CONTRO LA PULIZIA ETNICA E IL TERRORISMO DI STATO ISRAELIANO, FERMIAMO IL MASSACRO DI GAZA! -appuntamenti-

In allegato il volantino

Nazionale -

E’ partito sabato mattina l’attacco dell’esercito di occupazione israeliano sulla inerme popolazione civile palestinese già stremata da un lungo embargo che ha reso insufficienti e privi di strumenti adeguati gli ospedali della Striscia di Gaza. A poche ore dai primi raid aerei israeliani sulla Striscia si contano già 155 morti e 270 feriti gravissimi, un bilancio destinato purtroppo a crescere. Tra le vittime, dicono i mezzi d’informazione ufficiale, tante donne e tanti bambini, i cui corpi stanno arrivando a brandelli negli ospedali; secondo le fonti sanitarie di Gaza occorrerà trasferire i feriti più gravi in Egitto e non c’è un sufficiente numero di elicotteri per trasportarli.



I morti e i feriti di Gaza sono l’ennesima testimonianza della pulizia etnica che lo Stato israeliano da 60 anni sta portando avanti attraverso una guerra di occupazione, di apartheid, di violenza militare sull’intera popolazione palestinese. Il pretesto dell’attacco “difensivo” dai missili qassam, che il primo ministro Olmert si è affrettato a propinare questa mattina ai ministri degli esteri di tutto il mondo, vuole spostare l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale sul fatto che a Gaza un milione e mezzo di persone sta rischiando la morte da quasi due anni di embargo, che ogni giorno produce vittime.

Complici del terrorismo di Stato israeliano, l’appoggio militare statunitense e il silenzio dei governi europei, che lasciano che in Medio Oriente prosegua a compiersi indisturbato il tentativo di cancellare la Palestina dalle cartine geografiche, e con essa il suo popolo. E’ ormai evidente come alla condanna da parte della comunità internazionale dei crimini del nazifascismo non si accompagni ugualmente la condanna della storia e dell’attualità del progetto aberrante di cancellare il popolo palestinese.    

 

NON C’E’ TEMPO DA PERDERE!!! FERMATE IL MASSACRO DI GAZA!!!


DOMENICA 28 DICEMBRE

MANIFESTAZIONE A ROMA

PIAZZA NAVONA ALLE ORE 16,00 per


-    L’IMMEDIATO STOP ALL’ATTACCO MILITARE SULLA STRISCIA DI GAZA


-    LA FINE DELL’EMBARGO CONTRO LA POPOLAZIONE PALESTINESE DI GAZA


-    IL CONGELAMENTO DI TUTTI GLI ACCORDI POLITICI ECONOMICI E MILITARI TRA L’ITALIA E ISRAELE


-    LA FINE DELL’OCCUPAZIONE ISRAELIANA DELLA PALESTINA

VITA, TERRA E LIBERTA’ PER IL POPOLO PALESTINESE


Comunità Palestinese Roma e Lazio, Comitato “Con la Palestina nel Cuore”, Mezzaluna Rossa Palestinese in Italia, Forum Palestina, RdB, Cobas, Collettivo Antagonista Primavalle, Corrispondenze Metropolitane, Circolo Comunista Stefano Chiarini, Compagne e Compagni di Roma

 

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APPUNTAMENTI:

> VICENZA, DOMENICA 28 DICEMBRE: PRESIDIO PRESSO IL MULTICENTER DI OLMO
> PISA, DOMENICA 28 DICEMBRE: MANIFESTAZIONE ORE 11.30 DAVANTI AL COMUNE
> PADOVA, DOMENICA 28 DICEMBRE: PRESIDIO ORE 15 DAVANTI AL COMUNE
> MILANO, DOMENICA 28 DICEMBRE: PRESIDIO IN PIAZZA SAN BABILA
> VIAREGGIO, DOMENICA 28 DICEMBRE: PRESIDIO E VOLANTINAGGIO ORE 11,30
> BOLOGNA, LUNEDI' 29 DICEMBRE: ORE 16.00 MANIFESTAZIONE A PIAZZA NETTUNO
> NAPOLI, LUNEDI' 29 DICEMBRE: PRESIDIO ORE 16,30 PIAZZA CARITA'
> ROMA, LUNEDI' 29 DICEMBRE: ore 16,30 Sit-In davanti la sede RAI di V.le Mazzini
> ALESSANDRIA, LUNEDI' 29 DICEMBRE: PRESIDIO A PIAZZA LIBERTA' ALLE ORE 17,30, c/o PREFETTURA
> GENOVA, LUNEDI' 29 DICEMBRE: ore 17.00 presidio davanti alla Prefettura
> FIRENZE, MARTEDI' 30 DICEMBRE: ORE 17,30 PRESIDIO ALLA PREFETTURA.
> CAGLIARI, MARTEDI' 30 DICEMBRE: ore 18:00 Sit-in Piazza Costituzione
> PISA, MARTEDI' 30 DICEMBRE: ore 18 presidio/fiaccolata di fronte al Comune di Pisa
> BOLZANO, MARTEDI' 30 DICEMBRE, PRESIDIO
> ROMA, VENERDI' 2 GENNAIO: ore 15:30 un SIT-IN in piazza San Giovanni in Laterano
> ROMA, SABATO 3 GENNAIO: CORTEO ORE 16.30, PIAZZA DELLA REPUBBLICA
> VICENZA,
SABATO 3 GENNAIO: ORE 14 c/o STAZIONE FERROVIARIA
> MILANO,
SABATO 3 GENNAIO: MANIFESTAZIONE ORE 15.00 DA PORTA VENEZIA
> BOLOGNA,
SABATO 3 GENNAIO: PRESIDIO ORE 15.30 PIAZZA NETTUNO
> PARMA,
SABATO 3 GENNAIO: PRESIDIO ORE 16.00 PIAZZA GARIBALDI
> BARI, SABATO 3 GENNAIO: MANIFESTAZIONE REGIONALE ORE 17.00 PIAZZA PREFETTURA
>
SALERNO, SABATO 3 GENNAIO: VOLANTINAGGIO ORE 16,30 C.SO VITTORIO EMANUELE c/o Benetton
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PISA, SABATO 3 GENNAIO: PRESIDIO/MANIFESTAZIONE ORE 17 PIAZZA XX SETTEMBRE c/o Comune di Pisa
> TORINO, SABATO 3 GENNAIO: PRESIDIO ORE 15.00 C.SO GIULIO CESARE / VIA ANDREIS c/o Mercato di Porta Palazzo
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VARESE, SABATO 3 GENNAIO: ORE 10.30 PRESIDIO PIAZZA XX SETTEMBRE
> VIAREGGIO
, SABATO 3 GENNAIO: ORE 15,30 INIZIATIVA PIAZZA MAZZINI
> FIRENZE, DOMENICA 4 GENNAIO: ORE 16,30 PIAZZA REPUBBLICA
> ROVIGO, DOMENICA 4 GENNAIO: ORE 16 PRESIDIO PIAZZA VITTORIO EMANUELE
> PORDENONE, DOMENICA 4 GENNAIO: ORE 16 SIT-IN PIAZZA MAESTRI DEL LAVORO
> COSENZA, LUNEDI' 5 GENNAIO: ORE 17 PRESIDIO PIAZZA 11 SETTEMBRE
> FASANO (BR), LUNEDI' 5 GENNAIO: ORE 18.30 ASSEMBLEA c/o PALAZZO PEZZOLLA
> CAGLIARI, SABATO 10 GENNAIO: ORE 16,00 MANIFESTAZIONE PIAZZA COSTITUZIONE
> ROMA, SABATO 10 GENNAIO ORE 15,30 ASSEMBLEA c/o FED.PROV.PRC VIA SQUARCIALUPO 58

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Galleria fotografica Manifestazione di Roma del 3 gennaio, a cura di RdB CUB MEF: clicca qui


4 gennaio 2009 - Il Gazzettino

Grande partecipazione, soprattutto islamici, alla manifestazione di protesta verso Israele. Al centro del lungo corteo un folto gruppo di sole donne con i bambini
In cinquemila per urlare contro il massacro di Gaza
di Enrico Soli

Vicenza - Gaza chiama e Vicenza risponde alla grande. Chi, come lo stesso organizzatore vicentino di Rdb-Cub Germano Raniero, pensava si sarebbe trattata di una manifestazione piccola, da non più di cinquecento persone, si è sbagliato di grosso. Ieri per le vie di Vicenza, a protestare contro "il massacro in corso nella striscia di Gaza", c’erano tanti manifestanti come ci si era abituati a vederne solo in alcuni cortei contro la base Usa al Dal Molin. Pochi i vicentini, forse un centinaio, rispetto alle quattro-cinque migliaia di islamici provenienti da tutto il Veneto che si sono dati appuntamento alle 14 nei pressi della stazione ferroviaria per poi sfilare lungo viale Milano, corso San Felice, viale Crispi ed arrivare infine, dopo un paio d’ore, sul piazzale del Mercato Nuovo. Secondo le stime della questura, i partecipanti erano tra i 3500 e i 4000, di cui l’80 per cento stranieri.
A colpire è stata soprattutto la presenza al centro del corteo di un folto gruppo di sole donne, quasi tutte impegnate a tenere almeno una bambina o a portare avanti un passeggino. Il fulcro della protesta è stato proprio l’indignazione per le morti dei civili palestinesi provocate in questi giorni dagli attacchi israeliani e sul "silenzio complice del mondo occidentale". Pieni di rabbia quindi i cori e cartelli, alcuni dei quali in arabo: "Israele e Usa assassini", "Palestina libera", "Sionisti criminali", "Onu dove sei?", "Niente pace senza giustizia", "Ieri il Libano, oggi la Palestina, domani?", "Israele bersaglia le moschee", "I sionisti stanno sterminando i bambini". "Siamo di fronte ad un genocidio: per un israeliano morto, ce ne sono cento di palestinesi- ha commentato Nirou Morteza del Cub- A farne le spese è la popolazione civile inerme, già stremata da un lungo embargo che ha come pretesto l’opposizione ad Hamas. Vogliono farci passare per terroristi e intanto compiono stragi". Le poche bandiere di Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Alternativa Comunista sono passate quasi inosservate nella moltitudine di vessilli della Palestina. Difficile ma efficace il servizio d’ordine predisposto dagli stessi organizzatori delle comunità islamiche del Veneto, un servizio che ha permesso alle forze dell’ordine di controllare a distanza il corteo. I manifestanti si sono dispersi poco dopo aver raggiunto il Mercato Nuovo. Solidale con l’iniziativa anche la federazione vicentina di Fiamma Tricolore che nella mattinata di ieri ha distribuito volantini a sostegno della causa palestinese. "La scelta di non partecipare al corteo- ha spiegato il portavoce Tommaso Soldà- è dovuta solo alla volontà di evitare le classiche incomprensioni tra opposti schieramenti visto che la manifestazione è stata promossa da realtà ben lontane dalle nostre posizioni politiche. Non volevamo quindi creare situazioni che potessero strumentalizzare il vero scopo del corteo, cioè il massacro inaudito di un popolo tra il silenzio politico di troppi". E sugli attacchi israeliani: "Ormai è evidente- si legge sul volantino di Fiamma Tricolore- In Occidente ci siamo piegati ad accettare come lecite anche le pratiche più incivili".


4 gennaio 2009 - Tribuna Treviso/Mattino Padova/Nuova Venezia

VICENZA CON GAZA
Cinquemila in corteo per i palestinesi

VICENZA - Per protestare contro quello che definiscono il massacro di Gaza, inizialmente un migliaio di persone, in maggioranza stranieri, si è riunito ieri pomeriggio davanti alla stazione di Vicenza. La manifestazione, organizzata dai Comunisti Italiani, ha preso le distanze dall’attacco dell’esercito israeliano: tra i gruppi presenti, molti dei quali provenienti da altre province venete, il Forum Palestina, Salaam Ragazzi dell’Olivo, Consiglio Islamico Province di Vicenza e Verona, Aman-Associazione Pakistani, Coordinamento Immigrati RdB, Cub e Mezzaluna rossa palestinese in Italia. I manifestanti si sono organizzati in corteo che ha sfilato lungo viale Milano e corso San Felice, sino al piazzale del Mercato Ortofrutticolo, crescendo passo dopo passo.
In mattinata in segno ugualmente di protesta contro l’atteggiamento dell’esercito di Israele, Fiamma Tricolore aveva organizzato un volantinaggio in centro città.
La manifestazione del pomeriggio si è conclusa poco dopo le 17. Secondo gli organizzatori Comunisti Italiani, i partecipanti sarebbero stati alla fine circa 5.000, mentre secondo le stime della questura si trattava di 3.500 - 4.000 persone, comunque molte di più di quelle che si erano inizialmente radunate. Forte la presenza di stranieri, circa l’80% dei partecipanti, provenienti da tutto il Veneto. Il corteo è sfilato al grido di «assassini, assassini» ed è stato tenuto sotto controllo da un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine e dal servizio predisposto dagli organizzatori. Decine gli striscioni esposti dai manifestanti: «Fermiano il massacro di Gaza», «Quanti morti ci vogliono per fermarli?»,’Uno Stato libero per i Palestinesi e’Gaza libera, comunque intifada fino alla vittoria’. Alcuni cartelli riportavano gigantografie di massacri, bombardamenti, distruzioni e morti.


4 gennaio 2009 - La Repubblica

Preghiera ad Allah davanti a S. Petronio
Duemila musulmani manifestano contro le bombe. Bruciata una bandiera d´Israele. Davanti al corteo i bambini con in mano i fantocci sporchi di vernice rossa
di ALESSANDRO CORI

Bologna - Davanti al simbolo della cristianità tanto caro ai bolognesi, la basilica di San Petronio, quasi duemila musulmani pregano Allah, in un silenzio irreale interrotto solo dalle parole dell´imam e dalle risposte dei fedeli in ginocchio sul Crescentone. Tutti rivolti verso la Mecca. Sono le cinque, e in piazza Maggiore risuonano i versi della preghiera del Maghreb (tramonto) e poi di quella dei morti «per i martiri di Gaza». Prima, durante il breve corteo partito da piazza del Nettuno, cori nei confronti di Bush ed Olmert urlati con gli occhi verso il cielo, in mezzo a scene di disperazione per esprimere la rabbia contro i bombardamenti israeliani, che in questi giorni stanno mettendo in ginocchio la Striscia di Gaza. Alcuni manifestanti bruciano una bandiera con la stella di David e poi schiacciano con i piedi i brandelli rimasti. Tra la gente, tantissimi palestinesi, egiziani, marocchini, venuti anche da Modena e Ferrara, in testa al corteo decine e decine di bambini con in mano fantocci sporchi di vernice rossa, a simboleggiare i loro "fratelli" uccisi dalle bombe israeliane.
"Palestina libera", "da Bologna a Gaza, resistenza resistenza", "Dio è con Gaza", slogan scanditi come una litania mentre i manifestanti, all´inizio poco più di cinquecento, sfilano intorno al Comune. All´iniziativa, che in parallelo si è ripetuta in diverse città d´Italia, hanno aderito anche alcuni centri sociali bolognesi (Crash e Tpo), l´Rdb-Cub e alcuni esponenti di Rifondazione comunista, come il capogruppo Roberto Sconciaforni. Sul camioncino che procede lento in mezzo alla folla, si arrampica un ragazzo che brucia una bandiera israeliana, i manifestanti urlano e si agitano, tenendo in mano cartelli con le foto dei morti e dei feriti palestinesi. Il vicepresidente del centro di cultura islamica bolognese, Daniele Parracino, cerca di impedire che il gesto venga portato a termine. «Questo non è il modo di reagire - dice - se si risponde con lo stomaco vuol dire che si è offuscato il cervello. Quello che ci fa piacere è la sensibilità di molti italiani che ci stanno appoggiando e che hanno a cuore il diritto di tutti a vivere in pace». Molti musulmani sono con kefiah al collo, qualcuno, in prima fila, tiene in alto una scarpa, ricordando il gesto del giornalista iracheno che ha lanciato le proprie contro il presidente statunitense Bush. Davanti all´ingresso della Prefettura, diverse persone si stendono a terra simboleggiando i morti di Gaza. Altri sventolano dei fogli di carta con la stella di Davide affiancata dalla svastica, simbolo nazista. Subito dopo, Parracino scoppia in lacrime quando arriva la notizia del bombardamento di una moschea. Ancora pochi metri e i manifestanti arrivano tutti sul Crescentone, per la preghiera.
Mahdy Said, Imam di Bologna, proprio all´altezza del portone di San Petronio intona prima la preghiera del tramonto e poi quella della morte. Said è un egiziano di 50 anni, dentista e residente a Casalecchio di Reno. Ringrazia le autorità locali per aver consentito la manifestazione e dopo la preghiera spiega che «bisogna guardare ai problemi di Gaza con occhi giusti». Mariam ha dieci anni, è palestinese, e prima che la piazza si svuoti recita una poesia dal microfono con cui ha parlato l´Imam. «In Palestina non cade più la pioggia che fertilizza i campi, ma una pioggia di armi che ammazza la gente... ».


4 gennaio 2009 - Corriere del Veneto

La protesta Manifestazione a Vicenza, immigrati islamici in piazza
«Basta con il sangue in Palestina» Cinquemila in corteo contro Israele
di Tommaso Quaggio

VICENZA — Più di cinquemila persone, nella maggioranza immigrati di religione islamica, hanno sfilato ieri pomeriggio a Vicenza per manifestare contro i raid aerei israeliani lungo la striscia di Gaza. Un numero che ha sorpreso anche gli organizzatori stessi: ne attendevano solo mille. Ingente lo spiegamento delle forze dell'ordine, ma fortunatamente non ci sono stati momenti di tensione, solo molti problemi per il traffico che ha dovuto subire notevoli rallentamenti. Il percorso del corteo, con partenza dalla stazione ferrovia, prevedeva l'arrivo alla Gendarmeria Europea con sede all'interno della caserma Chinotto, ma gli organizzatori hanno preferito scegliere la piazza del mercato ortofrutticolo forse per evitare tensioni. In mattinata, in segno ugualmente di protesta contro l'atteggiamento dell'esercito di Israele, Fiamma Tricolore aveva organizzato un volantinaggio in centro città.
Nel lungo serpentone, che ha sfilato al grido di «assassini, assassini », si sono viste anche numerose ceste portate in spalla dai manifestanti con all'interno dei manichini di bambini morenti. «È una giornata molto positiva – commenta Kirka Riab portavoce delle comunità islamiche – siamo riusciti ad esprimere il nostro rammarico, la nostra denuncia per i massacri che si stanno facendo a Gaza, la manifestazione è umanitaria, e condanniamo quello che sta accadendo». Nonostante ci fosse una presenza massiccia di stranieri, non sono mancate le attestazioni di solidarietà di alcuni cittadini che si sono uniti alla protesta. «Se 500 bambini morti fino ad ora – spiega un uomo – non sono una emergenza umanitaria quando si deve intervenire?» E ancora: «Dobbiamo fare la nostra parte – aggiunge una donna – sappiamo che Hamans ha le sue colpe ma questa violenza deve cessare». Un corteo lunghissimo, tenuto sotto stretta sorveglianza da numerosi agenti di polizia e funzionari della Digos vicentina, che dopo essere partito alle 14 dal piazzale della stazione ferroviaria si è diretto lungo viale Milano, corso santi Felice e Fortunato, via Crispi concludendo la sua protesta nel piazzale del mercato ortoflutticolo dove si è continuato ad inneggiare slogan e a pregare. Il tutto sotto l'occhio degli organizzatori, RdB, Cub Forum Palestina, Salaam Ragazzi dell'Olivo, Consiglio islamico di Vicenza, Consiglio islamico di Verona, Aman-Associazione Pakistani di Vicenza dal RdB e CUB e il partito di Alternativa Comunista. «Non ci aspettavamo davvero uno presenza così imponente – commenta il coordinatore Cub Vicenza Germano Raniero – credo che a questo punto ci sarà nei prossimi giorni una manifestazione a livello nazionale ». I disagi si sono sentiti soprattutto per gli automobilisti visto che sono state chiuse per ore viale Milano e viale della stazione.


4 gennaio 2009 - Il Resto del Carlino

Prc: «Dobbiamo mobilitarci tutti» Il Pd assente: «Siete estremisti»
LE REAZIONI DEL CENTROSINISTRA

Bologna - C’ERA una presenza forte del Prc, nel corteo. A cominciare dal capogruppo in Comune, Roberto Sconciaforni. «Rifondazione era in piazza ma è necessario che tutta la sinistra si mobiliti in favore del popolo palestinese e contro la politica criminale del governo israeliano», detta. In marcia, con le Rdb, anche Valerio Monteventi, indipendente che si prepara a lasciare la presidenza di commissione per dedicarsi a tempo pieno alla sua lista in vista del 2009. ASSENTE invece il partito democratico. Raffaele Donini, braccio destro del segretario provinciale Andrea De Maria spiega: «Non abbiamo partecipato, noi ci riconosciamo nelle parole del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Siamo perché cessino i raid, vogliamo il dialogo. Le manifestazioni in tutta Italia sono state diverse, si sono verificate cose positive e negative. Le parole di Rifondazione sul governo israeliano? E’ la solita linea estremista». Insomma le posizioni, partendo dalla piazza di ieri, sembrano lontane ancora una volta anni luce. Ad esempio pare ancora più difficile stringere un’alleanza per le amministrative del 2009... «Non spetta a me giudicare episodi come questi, sarebbe una forzatura», evita di tirare conclusioni Donini.


3 gennaio 2009 - Ansa

MO: GAZA;MANIFESTAZIONE E VOLANTINAGGIO ANTISRAELE A VICENZA

(ANSA) - VICENZA, 3 GEN - Per protestare contro quello che definiscono 'il massacro di Gazà, un migliaio di persone, in maggioranza stranieri, si è riunito oggi pomeriggio davanti alla stazione di Vicenza. La manifestazione, organizzata dai Comunisti Italiani, prende le distanze dall'attacco dell'esercito israeliano: tra i gruppi presenti, molti dei quali provenienti da altre province venete, il Forum Palestina, Salaam Ragazzi dell'Olivo, Consiglio Islamico Province di Vicenza e Verona, Aman-Associazione Pakistani, Coordinamento Immigrati RdB, Cub e Mezzaluna rossa palestinese in Italia. Sotto la sorveglianza di numerosi agenti di polizia e funzionari della Digos vicentina i manifestanti si sono organizzati in corteo che ha sfilato lungo viale Milano e corso San Felice, sino al piazzale del Mercato Ortofrutticolo. In mattinata in segno ugualmente di protesta contro l'atteggiamento dell'esercito di Israele, Fiamma Tricolore aveva organizzato un volantinaggio in centro città.

MO: GAZA; CORTEO A BOLOGNA, PREGHIERA DAVANTI A SAN PETRONIO

(ANSA) - BOLOGNA, 3 GEN - Un migliaio di persone, in maggioranza stranieri, hanno manifestato a Bologna in favore della Palestina, per protestare contro i bombardamenti nella striscia di Gaza. I manifestanti si sono concentrati in piazza del Nettuno, poi hanno sfilato per le strade intorno al Comune, quindi hanno concluso la manifestazione pregando, tutti insieme, davanti alla Basilica di San Petronio in piazza Maggiore. Il corteo era aperto dai bambini, per sottolineare, simbolicamente, che i bombardamenti israeliani mietono anche vittime innocenti. Durante la manifestazione sono stati scanditi slogan come 'Palestina liberà e 'Da Bologna a Gaza, resistenza resistenzà. All'iniziativa hanno aderito anche alcuni centri sociali della città, l'Rdb-Cub e alcuni esponenti di Rifondazione comunista. Durante il corteo è stata bruciata anche una bandiera di Israele e sono stati esposti striscioni anti-israeliani (con la stella di David equiparata alla svastica). La manifestazione si è fermata per alcuni minuti davanti alla Prefettura, per chiedere un'intervento del Governo italiano per la soluzione della questione mediorientale.


3 gennaio 2009 - Il Gazzettino

Corteo a Roma, bandiere Israele bruciate a Milano, lancio di uova a Torino

ROMA (3 gennaio) - Migliaia le persone scese in piazza oggi per protestare contro i raid israeliani nella Striscia di Gaza a Roma, Torino, Milano e Vicenza.
A Roma il corteo organizzato da Forum Palestina partito da piazza Esedra è stato aperto dallo striscione «Fermiamo il genocidio dei palestinesi a Gaza». Uno spezzone formato da musulmani gridava «Allah u akbar» mentre un gruppo di donne ha marciato con le carrozzine e i propri bambini. Tra i presenti anche l'esponente comunista Marco Rizzo. Alcuni hanno sventolato bandiere degli Stati Uniti con sopra una svastica e una stella di David. Partecipano poco più di mille persone con bandiere palestinesi e di Rifondazione comunista e di altre organizzazioni di sinistra. Slogan contro il governo americano e quello israeliano del tipo: "Bush e Olmert assassini e Israele assassina". Ci sono stati anche insulti verso il corrispondente Rai dal Medio Oriente Claudio Pagliara definito dai manifestanti «agente sionista» per i suoi servizi nei quali verrebbero «minimizzate le vittime palestinesi e echeggiate quelle israeliane». La manifestazione che doveva concludersi a piazza Barberini, arriverò fino a piazza del Popolo passando per il Pincio e piazza di Spagna.
A Milano alcune bandiere di Israele sono state bruciate. Il corteo, partito da Porta Venezia arrivato a San Babila è andato oltre il percorso stabilito lungo corso Matteotti e piazza della Scala. In testa giovani palestinesi con bandiere con la stella di Davide con sopra una svastica. Numerosi gli slogan anche contro gli Stati Uniti. Al corteo anche la comunità irachena con in mano delle scarpe, diventate un simbolo dopo il lancio contro Bush fatto da un giornalista iracheno, tuttora in carcere. A piazza Duomo cento manifestanti si sono inginocchiati in piazza Duomo rivolti verso la Mecca (direzione Palazzo Reale) per pregare guidati nella preghiera dall'imam della moschea di viale Jenner, Abu Imad. La preghiera è durata alcuni minuti poi la folla si è di nuovo raggruppata al centro della piazza scandendo slogan contro Israele e bruciando alcune bandiere israeliane.
A Torino il presidio organizzato dall'assemblea Free Palestine a Porta Palazzo si è trasformato in un corteo spontaneo. Qualche centinaio i partecipanti del corteo arrivao fino alla sede l'associazione Italia-Israele contro la quale sono state lanciate uova.
A Vicenza manifestazione davanti alla stazione. Secondo gli organizzatori c'erano 5.000 manifestanti, mentre secondo le stime della questura tra i 3.500 e i 4.000. Forte la presenza di stranieri, circa l'80% dei partecipanti, provenienti da tutto il Veneto. Il corteo è stato organizzato dai Comunisti Italiani, il Forum Palestina, Salaam Ragazzi dell'Olivo, Consiglio Islamico Province di Vicenza e Verona, Aman-Associazione Pakistani, Coordinamento Immigrati RdB, Cub e Mezzaluna rossa palestinese in Italia. In mattinata Fiamma Tricolore aveva organizzato un volantinaggio in centro città.
Presidio anche a Trento nella piazza del Duomo.


3 gennaio 2009 - Emilianet

SOLUZIONE FINALE
Le truppe israeliane entrano a Gaza nel tentativo di annientare Hamas. A pochi giorni dall’insediamento del nuovo presidente americano, Israele inizia la sua partita più rischiosa. Ignorati tutti gli appelli internazionali alla tregua. Non è solo una risposta ai razzi sugli insediamenti ebraici ma è una nuova terribile tappa del conflitto mediorientale. A Bologna e a Reggio Emilia in piazza associazioni islamiche e pochi pacifisti

(m. so.) 3 GEN. 2009 – Poco più di due settimane ci separano dal passaggio di poteri tra George W. Bush (che oggi ammette l’errore dell’invasione armata dell’Iraq) e il presidente eletto Barack Obama. E non a caso Israele ha scelto proprio questo momento di "vuoto di potere" per lanciare la sua offensiva finale contro Hamas, insieme organizzazione armata/terrorista e governo eletto dai palestinesi. Nei giorni scorsi l’Europa e l’Onu si sono espresse contro l’uso "eccessivo" della forza da parte dell’esercito israeliano: bombardamenti contro razzi. Ma Israele (anch’essa alle prese con un momento di difficile passaggio politico) non ascolta il mondo e prosegue nella sua offensiva. Nonostante la sconfitta bruciante subita in Libano, oggi i generali israeliani ritengono di poter cancellare per sempre dalla faccia della terra Hamas e i suoi dirigenti. Il problema più grande, lo abbiamo scritto nei mesi scorsi su queste pagine, è quel gigantesco lager a cielo aperto che è Gaza, dove una popolazione inerme subisce condizioni di vita al limite della sopravvivenza. La stessa ministra degli esteri e futuro premier israeliano Tzipi Livni, a Parigi, affermando che a Gaza non esiste un’emergenza umanitaria, in realtà ha detto stringendosi nelle spalle che Israele avrebbe fatto il possibile per i civili palestinesi ma che questo "possibile" era molto poco. Oggi due manifestazioni hanno attraversato le vie di Bologna e Reggio Emilia. Le comunità islamiche, presenti nelle nostre città in maniera massiccia, hanno manifestato la loro rabbia contro ciò che accade a Gaza. In prima fila, come in altre occasioni simili, i bambini. A testimoniare il dramma peggiore di questo conflitto, la strage degli innocenti che sempre i bombardamenti israeliani hanno causato in queste azioni. Come si può rimanere impassibili di fronte al fatto che l’uccisione di un capo militare di Hamas (personaggio terrificante, che ha mandato a morire giovani kamikaze in Israele) sia stata compiuta con la strage di 10 dei suoi 12 figli, alcuni di pochissimi anni?
LA MANIFESTAZIONE DI BOLOGNA
Un migliaio di persone, in maggioranza stranieri, hanno manifestato a Bologna per protestare contro i bombardamenti nella striscia di Gaza. I manifestanti si sono concentrati in piazza del Nettuno, poi hanno sfilato per le strade intorno al Comune, quindi hanno concluso la manifestazione pregando, tutti insieme, davanti alla Basilica di San Petronio in piazza Maggiore. Il corteo era aperto dai bambini, per sottolineare, simbolicamente, che i bombardamenti israeliani mietono anche vittime innocenti. Durante la manifestazione sono stati scanditi slogan come 'Palestina libera' e 'Da Bologna a Gaza, resistenza resistenza'. All'iniziativa hanno aderito anche alcuni centri sociali della città, l'Rdb-Cub e alcuni esponenti di Rifondazione comunista. Durante il corteo è stata bruciata anche una bandiera di Israele e sono stati esposti striscioni anti-israeliani (con la stella di David equiparata alla svastica). La manifestazione si è fermata per alcuni minuti davanti alla Prefettura, per chiedere un'intervento del Governo italiano per la soluzione della questione mediorientale.
LA MANIFESTAZIONE DI REGGIO EMILIA
Anche a Reggio Emilia un migliaio di persone hanno manifestato per chiedere la fine dei bombardamenti nella striscia di Gaza. Tanti immigrati, ma anche alcuni italiani, hanno sfilato per le strade del centro, con bandiere della Palestina, striscioni e cori. Il corteo è passato per le strade del centro, con le donne, e i bambini, in testa. Il corteo si è concluso in piazza Prampolini, dove una bandiera israeliana è stata data alle fiamme. Il sindaco Graziano Delrio ha condannato come "gesto inaccettabile di intolleranza e inimicizia tra i popoli" la bandiera israeliana bruciata nel corso della manifestazione. "E’ un atto violento, che non aiuta, ma danneggia la Palestina - ha aggiunto - Azioni di questo genere allontanano il dialogo e la riconciliazione". Di segno molto diverso il giudizio sulla manifestazione di Claudio Grassi di Rifondazione comunista: "E importante che a Reggio migliaia di persone siano scese in piazza anche se è apparsa evidente l’assenza di gran parte delle forze politiche reggiane".


3 gennaio 2009 - Il Giornale di Vicenza online

Vicenza, più di tremila al corteo contro l'attacco israeliano a Gaza

Vicenza - Per protestare contro quello che definiscono "il massacro di Gaza" circa 3 mila persone, in maggioranza stranieri, si sono riunite oggi pomeriggio davanti alla stazione di Vicenza. La manifestazione, organizzata dai Comunisti Italiani, prende le distanze dall’attacco dell’esercito israeliano: tra i gruppi presenti, molti dei quali provenienti da altre province venete, il Forum Palestina, Salaam Ragazzi dell’Olivo, Consiglio Islamico Province di Vicenza e Verona, Aman-Associazione Pakistani, Coordinamento Immigrati RdB, Cub e Mezzaluna rossa palestinese in Italia. Sotto la sorveglianza di numerosi agenti di polizia e funzionari della Digos vicentina i manifestanti si sono organizzati in corteo che ha sfilato lungo viale Milano e corso San Felice, sino al piazzale del Mercato Ortofrutticolo. In mattinata in segno ugualmente di protesta contro l’atteggiamento dell’esercito di Israele, Fiamma Tricolore aveva organizzato un volantinaggio in centro città.


2 gennaio 2009 - Apcom

Gaza/ Domani manifestazioni a Roma, Milano, Vicenza, Pisa
Cartello associazioni: "Basta con il massacro dei palestinesi"

Roma, 2 gen. (Apcom) - Con lo slogan "Basta con il massacro dei palestinesi", domani, sabato 3 gennaio si svolgeranno a Roma, Milano, Vicenza, Pisa e in altre città manifestazioni di solidarietà con la popolazione colpita dai bombardamenti israeliani. Lo riferisce una nota del Forum Palestina. Nella capitale - precisa il comunicato - ci sarà un corteo che partirà alle 16.30 da piazza della Repubblica e si concluderà a piazza Barberini e che nella propria piattaforma indica quattro punti concordati tra le forze promotrici: "Fermare i bombardamenti su Gaza; mettere fine all'impunità per il terrorismo di stato israeliano; rompere le complicità sul piano politico, militare ed economico tra lo stato italiano e Israele; denunciare l'informazione manipolata sui massa media che uccide le coscienze così come le bombe uccidono le persone". La manifestazione di Roma - si legge ancora nella nota - ha ricevuto l'adesione da un ampio arco di forze: Associazione Handala (Castelli Romani); Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese; Centro Iniziativa Popolare; Circi; Circolo Comunista 'Stefano Chiarini'; Comitato Palestina nel cuore; Collettivo antagonista Primavalle; Disarmiamoli; Forum Palestina; Partito dei Comunisti Italiani; Partito della Rifondazione Comunista; Partito Comunista dei Lavoratori; Rete dei Comunisti; Sinistra Critica, Associazione dei Palestinesi in Italia, Andrea Alzetta, Claudio Ortale, Confederazione Cobas, Federazione RdB/CUB, Associazione per la pace, UCOII, European Campagn to end the Siege on Gaza, Infopal, Giovani Europei per Palestina (Gep), Abspp onlus.


2 gennaio 2009 - Il Manifesto

PALESTINA
«Fermiamo il massacro», domani in piazza a Roma

«Fermiamo il massacro dei palestinesi a Gaza. Basta con l'impunità del terrorismo di stato israeliano. Rompere ogni complicità politica, militare, economica tra lo stato italiano e Israele. Le bombe uccidono le persone, l'informazione manipolata uccide le coscienze». Con queste parole d'ordine è stata indetta a Roma, per sabato 3 gennaio 2009, una manifestazione che partirà alle 16.30 da piazza della Repubblica e sfilerà in corteo fino a Piazza Barberini.
Tra le prime adesioni:
Associazione Handala (Castelli Romani); Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese; Centro Iniziativa Popolare; CIRCI; Circolo Comunista «Stefano Chiarini»; Comitato Palestina nel cuore; Collettivo antagonista Primavalle; Disarmiamoli; Forum Palestina; Partito dei Comunisti Italiani; Partito della Rifondazione Comunista; Partito Comunista dei Lavoratori; Rete dei Comunisti; Sinistra Critica, Associazione dei Palestinesi in Italia, Andrea Alzetta, Claudio Ortale , Confederazione Cobas , Federazione RdB/CUB, Associazione per la pace, UCOII.
European Campagn to end the Siege on Gaza , Infopal, Giovani Eurpei per Palestina (GEP), Abspp onlus.
PER ADESIONI MAIL: stopmassacrogaza@libero.it


1 gennaio 2009 - IMG Press

BASTA CON IL MASSACRO DEI PALESTINESI A GAZA

Scenderanno in piazza sabato 3 gennaio a Roma, Milano, Vicenza, Pisa le associazioni di solidarietà con il popolo palestinese e le forze politiche della sinistra, per dire "Fermiamo il massacro dei palestinesi a Gaza". Nella capitale ci sarà un corteo che partirà alle 16.30 da piazza della Repubblica e si concluderà a piazza Barberini e che nella propria piattaforma indica quattro punti concordati tra le forze promotrici: "fermare i bombardamenti su Gaza; mettere fine all’impunità per il terrorismo di stato israeliano; rompere le complicità sul piano politico, militare ed economico tra lo stato italiano e Israele; denunciare l’informazione manipolata sui massa media che uccide le coscienze così come le bombe uccidono le persone". La manifestazione di Roma è stata convocata e ha ricevuto l’adesione da un ampio arco di forze: Associazione Handala (Castelli Romani); Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese; Centro Iniziativa Popolare; CIRCI; Circolo Comunista "Stefano Chiarini"; Comitato Palestina nel cuore; Collettivo antagonista Primavalle; Disarmiamoli; Forum Palestina; Partito dei Comunisti Italiani; Partito della Rifondazione Comunista; Partito Comunista dei Lavoratori; Rete dei Comunisti; Sinistra Critica, Associazione dei Palestinesi in Italia, Andrea Alzetta, Claudio Ortale, Confederazione Cobas, Federazione RdB/CUB, Associazione per la pace, UCOII, European Campagn to end the Siege on Gaza, Infopal, Giovani Europei per Palestina (GEP), Abspp onlus.


30 dicembre 2008 - La Repubblica

La protesta
Bombe a Gaza presidio in piazza

Firenze - In piazza contro i bombardamenti di Gaza e in «solidarietà con il popolo palestinese». Una manifestazione si è svolta ieri pomeriggio in piazza della Repubblica e un´altra è prevista oggi alle 17,30 in via Cavour davanti alla Prefettura. Le due iniziative sono state promosse da varie associazioni fiorentine, tra cui Rdb-Cub, Unaltracittà/Unaltromondo, Verdi.
Intanto la Regione ha deciso di stanziare un nuovo contributo, «fino a 100 mila euro», per il progetto "Saving children" per il ricovero di bambini palestinesi in ospedali israeliani. Il presidente Claudio Martini, riguardo a quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza ha espresso il suo «sconcerto per il cinismo e la spregiudicatezza politica di tutti i partecipanti al conflitto».


29 dicembre 2008 - Nove

Gaza, raid e truppe al confine: corteo pro-palestinesi a Firenze

Firenze - Per tutta la giornata l'aviazione israeliana ha colpito decine di obiettivi di Hamas fra cui caserme, depositi di munizioni, zone di lancio di razzi e decine di tunnel al confine con l'Egitto utilizzati per introdurre nella Striscia armi. L'aggressione militare di Israele ha ucciso 250 palestinesi, in gran parte civili fra la popolazione palestinese di Gaza e che continua anche in queste ore, con una probabile invasione da parte delle truppe terrestri. Palestinesi della Striscia di Gaza, in fuga dai bombardamenti israeliani, hanno aperto una breccia lungo la frontiera con l'Egitto. L'Autorita' palestinese e le municipalita' delle citta' della Cisgiordania hanno proclamato una giornata di lutto e di sciopero in solidarietà. La popolazione palestinese di Ramallah è scesa per strada per dimostrare il sostegno agli abitanti della Striscia di Gaza.
Due le iniziative che si terranno a Firenze, per richiedere l’immediata cessazione delle azioni militari israeliane, per la fine dell’embargo contro la popolazione palestinese di Gaza. Lunedi 29 dicembre (ore 16) presidio in Piazza della Repubblica. Martedi 30 dicembre (ore 17,30) presidio alla Prefettura in Via Cavour. Le due iniziative sono promosse da varie organizzazioni fiorentine, tra cui la Federazione RdB –CUB di Firenze.


29 dicembre 2008 - Corriere Viterbo, Maremma, Siena, Rieti, Arezzo, Umbria

Israele schiera l’esercito A Gaza è guerra aperta
Mentre il bilancio delle vittime è già salito a 300

È caratterizzato da decine di raid aerei e dal richiamo di migliaia di riservisti israeliani il secondo giorno della operazione "Piombo Fuso" lanciata da Israele contro le strutture di potere di Hamas a Gaza. Il bilancio aggiornato delle vittime palestinesi è di circa 300 morti e molte centinaia di feriti. Israele ha avuto finora una vittima: un civile ucciso sabato da un razzo a Netivot, Neghev. Per tutta la giornata, l’aviazione israeliana ha colpito decine di obiettivi di Hamas fra cui caserme, depositi di munizioni, zone di lancio di razzi e decine di tunnel al confine con l’Egitto, solitamente utilizzati per introdurre nella Striscia armi e svariati generi di consumo. Le autorità israeliane hanno, tuttavia, autorizzato l’ingresso a Gaza degli aiuti umanitari. L’obiettivo degli attacchi perpetrati nelle ultime ore - viene spiegato a Tel Aviv - è di ridurre le strutture di Hamas all’impotenza, mentre i suoi dirigenti sono costretti a darsi alla clandestinità e decine e decine di edifici utilizzati da Hamas sono ormai ridotti in macerie, i servizi di emergenza locali sono pure oggetto di continui attacchi, così come le emittenti del gruppo. I cieli di Gaza sono presidiati costantemente dall’aviazione israeliana, che cerca di impedire nuovi lanci di razzi contro il Neghev. In questa atmosfera caotica il braccio armato di Hamas, Brigate Ezzedin al-Qassam, cerca egualmente di sferrare duri attacchi alle retrovie israeliane. Da sabato i lanci di razzi e di colpi di mortaio sono stati complessivamente oltre 150. Ieri, per la prima volta, Hamas ha fatto ricorso a razzi Grad potenziati, da 122 metri, con una gittata di oltre 40 chilometri. Hanno colpito la periferia di Ashdod, una città di oltre 200mila abitanti, parte dei quali vivono delle attività del suo porto commerciale. Se esso diventasse un obiettivo di Hamas, il traffico commerciale ne risentirebbe duramente. Anche Beer Sheva (la principale città della regione del Neghev, pure di 200mila abitanti) si trova adesso alla portata dei razzi palestinesi. Complessivamente, oltre mezzo milione di israeliani devono ora prestare la massima attenzione alle sirene di allarme. Se risuonassero nella loro città avranno a disposizione non più di 45 secondi di preavviso per cercare riparo. Per ragioni cautelative, nelle località israeliane che si trovano a meno di 20 chilometri da Gaza le scuole resteranno chiuse ad oltranza. Intanto a Rafah, nel sud della Striscia, centinaia di palestinesi sono riusciti ad aprire un varco nel muro di confine con l’Egitto e sono penetrati nel Sinai superando le linee dei militari egiziani. La tensione nella zona è altissima, anche perchè Hamas accusa i dirigenti egiziani di collusione con Israele. Si allargano intanto le manifestazioni di protesta popolare contro i bombardamenti israeliani a Gaza. In Cisgiordania un dimostrante è stato ucciso a Naalin dal fuoco di soldati che temevano di essere sopraffatti dalla folla. Altre manifestazioni sono avvenute a Ramallah e Hebron. In Israele ha fatto scalpore la protesta del ministro arabo Ghaleb Majadla (sport e cultura) che si è rifiutato di partecipare alla odierna seduta di governo in protesta per il bombardamento di Gaza. Scioperi sono segnalati in numerose località arabe israeliane. Ad Um el-Fahem centinaia di dimostranti si sono scontrati a lungo con la polizia israeliana. Intanto, in Italia, duecento persone hanno manifestato nel pomeriggio in piazza Navona a Roma per dire «basta al massacro di Gaza». Al sit-in organizzato dal Forum Palestina hanno preso parte esponenti della Comunità Palestinese di Roma e Lazio, del Comitato «Con la Palestina nel Cuore», della Mezzaluna Rossa Palestinese in Italia, del Forum Palestina, delle Rdb, dei Cobas, del Collettivo Antagonista Primavalle, delle Corrispondenze Metropolitane, del Circolo Comunista Stefano Chiarini e della Rete dei Comunisti. L’iniziativa si ripeterà ogg pomeriggio davanti alla sede della Rai in viale Mazzini, mentre il 3 gennaio è previsto un corteo nella Capitale.


28 dicembre 2008 - Ansa

MO: GAZA; A ROMA SIT-IN FORUM PALESTINA, BASTA ATTACCHI

(ANSA) - ROMA, 28 DIC - Duecento persone, secondo gli organizzatori, hanno manifestato nel pomeriggio in piazza Navona a Roma per dire «basta al massacro di Gaza». Al sit-in organizzato dal Forum Palestina hanno preso parte esponenti della Comunità Palestinese di Roma e Lazio, del Comitato «Con la Palestina nel Cuore», della Mezzaluna Rossa Palestinese in Italia, del Forum Palestina, delle Rdb, dei Cobas, del Collettivo Antagonista Primavalle, delle Corrispondenze Metropolitane, del Circolo Comunista Stefano Chiarini e della Rete dei Comunisti. L'iniziativa si ripeterà domani pomeriggio davanti alla sede della Rai in viale Mazzini, mentre il 3 gennaio è previsto un corteo nella Capitale. I manifestanti denunciano «la pulizia etnica e il terrorismo di Stato israeliano» e chiedono «l'immediato stop all'attacco militare sulla striscia di Gaza, la fine dell' embargo contro la popolazione, la fine dell'occupazione israeliana della Palestina». Al governo italiano, il Forum della Palestina chiede «il congelamento di tutti gli accordi politici economici e militari tra l'Italia e Israele».


28 dicembre 2008 - Eidon agenzia fotografica


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