(Agenzie Fiscali) Ecco perché secondo noi la partita sulle revoche dei part-time non è chiusa.

Una circolare della Funzione Pubblica detta criteri per la decisione di revocare i vecchi part-time in contrasto con le scelte adottate nel comparto

Roma -

Dopo l'emanazione della circolare n. 9/2011 della Funzione Pubblica, relativa alle revoche dei part-time, USB ha deciso di inviare alle amministrazioni regionali del comparto Agenzie Fiscali una richiesta di riapertura del tavolo negoziale.

Malgrado i numerosi limiti della circolare, esaminati nel nostro documento di approfondimento che può essere scaricato sul nostro sito, alcuni passaggi della stessa circolare hanno fatto esplicito riferimento alla necessità di confronto con le organizzazioni sindacali e di contraddittorio fra le parti coinvolte (cioè l'amministrazione che ha revocato i part-time e i titolari dei contratti revocati).

Il confronto con le organizzazioni sindacali non c'è stato né all'Agenzia delle Entrate - dove tra l'altro il fenomeno ha assunto proporzioni vastissime - né all'Agenzia delle Dogane dove ci sono stati casi più isolati ma non per questo meno gravi e illegittimi.

Nel ricordare che l'Agenzia del Territorio è stata la sola amministrazione del comparto ad aver deciso di non avvalersi della facoltà di cui all'articolo 16 della Legge n. 183/2010 (il "collegato lavoro" che ha dato facoltà di riesame dei part-time), dobbiamo anche sottolineare che alla luce della circolare della Funzione Pubblica, i comportamenti delle amministrazioni ci appaiono ancora più scorretti e illegittimi.

Oltremodo scorretti sono stati quei tentativi - successivamente al 24 maggio 2011 - di proporre ai lavoratori la "volontaria" sottoscrizione di nuovi contratti a tempo parziale che, seppure invariati nella profilazione oraria avevano durata biennale. E scorretta in tutte le sue fasi è stata l'operazione revoche-selvagge così come avviata dalle amministrazioni e nel caso particolare, ancora una volta, dall'Agenzia delle Entrate.

A tal proposito, nel ricordare che USB ha inoltrato formale diffida stragiudiziale sia alla stessa Agenzia delle Entrate sia all'Agenzia delle Dogane, pubblichiamo in fondo alla pagina la risposta a firma del Direttore centrale del Personale dell'Agenzia delle Entrate. Alla luce della circolare n. 9/2011 della Funzione Pubblica, alcuni passaggi di quella risposta, risalente al 1° giugno scorso, ci paiono ancora meno convincenti di prima.

E per questo, nel ribadire il sostegno di USB a tutte le vertenze legali che i titolari di contratti di part-time revocati vorranno intraprendere, non ci arrendiamo e torniamo a chiedere alle amministrazioni di avviare un confronto vero per esaminare l'operato delle varie strutture amministrative coinvolte a livello regionale.

Abbiamo invitato quindi le nostre strutture territoriali a muoversi sulla scia di quanto autonomamente ha già fatto il coordinamento USB della Puglia (vedi allegato). Riteniamo quindi che sulla vicenda non debba essere scritta la parola FINE, né da parte nostra né da parte dei lavoratori.


E, anche per quanto fatto dalle amministrazioni contro i lavoratori e nell'interesse particolare ed egoistico dei vertici dirigenziali in occasione delle revoche dei part-time, rinnoviamo l'invito ad aderire allo sciopero di due ore indetto venerdì 15 luglio a fine turno, contro la manovra finanziaria, contro la riforma fiscale, contro ogni atteggiamento che in sprezzo ai diritti più elementari dei lavoratori cerca di affermare la logica che i lavoratori pubblici possano essere il bersaglio inerme di ogni possibile nefandezza.