il sindacalista ha chiesto, quindi, il taglio delle tasse sul salario di produttivita' pure per il pubblico impiego. Anche per Angeletti, l'accordo e' una soluzione ''molto positiva: per i lavoratori, prima delle ferie, c'era una legge che riduceva i salari con l'eliminazione del salario accessorio. E questo e' stato il principale motivo di opposizione dei sindacati. L'unica macchiolina, dunque, l'atteggiamento della Cgil''. Tira dritto per la sua strada la Cgil che boccia senza mezzi termini l'intesa. ''Non c'e' nessun motivo per cambiare idea'', ha scandito Epifani, che ha spiegato le ragioni del dissenso: ''l'aumento e' inferiore all'inflazione reale e non c'e' alcuna certezza sulla restituzione degli oneri accessori del maltolto. Nessuna novita' anche per i precari''. Per l'Ugl si e' trattato di una ''firma politica''. ''Il governo - ha sottolineato il numero uno Renata Polverini - ha preso un impegno solenne, con Brunetta e Letta, per restituire le risorse ed evitare che per la prima volta a gennaio i lavoratori del pubblico impiego vedessero una decurtazione reale del loro salario''. E rivolgendosi alla Cgil, ha detto in questo momento di grande preoccupazione era ''necessario dare a questi lavoratori la certezza di vedere il rinnovo contrattuale''. A non firmare anche le Rdb-Cub, che giudicano l'aumento ''irrisorio'' e sottolineano ''le esplosive conseguenze delle politiche economiche e sociali intraprese dal governo a senso unico in favore di banche e imprese''.


30 ottobre 2008 - Agi

STATALI: NO RDB-QUB A BOZZA BRUNETTA "AUMENTI IRRISORI"

(AGI) - Roma, 30 ott. - La proposta di rinnovo del contratto degli statali del ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, incassa anche il no di RdB-Qub. "Abbiamo nuovamente respinto il protocollo Brunetta - e' la posizione del sindacato - per gli irrisori aumenti salariali, pari a 68 euro medi mensili. I nostri rappresentanti sono intervenuti per sollecitare il governo a mostrare maggiore attenzione per gli effetti esplosivi sulle dinamiche economiche e sociali della proposta".


30 ottobre 2008 - Dire

Contratto statali, protocollo firmato (ma non dalla Cgil)
Il sì di Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Usae. Brunetta: "Un grande risultato". Epifani: 'Si prevede un aumento del 3% nel biennio, che è meno dell'inflazione reale; non c'è nessuna certezza sugli oneri accessori; non c'è nulla sui precari; si confermano tutti i tagli'

ROMA - "Nuntio vobis gaudium magnum". Con queste parole, entrando in sala stampa a Palazzo Chigi, il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, annuncia la firma del protocollo sul contratto del pubblico impiego da parte di governo, Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Usae. Non hanno sottoscritto il protocollo Cgil e Rdb-Cub. A disposizione per l'attuazione, spiega il ministro, "ci sono 6 miliardi di euro". Secondo Brunetta, quanto successo oggi nell'incontro a Palazzo Chigi rappresenta "un grande risultato". Ma Epifani è rimasto fermo sulle sue posizioni: "Abbiamo confermato che la Cgil non firma, non c'e' nessun motivo per cambiare opinione", ha detto il segretario. E queste sono le motivazioni: "Si prevede un aumento del 3% nel biennio, che e' meno dell'inflazione reale; non c'e' nessuna certezza sugli oneri accessori; non c'e' nulla sui precari; si confermano tutti i tagli". Dunque, ribadisce Epifani, "la Cgil non firma". Soddisfatto invece Brunetta. "Un contratto onesto, con modalita' chiare e oneste, che ripristina i salari dei pubblici dipendenti". Così sintetizza il 'Protocollo d'intesa' per il rinnovo contrattuale degli statali, tenendo conto- puntualizza- che si tratta dell'ultimo biennio, di un "biennio ponte che ci proietta verso il nuovo modello contrattuale ancora tutto da definire". A giudizio di Brunetta, i pubblici dipendenti ora "possono avere certezza del rinnovo del loro contratto e certezza della cifra, 60 piu' 10" piu' il "recupero del dividendo di efficienza" che sara' distribuito in sede di contrattazione di secondo livello. Per il segretario della Cisl Raffaele Bonanni "e' importante aver chiuso questa intesa, dopo 3 anni di difficolta' del pubblico impiego". E, quanto alla spaccatura con Cgil, "una organizzazione deve saper capire anche dove si trova", aggiunge Bonanni dicendosi "molto dispiaciuto" per la scelta della Cgil di non firmare il Protocollo d'intesa: "Mi dispiace davvero- ripete il leader della Cisl- perche' nel pubblico impiego c'e' stata molta unita'". Certo, osserva Bonanni, "ognuno di noi vorrebbe di piu', pero' poi c'e' il senso di responsabilita' e il saper soppesare le condizioni di contesto". Conseguenze nei rapporti tra le tre organizzazioni sindacali, come dice Epifani? "La vera conseguenza che ho voluto evitare- replica il segretario della Cisl- e' che si potesse scavalcare il sindacato in una sorta di qualunquismo imperante" contro gli statali.

STATALI. BRUNETTA: NUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM, GRANDE RISULTATO

(DIRE) Roma, 30 ott. - "Nuntio vobis gaudium magnum". Con queste parole, entrando in sala stampa a Palazzo Chigi, il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, annuncia la firma del protocollo sul contratto del pubblico impiego da parte di governo, Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Usae. Non hanno sottoscritto il protocollo Cgil e Rdb-Cub. A disposizione per l'attuazione, spiega il ministro, "ci sono 6 miliardi di euro". Insomma, quanto successo oggi nell'incontro a Palazzo Chigi rappresenta "un grande risultato".


30 ottobre 2008 - Repubblica.it

Sindacati divisi sull'ipotesi di contratto. Epifani: "Questo fatto avrà delle consegueze sui rapporti sindacali". Brunetta soddisfatto
Contratto Statali, sì di Cisl e Uil. No della Cgil: "Sciopero generale"

ROMA - Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Usae hanno firmato il protocollo d'intesa proposto dal governo per il rinnovo del contratto del pubblico impiego 2008-2009. Non ha firmato invece la Cgil che ha mantenuto il suo giudizio negativo di fronte ad un testo che non ha registrato modifiche rispetto alla presentazione dei giorni scorsi. Niente firma anche per Rdb-cub. "Abbiamo confermato che la Cgil non firma, non c'è nessun motivo per cambiare opinione", ha detto il segretario della Cgil Guglielmo Epifani in una conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine dell'incontro. "Il perché? Si prevede un aumento del 3% nel biennio, che è meno dell'inflazione reale; non c'è nessuna certezza sugli oneri accessori; non c'è nulla sui precari; si confermano tutti i tagli". Dunque, conclude Epifani, "la Cgil non firma. Ci dispiace che Cisl e Uil l'abbiano fatto: è un errore che non resterà senza conseguenze" perchè rappresenta un "ulteriore elemento di divisione che naturalmente inciderà sui nostri rapporti". "Nuntio vobis gaudium magnum", ha esordito da parte sua il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. "Abbiamo raggiunto un grande risultato che ci consente ora di procedere con i singoli comparti. Abbiamo ripristinato le risorse per il 2009 riguardanti i salari dei pubblici dipendenti e abbiamo aggiunto 6 mld euro per il biennio 2008-2009. In più abbiamo deciso di lavorare ad un modello unico contrattuale tra pubblico e privato: ci sarà la stessa durata e lo stesso riferimento all'inflazione. Questo ci consente di evitare ritardi nei rinnovi". "Anche se le risorse non sono generosissime viene mantenuto il potere d'acquisto", ha aggiunto Brunetta. Le risorse disponibili, ha affermato il ministro, "consentono una dinamica salariale sensibilmente migliore rispetto al settore privato. Con questi chiari di luna, distribuire 6 miliardi di euro è onesto. Libera la Cgil di dire che non bastano. Noi siamo per avere tutti i sindacati alla firma del contratto, se si può. Se non si può si va avanti con chi ci sta". Intanto la Fp-Cgil conferma gli scioperi regionali del 3, del 7 e del 14 novembre e si prepara ad uno sciopero generale nel pubblico impiego con manifestazione nazionale a Roma. "Iniziamo le procedure per lo sciopero generale", ha detto il segretario generale, Carlo Podda. Dal canto suo il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che pure ha siglato l'accordo, sollecita il governo a specificare nel Protocollo modalità e decorrenza dell'erogazione del salario accessorio nel 2009. Il governo "pagherà comunque con la tredicesima di dicembre l'indennità di vacanza contrattuale per l'anno 2008, con un conseguente beneficio medio di 190 euro lordi l'anno", si legge nei documenti diffusi dal ministro Brunetta al termine della trattativa. "In termini netti, l'importo medio è pari a circa 113 euro l'anno". Gli stessi documenti spiegano anche che "le pubbliche amministrazioni, in caso di mancato accordo sui contratti collettivi, potranno pagare comunque nel mese di gennaio il 90% degli aumenti previsti. In media l'aumento sarà di circa 61 euro".