MAYDAY 007. Rassegna Stampa sul 1 maggio

Nazionale -

3 maggio 2007 - Il Manifesto

Milano Alla parata dei precari si divina il futuro e si consultano i tarocchi
Pesca la carta e ti dirò chi sei 100 mila alla Mayday parade
di Sara Farolfi

Milano - Il futuro? Alla Mayday si legge destino. E per conoscerlo si consultano gli «arcani» della precariomanzia gratuita. Pochi scampoli di speranza, però, per i centomila precari che ieri hanno sfilato lungo il centro di Milano. Hai tra le mani la «papessa», donna in pettorina rosa che simboleggia il diritto alla casa, agli affetti, al tempo e al sesso? Allora c'è da sperare di trovare subito il «santo». E il destino promette una maternità desiderata con i contributi pagati.
Alla sua settima edizione, meno partecipata - notano in molti - almeno per quanto riguarda alcune delle sigle della cosidetta sinistra radicale, la parata precaria milanese continua ad intercettare comunque un «bottino goloso». Decine di migliaia di giovani e giovanissimi che vivono la precarietà come condizione esistenziale. Del lavoro e degli affetti. Diffidano della rappresentanza, politica e sindacale, e rivendicano il loro protagonismo. Inutile dire a che santo sono votati.
Eccola la Mayday, precaria pure lei a soli sette anni, nel suo carnevalesco procedere tra il serio e il faceto. A ciascuno il suo arcano. Gli autorganizzati dello spettacolo, i giornalisti «creAttivi» e gli ormai storici precari della Scala, che aprono la colorata sfilata, esibiscono l'«appeso». Quello che attende il rinnovo del contratto, o il pagamento del lavoro svolto sei mesi prima. «Il più precario dei precari», al quale l'unica speranza può arrivare dalla «telefonista». In maglietta rossa, si presentano le «Winders», lavoratrici (e qualche lavoratore) del call center Wind di Sesto San Giovanni, di recente esternalizzati ad Omnia. Una trentina di loro al corteo. Contratto a tempo indeterminato, raccontano, «ma il nostro lavoro - è legato ora a una commessa da cui Wind potrebbe recedere in ogni momento». E con Omnia - dice - «ci sono già problemi con l'accredito degli stipendi».
Sullo scorcio di piazza Duomo, come di consueto, san Precario intona «o mi bela madunaina, che sta mai hands in hands». «L'ambiente va tutelato a tempo indeterminato» dicono i precari dell'Arpa, che per l'occasione è diventata l'«agenzia regionale dei precari dell'ambiente». Vicini, i precari del Comune di Milano. La «catena» è il loro arcano, «quella che ti lega al lavoro, agli schedari, all'ufficio...». A proposito di Comune, immancabili i commenti del vice sindaco Riccardo de Corato. Per lui è una «spray parade», vede solo le scritte comparse su alcuni muri in solidarietà agli arrestati del 12 febbraio scorso e al centro sociale Gramigna. Ma mai come quest'anno la Mayday è filata via come una grande festa.
Qualche centro sociale esibisce l'«immobile», temibile arcano che «se accompagnato dalla Macchina, può simboleggiare le ruspe che abbattono il centro sociale». Dietro, il carro dei migranti, «cittadini di fatto» si definiscono, quest'anno con l'inedita presenza di qualche cinese. A chiudere la parata, i sindacati autonomi Cub e SdL. Mario esibisce il suo cartello: «Sono a tempo determinato, scado il 3 maggio».
Gran finale, come sempre, al castello Sforzesco tra musica e balli in piazza. Difficile da cogliere in una parola, la parata che fa della sua molteplicità e irriducibilità agli schemi della rappresentanza la propria ragione d'essere. Per l'anno prossimo, sentita la cartomante, si spera nel jolly.


3 maggio 2007 - Il Giornale

Tra minacce e vandalismi un Primo maggio di violenza
di Paola Setti

Milano - Quale sia stato il clima lo raccontano gli atti del giorno dopo. Il documento approvato all’unanimità dal consiglio comunale di Bologna, tanto per cominciare, che unisce la solidarietà al sindaco Sergio Cofferati a quella per l’arcivescovo di Genova e presidente Cei Angelo Bagnasco. E poi i telegrammi che hanno attraversato l’Italia, gli appelli a non abbassare la guardia, le inchieste aperte e il potenziamento delle misure di sicurezza. È stato un Primo maggio violento, in un incrociarsi di intimidazioni e in un crescendo di tensione che non s’è fatto mancare nulla, dalle minacce ai politici alle accuse ai religiosi, dalle aggressioni agli atti di vandalismo.
Bagnasco ancora nel mirino. Non c’è solo il palco di piazza San Giovanni. Ci sono anche nuove scritte, comparse a Napoli in via Duomo e all’uscita della metropolitana di piazza Cavour. A vergarle con vernice spray nera, in qualche caso firmate con la A cerchiata degli ambienti anarchici, alcuni giovani dei centri sociali che il Primo maggio hanno partecipato al corteo Rdb-Cub contro la precarietà del lavoro. Oltre all’alto prelato, cui sono rivolte frasi ingiuriose quali «Bagnasco boia», «Bagnasco erotomane represso» e «Bagnasco: se lo conosci lo eviti, se non lo conosci ti uccide», anche gli slogan «Cloro al clero» e «Rutelli, fatti un Bagnasco caldo». Sempre durante il corteo «Euromayday», sono state imbrattate le saracinesche di banche e ci sono stati momenti di tensione davanti al McDonald’s.
Attacco al Referendum. Gli insulti, poi un tavolo scaraventato addosso. Nessuna conseguenza ma molta rabbia per l’onorevole Mario Segni, vittima dell’aggressione da parte di alcuni giovani estremisti di sinistra in piazza San Giovanni a Roma, nel corso del Firma day. Immediata la reazione del presidente della Camera Fausto Bertinotti, che ha invitato a «tutelare con il massimo di garanzie possibili» la raccolta di firme. Sentiti i ringraziamenti di Segni, che pure ha sottolineato come fra i responsabili del «clima finora inaccettabile» intorno alla consultazione ci sia lo stesso leader di Rifondazione per quella «assurda dichiarazione nella quale affermava che il referendum mina le basi della democrazia».
Milano, le Br e Tronchetti scritte di solidarietà ai presunti terroristi Br arrestati a febbraio sono apparse alla manifestazione per il Primo Maggio a Milano. Lungo il percorso del Mayday Parade 2007 è apparsa una scritta inneggiante al centro sociale Gramigna di Padova, coinvolto negli arresti, affiancata da una stella a cinque punte. Per il corteo sono circolate copie di una e-mail di uno degli arrestati dal carcere di Opera. Altre scritte sui muri di alcune banche attaccavano Marco Tronchetti Provera.
Le minacce a Cofferati. Le prime tre lettere firmate Pcc, Partito comunista combattente, erano arrivate lunedì scorso alle redazioni bolognesi di Carlino, Corriere e Repubblica. La quarta s’è fatta attendere fino a ieri solo perché gli uffici del Comune nei giorni precedenti erano chiusi. È identica alle prime, solo che questa è indirizzata direttamente al sindaco di Bologna. Stesso mittente, l’inesistente Gam di via dell’Inferno 1, la strada che interseca via Valdonica dove il 19 aprile 2002 fu ucciso Marco Biagi. E stesso contenuto: le minacce contro il Partito democratico e Cofferati e l’annuncio di azioni di guerra a partire da Bologna. La Procura indaga per istigazione a commettere reati contro le istituzioni e minacce aggravate dal fine eversivo: gli inquirenti sono convinti che gli autori non siano persone organiche alle Br, ma qualcuno che, con linguaggio «opportuno», «riecheggia, ma in qualche modo balbetta, le linee della seconda posizione Br».Ieri Cofferati ha annotato come alle minacce «sia giusto rispondere mantenendo tutto l’impegno di prima: la mia vita non deve cambiare». Di certo, ha segnalato, bisogna porre «molta attenzione» al «tentativo evidente di procedere a forme di arruolamento, in tempi passati riservate a quella parte di società che proponeva follie terroriste». Convinto della necessità di non cambiare abitudini anche il premier, che il Primo maggio non ha rinunciato alla consueta passeggiata per Bologna.
I vandali. Cinque giovani calabresi sono stati denunciati per danneggiamento dopo aver completamente distrutto due vagoni del treno Villa San Giovanni-Roma, con il quale sono arrivati nella capitale per seguire il concerto del Primo maggio. Alla distruzione delle due carrozze - sono stati divelti i sedili, rotti i vetri, forzate le porte degli scompartimenti e dei bagni - hanno contribuito diversi giovani probabilmente ubriachi. La maggior parte però è riuscita a fuggire prima che gli agenti della Polfer potessero identificarli, tirando il freno di emergenza poco prima della stazione Termini.

Stelle a 5 punte e slogan sui muri I centri sociali lasciano il «segno»

Milano - La scritta su cui tutti hanno puntato l’attenzione durante l’edizione di quest’anno del «Mayday parade» -, la sfilata pomeridiana organizzata dai Cub (Comitati unitari di base) e dai centri sociali il Primo maggio per le vie della città a sostegno del precariato - è quella nera, enorme, apparsa, qualche minuto prima delle 16, sui grandi muri tinteggiati di fresco di via Edmondo De Amicis 15, proprio a ridosso della chiesa ortodosso romena. La solita, minacciosa stella a cinque punte siglava la frase «Solidarietà al Gramigna», il centro sociale padovano dove hanno militato e operato alcuni dei nuovi brigatisti arrestati di recente dalla Digos di Milano.
In realtà le scritte - ma anche i partecipanti - quest’anno sono stati molto meno rispetto a quelli delle precedenti e ben più agguerrite edizioni del «Mayday parade». Poco più di 5mila persone e una trentina di camion e autocarri allestiti, tra ragazze che ballavano scatenate strette in tutine rosa e la solita musica a palla, hanno movimentato la giornata prendendo di mira le solite banche, i bancomat e i fast food. La scritta con la stella a cinque punte si è contesa il premio del cattivo gusto con lo slogan «Provera muori» lasciato sui vetri della Banca Intesa di via Torino (davanti alla quale sono stati lanciati anche dei petardi) e con «Morte-disgrazia», il messaggio apparso sulle vetrine della concessionaria Bmw di via De Amicis. Per il resto i soliti «Fuoco alle banche», «Solidarietà ai compagni arrestati», «Fuori i soldi».
«Le denunce scattate per i reati commessi in occasione del corteo del 25 aprile fanno ben sperare che si arrivi allo stesso esito per quello del recente primo maggio, - ha detto ieri il vicesindaco Riccardo De Corato - in modo da portare in tribunale i presunti responsabili, come è accaduto per la Mayday Parade di due anni fa. Per quell’episodio, infatti, si arrivò al rinvio a giudizio di 28 partecipanti, tra cui il leader no global Luca Casarini».
«Per ore il centro di Milano è stato ostaggio di queste persone che hanno trasformato la Mayday Parade in una Sprayday Parade.- conclude il vicesindaco –. Sulle centinaia di scritte apparse sui muri degli stabili giungerà alla Procura della Repubblica un rapporto da parte del nucleo radiomobile dei vigili urbani come notizia di reato».


3 maggio 2007 - L'Unità

NAPOLI. Nuove scritte contro Bagnasco

Nuove scritte contro il presidente della Cei Angelo Bagnasco a Napoli. Dopo quello sul muro laterale di una chiesa nel centro storico comparsa l’11 aprile scorso, altri due graffiti sono comparsi a via Duomo e nei pressi dell’uscita della metropolitana di piazza Cavour. Secondo gli inquirenti le scritte sarebbero state tracciate il giorno primo maggio durante il corteo organizzato dai Rdb-Cub contro il precariato, manifestazioni a cui hanno partecipato anche molti ragazzi dei centri sociali. Le scritte sono state fatte con vernice spary nera e portano la firma di una "a" tracciata nel cerchio, simbolo usato in per firmare azioni di ispirazione anarchica. Oltre agli insulti contro il presidente della cei cono apparse anche scritte dis fottò contro il vicepresidente del consiglio Rutelli.


2 maggio 2007 - Ansa

PRIMO MAGGIO: MAYDAY PARADE; LUNGO CORTEO CONTRO PRECARIATO CLIMA FESTA MA ANCHE SCRITTE PRO PRESUNTI BR E CONTRO TRONCHETTI

(ANSA) - MILANO, 2 MAG - La Mayday Parade del Primo Maggio a Milano è stata, come negli anni precedenti, una grande manifestazione centrata in primo luogo contro il precariato, con molte migliaia di partecipanti: 100 mila secondo gli organizzatori, 6-7 mila secondo la Questura, nel corteo che ha attraversato il centro di Milano. Clima complessivamente sereno, macchiato però da una serie di scritte tracciate su edifici e vetrine di banche: una contro Tronchetti Provera, altre in solidarietà ai presunti brigatisti arrestati il 12 febbraio scorso, con distribuzione di volantini-fotocopia di una mail diffusa da un presunto brigatista in carcere. Episodi dai quali gli organizzatori hanno preso le distanze. Parole d'ordine contro il governo, accusato di essere del tutto assente sul tema del lavoro mentre il precariato è esploso in mille forme: questo, in sintesi, il leit-motiv della Euro Mayday Parade. Il 'popolo dei contratti a progettò, delle 'finte partite Ivà, degli interinali e dei contratti a termine ha reclamato urgenti provvedimenti legislativi e soprattutto un lavoro stabile e ben retribuito, la continuità del reddito (in altre parole il sussidio di disoccupazione per chi non ha o non ha più il lavoro). Il corteo, al quale hanno preso parte ben 16 autoarticolati allestiti come carri allegorici a tema, e con tanti giovani, pensionati e immigrati, è partito dal piazzale di Porta Ticinese per arrivare in piazza Castello. Le scritte filo-brigatiste e contro Tronchetti sono state tracciate fra l'altro sulle vetrine di alcune banche e su un paio di bancomat, che risultano danneggiati. In particolare una scritta tracciata con vernice nera 'Solidarietà al Gramignà, con una stella a fianco, è apparsa sul muro di un palazzo in via De Amicis. Daniele Farina, deputato del Prc, ha sottolineato che «sui temi del lavoro c'è un grave ritardo nell'azione del Governo, e la piazza lo testimonia». Più duri i coordinatori nazionali della Cub, Piergiorgio Tiboni e Walter Montagnoli: «la situazione peggiora di giorno in giorno mentre l'esecutivo non fa nulla e non abolisce, come promesso, legge Biagi e Pacchetto Treu: questa non è una passeggiata, ma una lotta seria per mettere al centro i diritti del lavoro».


2 maggio 2007 - Corriere.it

Le manifestazioni per il Primo Maggio a Milano
Doppio corteo per la sicurezza e i precari
Nessun problema di ordine pubblico, ma alla Mayday sono apparse scritte pro-Br. Rosati: «Una giornata per ricordare le morti bianche»

Milano - Centomila persone, secondo gli organizzatori (6-7 mila secondo la Questura), hanno partecipato alla Mayday parade a Milano, la manifestazione-happening organizzata da sindacati autonomi, come la Cub, e centri sociali in nome di maggiori tutele per i lavoratori precari. Il corteo, arrivato alla settima edizione, si è svolto contemporaneamente in tredici città e si è concluso in piazza del Cannone. Una manifestazione allegra e ordinata, rovinata però da alcune scritte pro-Br (e una contro Tronchetti Provera) comparse sui muri all'inizio e alla fine del percorso. In via De Amicis, non lontano dal punto di concentramento del corteo, è stato scritto in spray nero e firmato con una stella dello stesso colore «Solidarietà al Gramigna», il centro sociale di Padova coinvolto negli arresti di presunti brigatisti a febbraio. Nelle vicinanze sono state state affisse e distribuite copie di una lettera spedita dal carcere di Opera da Davide Bortolato, accusato di appartenere alle nuove Br. In piazza Castello è poi stato scritto in spray rosso «Milo, Marta, Orlando e Fede liberi» e, in nero, «Milo free», alludendo a persone arrestate. Sempre sugli stessi palazzi, firmato con falce e martello, «Fuori i compagni!» e «Liberi tutti!», scritto in rosso.
VOLTI COPERTI - Sulla vetrina di un McDonald's è apparso il simbolo della A cerchiata, spesso utilizzato dagli autonomi. Sono stati notati alcuni ragazzi con il volto coperto o incappucciati scrivere queste frasi alternate a sigle. Sono stati anche distribuiti volantini dell'Associazione parenti e amici degli arrestati del 12 febbraio 2007 di «solidarietà a tutti i compagni prigionieri». Sugli episodi indagano gli agenti della Digos. Partecipanti e organizzatori hanno preso le distanze: «Queste scritte non c'entrano nulla con la manifestazione - ha detto Daniele Farina, deputato del Prc e storico portavoce del centro sociale Leoncavallo -, lo può capire a occhio nudo chiunque sia qui». Il coordinatore nazionale della Confederazione unitaria di base, che ha inventato la Mayday, Piergiorgio Tiboni, ha sottolineato: «Non bisogna fare strumentalizzazioni, oggi la giornata è stata per dire no al lavoro precario e mal pagato. Se qualcuno ritiene che chi è in prigione sia innocente non commette un reato a scriverlo, come è altrettanto vero che non sono più i tempi delle Br. Comunque è chiaro che in assoluto noi siamo contrari a ogni forma di violenza».
MUSICA E PRECARI - Ma come si diceva la manifestazione si è svolta senza tensione, con un massiccio - ma dicreto - controllo da parte delle forze dell'ordine. «Non è un reato - ha detto Piergiorgio Tiboni, segretario Cub e tra gli organizzatori della manifestazione - chiedere che qualcuno venga liberato, se si ritiene sia innocente. Dopodiché se ci sono armi, è giusto che la magistratura indaghi. Sarebbe meglio che questi episodi non venissero strumentalizzati per togliere valore alla manifestazione». Il corteo è stato accompagnato da 23 camion, attrezzati con striscioni, con scritte e riproduzioni di «San Precario», musica, volantini e bar itineranti. Temi di slogan e striscioni: il conferimento del tfr ai fondi e l'immigrazione. Hanno partecipato diverse categorie di precari, dai lavoratori dei call center a quelli del Teatro alla Scala, dai dipendenti a contratto comunali e regionali ad alcuni giornalisti che hanno confezionato una simulazione di un giornale free press, con la testata City of Gods, con testi giornalistici e parodie di pubblicità.
SINDACATI - La manifestazione ufficiale è partita invece intorno alle 10 dai Bastioni di Porta Venezia. Cinquemila persone hanno sfilato lungo le vie del centro fino ad arrivare in piazza Duomo, dove i segretari generali di Milano di Cgil, Cisl e Uil, Onorio Rosati, Fulvio Giacomassi, e Walter Galbusera, hanno tenuto i comizi conclusivi. Poco prima dell’arrivo in Duomo, all’altezza di piazza Santo Stefano, una parte dei manifestanti di Lotta comunista si sono staccati dalla manifestazione per tenere dei comizi separati. Tema della manifestazione la sicurezza sul lavoro e i diritti, la legalità e lo sviluppo. Slogan: «L'Italia parte dal lavoro». Onorio Rosati ha chiesto che «si faccia qui a Milano e subito una grande manifestazione nazionale per la tutela della sicurezza sul lavoro» perché maggior sicurezza «significa lotta al lavoro nero, precario e irregolare». Altri problemi su cui ha posto l'accento Rosati sono stati quelli del reddito da lavoro e da pensioni che hanno perso potere d'acquisto e «per questo chiediamo che vengano rinnovati al più presto i contratti nazionali aperti e per i pensionati che si individuino meccanismi di rivalutazione delle pensioni e politiche fiscali di vantaggio». Sulla previdenza Rosati ha chiesto che «venga abrogata la riforma Maroni e che si completi la riforma Dini. Non si può far cassa con le pensioni».
MEMORIA DEI CADUTI - Dal palco di piazza Duomo è stata anche avanzata una richiesta al Parlamento, ovvero di istituire una giornata della memoria per i caduti sul lavoro, assieme alla proposta di organizzare al più presto «una grande manifestazione nazionale, di Cgil-Cils-Uil, per la tutela della salute e della sicurezza». I tre leader sindacali milanesi, sottolineando il triste primato della Lombardia negli infortuni mortali, hanno sollecitato la rapida approvazione del nuovo testo unico in materia di sicurezza.


1 maggio 2007 - Apcom

1 MAGGIO/ SECONDO ORGANIZZATORI 100MILA A MANIFESTAZIONE MILANO
Mayday parade arrivata in piazza Castello

Milano, 1 mag. (Apcom) 18,16 - Sono 100mila, secondo gli organizzatori, le persone che stanno partecipando al "mayday" di Milano, la manifestazione a difesa del precariato organizzata da alcuni sindacati autonomi, come la Cub e i centri sociali. Il corteo, accompagnato da 23 camion con striscioni, musiche e vendita di bibite, è partito da Porta Ticinese e sta confluito in piazza Castello, nel centro della città, dove è previsto si tenga un concerto.

1 MAGGIO/ A MILANO IN 100.000 PER MAYDAY, SCRITTE PRO BR
Tiboni(Cub):non strumentalizzare questi episodi,giuste indagini

Milano, 1 mag. (Apcom) - Centomila persone, secondo gli organizzatori, hanno partecipato oggi pomeriggio al MayDay di Milano, la manifestazione-happening organizzata da sindacati autonomi, come la Cub, e centri sociali in nome della tutela del lavoro precario. Il corteo, arrivato alla settima edizione, si è svolto contemporaneamente in tredici città e si è concluso in piazza Castello. A Milano, all'inzio e alla fine del percorso, sono comparse scritte pro presunti Br. In via De Amicis, non lontano dal punto di concentramento del corteo, è stato scritto in spray nero e firmato con una stella dello stesso colore "Solidarietà al Gramigna", il centro sociale di Padova sotto stretta osservazione. Nelle vicinanze sono state poi state affisse e distribuite copie della lettera inviata dal carcere di Opera da Davide Bortolato, accusato di appartenere alle Br, al sito 'Soccorso rosso internazionale'. Alla fine, all'altezza del numero civico 6 di piazza Castello è poi stato scritto in spray rosso "Milo, Marta, Orlando e Fede liberi" e, in nero, "Milo free", alludendo a persone arrestate nell'ambito di operazioni antiterrorismo. Sempre sugli stessi palazzi si è letto ancora, firmato con falce e martello, "fuori i compagni!". "Liberi tutti!" scritto in rosso. Poco prima, dietro l'angolo, è stata disegnata in bianco una 'A' cerchiata, il simbolo anarchico preso in prestito anche dagli autonomi.Lungo il percorso, durante il quale sono stati esplosi dei petardi, si è letto anche "libertà per gli antifa" e la stessa espressione, antifa è stata usata anche come sigla di altre scritte. Il corteo è stato accompagnato da diversi graffiti e scritte con spray, opera a volte di ragazzi che hanno coperto il viso con fazzoletti scuri. Il loro lavoro è però sembrato sganciato dalla manifestazione, che si è svolta senza apparente tensione con un controllo da parte delle forze dell'ordine, Digos, Polizia, Carabinieri, che è parso contare più sull'intelligence che sullo spiegamento massiccio di forze. "Non è un reato - ha commentato Piergiorgio Tiboni, segretario Cub e tra gli organizzatori della manifestazione - chiedere che qualcuno venga liberato, se si ritiene sia innocente. Dopodiché se ci sono armi, è giusto che la magistratura indaghi. Sarebbe meglio che questi episodi non venissero strumentalizzati per togliere valore alla manifestazione". La manifestazione, preparata con qualche sforzo creativo, è stato accompagnata da 23 camion, attrezzati con striscioni, con scritte e riproduzioni di 'San Precario', musica, volantini e bar itineranti. Alla manifestazione, che ha anche coinvolto i temi del conferimento del tfr ai fondi e dell'immigrazione, hanno partecipato diverse categorie di precari, dai lavoratori dei call center a quelli del Teatro alla Scala, dai dipendenti a contratto comunali e regionali ad alcuni giornalisti che hanno confezionato una simulazione di un giornale di free press, con la testata City of Gods, con testi giornalistici e alcune parodie di pubblicità.


1 maggio 2007 - Ansa

PRIMO MAGGIO: CONCLUSA MAYDAY PARADE, PER CUB IN 100 MILA

(ANSA) 18,58 - MILANO, 1 MAG - La Euro Mayday Parade 2007 sui temi del lavoro si è conclusa con l'arrivo di ben 16 autoarticolati in piazza Castello dopo essere partita da piazza XXIV Maggio e aver percorso il centro di Milano. La manifestazione si è trasformata in una festa fra musica e balli. Secondo gli organizzatori, prima fra tutti la Confederazione unitaria di base (Cub), hanno preso parte al corteo circa 100 mila persone mentre la Questura parla di 6-7 mila partecipanti.

PRIMO MAGGIO: MILANO; PARTITA EURO MAYDAY PARADE 2007

(ANSA) 15,21 - MILANO, 1 MAG - E' partita a Milano da piazza XXIV Maggio la Euro Mayday Parade, manifestazione del Primo Maggio contro il precariato, la guerra, e la concertazione fra governo, datori di lavoro e sindacati confederali. La manifestazione e' aperta da una quindicina di Tir trasformati in carri allegorici, ognuno su un tema diverso inerente al mondo del lavoro. Il corteo, al quale partecipano migliaia di manifestanti soprattutto giovani, e' aperto da un autoarticolato dei lavoratori autogestiti del Teatro alla Scala. L'iniziativa e' all'insegna della festa, fra musiche, canti etnici, canzoni partigiane e musica rock e degli anni '60.
Sono presenti, fra gli altri, i coordinatori nazionali della confederazione unitaria di base (Cub), Piergiorgio Tiboni e Walter Montagnoli, realta' di lavoratori autorganizzati e centri sociali.


1 maggio 2007 - Corriere.it

Lo slogan è stato urlato da alcuni giovani alla MayDay Parade a Milano
Ancora «Dieci, cento, mille Nassiriya»
Momenti di tensione quando il corteo è passato di fronte al gazebo elettorale del vicesindaco di An Riccardo De Corato

MILANO - Lo slogan «Dieci, cento, mille Nassiriya» è tornato a farsi sentire brevemente durante la manifestazione della MayDay Parade, in piazza Cordusio a Milano, al passaggio di militanti dei centri sociali davanti al gazebo elettorale del vicesindaco Riccardo De Corato e ai carabinieri che lo presidiavano. È stato un gruppo piuttosto sparuto, di poche decine di giovani manifestanti, a ripetere più volte lo slogan alzando i pugni all'indirizzo dei carabinieri. A farli smettere ha provveduto uno dei leader storici del Leoncavallo, il consigliere comunale e neoeletto parlamentare di Rifondazione comunista, Daniele Farina, che si è avvicinato ai giovani e li ha energicamente invitati a smettere e ad allontanarsi proseguendo nel corteo.
DE CORATO: «EPISODIO GRAVISSIMO» - «A Milano - ha commentato il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato - si è inneggiato nuovamente a "10, 100, 1000 Nassiriya" da parte dei manifestanti del corteo di San Precario. Ciò è ancor più grave e oltraggioso se si pensa che a Roma al Celio è ancora aperta la camera ardente ai tre militari caduti proprio a Nassiriya»: è quanto rileva in una dichiarazione
«SUCCESSO STRAORDINARIO» - La manifestazione si è conclusa intorno alle 18.30 trasformandosi in un megaconcerto in piazza Castello in un clima allegro e tranquillo. Secondo gli organizzatori hanno preso parte all'iniziativa circa 120 mila persone, dimostrati «da il lunghissimo serpentone che ha congiunto piazza XXIV Maggio a piazza Castello passando per il Duomo». La Cub, che ha ideato sei anni fa la MayDay Parade, parla di «strepitoso successo, di un corteo che mette al centro i diritti per il lavoro e la lotta al precariato». «Siamo qui - ha detto Walter Montagnoli, uno dei coordinatori nazionali della Cub - per proporre un modello del lavoro totalmente alternativo all'attuale e cioè basato sulla radicale riduzione del precariato e per un diritto al lavoro stabile e ben retribuito».


1 maggio 2007 - QN Quotidiano.net

FESTA DEL 1° MAGGIO
Centomila a Milano, scritte per le Br

Milano, 1 maggio 2007 - Centomila persone, secondo gli organizzatori, hanno partecipato oggi pomeriggio al MayDay di Milano, la manifestazione-happening organizzata da sindacati autonomi, come la Cub, e centri sociali in nome della tutela del lavoro precario. Il corteo, arrivato alla settima edizione, si è svolto contemporaneamente in tredici città e si è concluso in piazza Castello.
A Milano, all'inzio e alla fine del percorso, sono comparse scritte pro presunti Br. In via De Amicis, non lontano dal punto di concentramento del corteo, è stato scritto in spray nero e firmato con una stella dello stesso colore "Solidarietà al Gramigna", il centro sociale di Padova sotto stretta osservazione. Nelle vicinanze sono state poi state affisse e distribuite copie della lettera inviata dal carcere di Opera da Davide Bortolato, accusato di appartenere alle Br, al sito 'Soccorso rosso internazionale'. Alla fine, all'altezza del numero civico 6 di piazza Castello è poi stato scritto in spray rosso "Milo, Marta, Orlando e Fede liberi" e, in nero, "Milo free", alludendo a persone arrestate nell'ambito di operazioni antiterrorismo. Sempre sugli stessi palazzi si è letto ancora, firmato con falce e martello, "fuori i compagni!". "Liberi tutti!" scritto in rosso. Poco prima, dietro l'angolo, è stata disegnata in bianco una 'A' cerchiata, il simbolo anarchico preso in prestito anche dagli autonomi.
Lungo il percorso, durante il quale sono stati esplosi dei petardi, si è letto anche "libertà per gli antifa" e la stessa espressione, antifa è stata usata anche come sigla di altre scritte.
Il corteo è stato accompagnato da diversi graffiti e scritte con spray, opera a volte di ragazzi che hanno coperto il viso con fazzoletti scuri. Il loro lavoro è però sembrato sganciato dalla manifestazione, che si è svolta senza apparente tensione con un controllo da parte delle forze dell'ordine, Digos, Polizia, Carabinieri, che è parso contare più sull'intelligence che sullo spiegamento massiccio di forze.
"Non è un reato - ha commentato Piergiorgio Tiboni, segretario Cub e tra gli organizzatori della manifestazione - chiedere che qualcuno venga liberato, se si ritiene sia innocente. Dopodiché se ci sono armi, è giusto che la magistratura indaghi. Sarebbe meglio che questi episodi non venissero strumentalizzati per togliere valore alla manifestazione".
La manifestazione, preparata con qualche sforzo creativo, è stato accompagnata da 23 camion, attrezzati con striscioni, con scritte e riproduzioni di 'San Precario', musica, volantini e bar itineranti. Alla manifestazione, che ha anche coinvolto i temi del conferimento del tfr ai fondi e dell'immigrazione, hanno partecipato diverse categorie di precari, dai lavoratori dei call center a quelli del Teatro alla Scala, dai dipendenti a contratto comunali e regionali ad alcuni giornalisti che hanno confezionato una simulazione di un giornale di free press, con la testata City of Gods, con testi giornalistici e alcune parodie di pubblicità.


1 maggio 2007 - L'Unità

CORTEO
Mayday Parade oggi a Milano

Precari, interinali, finte partite Iva, collaboratori: anche quest’anno saranno i protagonisti dell’ Euromayday Parade che si svolge a Milano.
L’iniziativa, originariamente ideata dalla Confederazione unitaria di base, si è aperta nel tempo a realtà di lavoratori auto-organizzati, centri sociali e chain workers, cioè dipendenti delle grandi catene commerciali. Quest’anno si punta a raggiungere circa 100mila persone.
Il corteo di Milano sarà aperto da una ventina di carri allegorici e partirà verso le 15, con concentramento un’ora prima, da piazza XXIV Maggio verso corso di Porta Ticinese, via Torino e piazza Duomo, fino a piazza Castello.


1 maggio 2007 - La Nazione

Posti a rischio e precariato Primo maggio di riflessione
A Sesto il corteo dei lavoratori della Richard Ginori
di Monica Pieraccini

Firenze - UN PRIMO MAGGIO di riflessione. Per non dimenticare le morti bianche, per continuare le battaglie per la sicurezza sui luoghi di lavoro e per non abbassare la guardia sulle malattie professionali, oggi in preoccupante aumento.
Cgil Cisl e Uil hanno organizzato in tutta la regione 50 manifestazioni. Su tutte, ricordiamo quella che si svolgerà a Sesto Fiorentino e che vedrà una folta partecipazione dei lavoratori della Richard Ginori, che sfileranno in corteo e ascolteranno l’intervento del segretario generale aggiunto della Cisl, Giovanni Ronchi.
Un appuntamento emblematico, simbolo della crisi che ancora attanaglia l’industria del territorio, a partire dalla Ginori, per continuare con la Matec e ricordare anche realtà più piccole, che coinvolgono meno dipendenti, ma non per questo meno importanti. Come la Opitec spa, società partecipata Ataf che si occupa della manutenzione dei veicoli industriali, che si appresta a presentare un bilancio in perdita. E proprio per avere garanzie sul futuro e in vista della riunione del cda del 7 maggio prossimo, i 33 lavoratori Opitec hanno proclamato per domani e domani l’altro, 3 maggio, 4 ore di sciopero.
E sarà un 1° maggio poco felice anche per i lavoratori edili, dipendenti delle varie aziende che operano in appalto e subappalto, che sempre più spesso dimostrano – e i dati ispettivi del primo trimestre del ministero del Lavoro lo confermano – di non rispettare le norme di sicurezza. Proprio in questi giorni, gli operai della Baldassini-Tognozzi, in particolare quelli che lavorano nei cantieri 4, 5 e 6, dopo lo sciopero di un anno fa, sono tornati a protestare e a lamentarsi. Non solo per le condizioni igieniche e per i turni di lavoro massacranti, ma anche per gli stipendi che, per colpa dei premi cosiddetti ‘occasionali’, dietro cui si celano le ore di straordinario fatte (alcuni operai lavorano quasi il doppio delle 40 ore settimanali previste), possono anche ridursi, in quanto sono a totale discrezione dell’azienda. Contrariamente al previsto, la prima rata del premio di produzione, che doveva essere incassata dai lavoratori a gennaio, a oggi non è stata riscossa. «Per problemi di liquidità dell’azienda – spiega Filippo Rocco, della Fillea-Cgil – e ne discuteremo il 7 maggio nell’incontro in Regione».
Un altro tema caldo della festa del lavoro 2007 è sicuramente quello del precariato. Oggi torna infatti anche l’EuroMayDay, la giornata europea dei precari. A Firenze i lavoratori senza contratto si ritroveranno a partire dalle 18 in piazza Indipendenza, per ‘fare la festa al precariato’. Alla manifestazione aderiscono, tra gli altri, Rdb-Cub, Cobas, Slai-Cobas, Coordinamento Firenze Precaria, Movimento di Lotta per la Casa e Unione Inquilini.


1 maggio 2007 - Corriere della Sera

Tettamanzi: no all'ossessione del profitto La Moratti: il lavoro come integrazione
di Paola D'Amico

Milano - Il cardinale alla veglia di preghiera: gli immigrati? Persone, non manodopera Oggi la manifestazione di Cgil-Cisl-Uil in mattinata e dei Cub nel pomeriggio
«Senza lavoro non si dà vita alla famiglia». E, poi, «Non è lecito a nessuno tacere e rimanere inerte di fronte ai problemi del mondo del lavoro». Il cardinale Dionigi Tettamanzi si rivolge ai fedeli raccolti nella grande chiesa che pare una fabbrica, quella che Papa Montini volle con tutte le sue forze portare nel cuore del quartiere industriale di Milano, dove c'erano la Breda, la Pirelli, la Magneti Marelli, al confine con Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni.
Nella veglia di preghiera e di riflessione per la festa dei lavoratori, ospite della parrocchia di Gesù Divino Lavoratore, il cardinale rivolge il suo pensiero ai giovani precari, agli immigrati visti solo «come manodopera e non come persone», all'«intollerabile mancanza di condizioni di sicurezza per la salute e per la vita» di chi lavora. E mette in guardia dal rischio di «adeguarsi alla mentalità comune che fa dell'ossessione del guadagno e del profitto l'unico obiettivo del lavoro». Tocca la questione delle morti bianche e degli incidenti sul lavoro, che è il tema centrale scelto quest'anno per la festa che affonda le sue radici nelle battaglie intraprese dal movimento operaio verso la fine dell'Ottocento ma le cui rivendicazioni si estesero, poi, dall'ambito sindacale al terreno dei diritti civili.
Oggi a Milano il 1° Maggio si celebra con due cortei, quello ufficiale dei sindacati confederali e la Mayday Parade contro il precariato organizzato dai sindacati di base e Chain Workers (un gruppo vicino al centro sociale La Pergola). Il primo, si snoderà per la città con partenza da Porta Venezia alle 9.30 e arrivo in Piazza Duomo, per il comizio dei segretari cittadini di Cgil, Cisl e Uil. Con loro, sul palco, ci sarà anche l'assessore alle Politiche del Lavoro, Andrea Mascaretti, che porterà un messaggio del sindaco Moratti ai lavoratori sottolineando che il «lavoro è integrazione ma anche garanzia di sicurezza».
Il secondo corteo, invece, partirà alle 15 da piazza XXIV Maggio per terminare in piazza Castello dove ci saranno musica, canti e ristoro. Un anno fa, sul piano dei numeri (centomila persone) surclassò quello dei confederali. Ma portò anche i riflettori a spostarsi su atti di vandalismo e slogan politicamente scorretti. Tanto che il vicesindaco Riccardo De Corato ieri ha lanciato un messaggio a quelli che definisce «presunti pacifisti»: «Gli impianti di videosorveglianza del Comune saranno pronti a riprendere le immagini dello scenario di guerra che sicuramente si verificherà».
Nelle parole del Cardinale e in quelle del Sindaco emerge con forza il richiamo al «valore culturale del lavoro» e, di riflesso, della festa del 1° maggio. Lo ha sottolineato, ieri, durante il momento di preghiera nella Chiesa dell'ex quartiere operaio, Dionigi Tettamanzi spiegando che «i problemi del lavoro non hanno solo un risvolto sociale, economico, sindacale e politico ma rappresentano in profondità un risvolto culturale». La cui sintesi compiuta sta nelle parole di Papa Giovanni II nell'enciclica Laborem exercens che il cardinale ha voluto riprendere: «Il lavoro è per l'uomo e non l'uomo per il lavoro». E tre sono le grandi sfide di oggi, gli farà eco oggi il Sindaco: l'integrazione, la sicurezza del posto di lavoro e combattere il lavoro nero. Perché lavoro «significa libertà dal bisogno, maggiore possibilità di partecipare alla vita sociale e quindi un terreno meno fertile per la delinquenza».


1 maggio 2007 - La Repubblica

LA FESTA DEL LAVORO Alle 9 appuntamento alla Circumvesuviana: un minuto di silenzio prima del corteo. Comizio conclusivo di Anna Rea
In piazza contro le morti bianche
Primo Maggio a Pomigliano contro la strage nei cantieri Manifestazioni in tutta la regione. Gravano, segretario della Cgil, a Castelvolturno Avellino sfila contro il precariato Sono 7 mila i campani espulsi dalle fabbriche
di PATRIZIA CAPUA

Napoli - Primo Maggio di rabbia per non dimenticare i 1200 morti all´anno sul lavoro, i 7 mila campani espulsi dalle fabbriche, per l´operaio licenziato senza motivo all´Avio, per lo sviluppo che verrà. Manifestazioni e bandiere di Cgil, Cisl e Uil in tutta la Campania. Pomigliano d´Arco, città operaia per eccellenza, sarà il centro della festa del lavoro. La manifestazione si aprirà con un minuto di silenzio per ricordare i morti nei cantieri e nelle officine. Protagoniste le tute blu cassintegrate dell´Avio. L´atteso confronto con l´azienda è stato fissato per il 4 maggio al ministero dello Sviluppo. In testa al corteo di Cgil, Cisl e Uil, per reclamare il reintegro del delegato Fiom, Antonio Santorelli, ci saranno il premio Nobel, Dario Fo e la senatrice Franca Rame. L´appuntamento è alle 9 alla Circumvesuviana, il corteo sfilerà per via Nazionale delle Puglie, piazza Primavera e si concluderà in villa Comunale. Anna Rea, segretario regionale della Uil, terrà il comizio conclusivo. Massiccia si annuncia la partecipazione di anziani e pensionati. A Napoli in piazza Mancini, alle 15, corteo degli Rdb cub.
Segnale particolarmente importante e significativo la scelta di Pomigliano, secondo Tommaso Sodano, senatore di Rifondazione comunista, «in un momento di estrema incertezza per l´apparato industriale della città, il più grande ancora attivo in Campania». Il 3 maggio a Napoli, in prefettura, il delegato della presidenza del Consiglio, Francesco Boccia, incontrerà le forze sociali sulle crisi industriali di Napoli e Caserta. Qui, dopo l´epidemia di brucellosi, sono in fibrillazione anche i produttori di latticini.
A Castelvolturno manifestazione di un´intera giornata con il comizio del segretario generale della Cgil Campania, Michele Gravano che ieri sera era a San Nicola Varco, nel salernitano, per la festa degli extracomunitari che vivono nel ghetto alle porte di Eboli. Ad Avellino, corteo da via Dante a piazza del Popolo contro il precariato e il lavoro nero. Manifestazioni a Eboli, Nocera, Penta, Siano, ad Airola, nel Sannio, a Calabritto e Roccabascerana, in Irpinia.
A partire da Avio ed Ergom, il sindacato segnala l´incognita delle prospettive Fiat a Pomigliano. «Ci tengono sui carboni ardenti ponendo questioni di efficienza e qualità» dice Maurizio Mascoli, segretario generale della Fiom Campania «abbiamo chiesto di aprire un tavolo, sulla nuova 147, cosiddetta 149, ma non ci sono conferme ufficiali». Dal governo è arrivata una prima risposta, la convocazione del 22 maggio, inizio di un ciclo di incontri che vedranno in parallelo Ergom e Fiat, annuncia Massimo Brancato, segretario generale della Fiom di Napoli.
Le due facce dell´economia: segnali di ripresa, prendi l´export in risalita, gli investimenti annunciati dal ministro Nicolais e dal presidente degli industriali Lettieri, e le crisi industriali con le difficoltà anche nel settore tessile. Tensione per la Ixfin a Marcianise, per la Finmek, per la 3M. I punti oscuri nei disegni e nei programmi di Alenia e di Finmeccanica. «Rischi e potenzialità», chiosa il segretario della Cgil, Michele Gravano. E pensa ad Alitalia e a Telecom che in Campania ha 5000 addetti. «Accanto alle risorse servono i progetti», incalza Mascoli. Nei prossimi giorni si dovrà affrontare il nodo della Finmek, in amministrazione straordinaria e priva di mezzi finanziari. La trattativa con l´azienda russa Akk è saltata. Lo stabilimento di Pagani verrà affittato alla Telsi, che ha vinto l´appalto per la produzione dei contatori Enel. Occuperà , però, appena 55 dei 300 addetti, agli altri tocca la mobilità. Come intervengono il governo e la Regione? «Gli ammortizzatori sociali si esauriscono» spiega ancora Mascoli, «e nel 2007 per dare garanzie di reddito alle piccole e medie aziende della Campania, sono stati stanziati 30 milioni di euro». Nel solo settore metalmeccanico, ci sono 80 imprese che aspettano.

Vendo roba taroccata ma festeggio con voi il venditore abusivo
Anch´io pago le tasse e sono iscritto al sindacato
di paolo russo

Bari - «La mia festa del lavoro è qui in piazza Umberto». Tall non si separerà neanche oggi dalle sue borse taroccate e dalla sua bancarella fatta da un lenzuolo. «Ma io nel Primo maggio ci credo. È solo che non posso permettermi una giornata senza vendere». Quarantotto anni, senegalese, a Bari dal 1992, questo omone alto più di due metri non si è mai potuto prendere una pausa: la sua vita è sul piazzale dell´Università. Lui ha una licenza per lavorare come ambulante, paga le tasse ed è anche iscritto alla Camera di commercio. Ma è costretto a fare l´abusivo: con un albero per ripararsi quando piove e i vigili che ogni tanto gli appioppiano una multa. Manca un mercatino, un´area attrezzata: eppure sono più di duecento gli immigrati dotati di una licenza. E che pagano le tasse. Abbandonati ai teppisti e al maltempo. «Facciamo di tutto per metterci in regola: permesso di soggiorno, licenza. Eppure siamo costretti a lavorare abusivamente e a ringraziare se i vigili chiudono un occhio». Cambiare mestiere? «Alcuni l´hanno fatto. Ma se l´alternativa è essere sfruttati da un padrone, meglio vendere le borse». Ferie e malattie sono lussi che non ci si può permettere. Tall versa i contributi all´Inps ed è anche iscritto a un sindacato. Paga 40 euro per rinnovare la tessera. Le paga quando si presenta a chiedere aiuto per la compilazione del modulo per il rinnovo del permesso di soggiorno. Ma poi, durante il resto dell´anno, quei sindacalisti non li vede più. In città è solo la Rdb a sostenere i diritti degli stranieri. Oggi pomeriggio ha organizzato una festa multiculturale all´Area 51 (in corso Italia). Ci va anche Tall, dopo il lavoro. «Così mi ricordo che è il Primo maggio».


1 maggio 2007 - Il Resto del Carlino

Ferrara. Preludio ideale ed emblematico del 1° Maggio...

Ferrara - Preludio ideale ed emblematico del 1° Maggio, è stata ieri sera la «fiaccolata» per i lavoratori di Alcoplus davanti al Duomo. Un’iniziativa incentrata sulla difesa del lavoro e delle prospettive non solo dei 41 dipendenti della distilleria di via del Lavoro, ma anche proiettata a rilanciare l’attenzione per lo zuccherificio di Pontelagoscuro che rischia di concludere con la prossima campagna saccarifera la propria attività. Nei prossimi giorni Comune e Provincia incontreranno la società, per chiedere un ripensamento: il tentativo, hanno detto ieri sera gli assessori Diego Carrara, Raffaele Atti e Aldo Modonesi, resta quello di inserire la crisi Alcoplus nei piani di riconversione del settore saccarifero. Alla «fiaccolata» hanno partecipato i lavoratori, le loro famiglie, i promotori dell’Italia dei Valori ed altri esponenti politici.
Entrando nelle iniziative del 1° Maggio, stamattina dalle 9.20 in piazza Cattedrale festa promossa da Antea. Col concerto della banda Musi e della corale di San Francesco, la messa in Duomo alle 11 e alle 12 l’incontro con autorità, dirigenti sindacali e del volontariato. Anche il sindacato RdB Cub è protagonista con un banchetto che sarà allestito, dalle 9 alle 13, presso il Volto del Cavallo. Infine a Bologna sette ferraresi saranno insigniti del titolo di «Maestri del Lavoro». Si tratta di Giacomo Raisi, Salvatore Dellisanti, Antonino Esposito, Paolo Vita Finzi, Luciano Pozzati, Luisa Tassinari e Franco Fogli.


1 maggio 2007 - Il Giornale

No global pronti a rovinare la festa dei lavoratori
di Giannino della Frattina

Milano - «Gli impianti di videosorveglianza del Comune sono pronti a riprendere le immagini dello scenario di guerra». Parola di Riccardo De Corato, pronto ad affrontare la Mayday Parade, il corteo organizzato da centri sociali e comitati di base che oggi pomeriggio porteranno in piazza almeno 100mila persone. Precari, Co.co.co, interinali, contratti a termine, disoccupati, no global, duri e puri della sinistra estrema. Tutti insieme, uniti nella «cospirazione precaria». Manifestazioni contemporanee in venti città europee. «E così come è accaduto nel 2004 - spiega il vicesindaco - le nostre telecamere contribuiranno a incriminare i responsabili delle violenze. Anche quest’anno le immagini saranno messe a disposizione della questura, Milano è stanca di scene di guerriglia». Nel mirino i «presunti pacifisti» pronti a sfilare «mettendo in scena il solito copione di vandalismi, danneggiamenti, imbrattamenti, veri e propri atti di violenza contro telecamere, banche, vetrine, insegne, McDonald e Blockbuster». Senza dimenticare il terribile «Dieci, cento, mille Nassiriya» dell’anno scorso. Intanto nei siti antagonisti batte il tam tam. «Vogliamo un sostegno economico per chi non ha lavoro o ha pensioni insufficienti, prezzi calmierati per alcuni servizi fondamentali quali i trasporti, il sapere, la scuola, le biblioteche, le università e una diversa politica della casa». Parole d’ordine che ispireranno venti carri allegorici allestiti da gruppi spontanei di lavoratori precari. Contorno di musica techno e reggae sparata a palla, tarocchi con le diverse figure dei lavoratori e le «incantatrici precarie» che leggeranno il futuro lavorativo ai partecipanti al corteo. «Il successo crescente della Euromayday - suonano la carica quelli dei Cub - è dovuto al nostro essere alternativi alla manifestazione di Cgil Cisl e Uil, i sindacati che dovrebbero difendere i lavoratori e che invece, attraverso le politiche concertative hanno partecipato alla creazione di questa grave e insostenibile situazione».
Sindacati che a quell’ora avranno già concluso da un pezzo la loro manifestazione. La partenza del corteo «istituzionale» è, infatti, prevista per le 9,30 dai Bastioni di Porta Venezia con conclusione in piazza Duomo («L’Italia riparte dal lavoro. Sviluppo, diritti, legalità, sicurezza sul lavoro»). Previsti gli interventi dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Onorio Rosati, Fulvio Giacomassi e Walter Galbusera.


1 maggio 2007 - Gazzetta di Reggio

In piazza per «ripartire dal lavoro» i cortei, i comizi e gli appuntamenti

Reggio E. - «L’Italia riparte dal lavoro»: è con questo slogan che Reggio si appresta oggi a celebrare la Festa dei lavoratori. La manifestazione che si svolgerà in città avrà inizio con il tradizionale corteo che da viale Montegrappa si snoderà sino a piazza della Vittoria, con partenza alle 15.30. Al suo termine sono previsti tre interventi: il primo di un lavoratore di un’azienda in crisi, il secondo di un medico dei servizi di prevenzione, il terzo di un’insegnante precaria della scuola statale dell’infanzia.
I TEMI. Come ogni anno, fari puntati sul mondo del lavoro, in linea con la manifestazione nazionale che si svolgerà a Torino. Quattro i temi principali su cui verteranno le manifestazioni previste anche a Reggio: le morti bianche, ovvero sul lavoro, per le quali l’Italia detiene un negativo primato, il lavoro nero, la precarietà, legata specialmente al mondo giovanile con pesanti risvolti sociali e le pensioni minime.
«Urge un profondo cambiamento a livello istituzionale e sociale - afferma Mirto Bassoli segretario provinciale Cgil - un cambiamento che può e deve partire dal mondo del lavoro, base della nostra società». «Questo dimostra - sottolinea Giuseppe Pagani segretario provinciale Cisl - la sempre viva attenzione del sindacato alle problematiche del lavoro e dei lavoratori». Luigi Angeletti segretario provinciale Uil aggiunge: «E’ la mentalità del nostro paese che deve cambiare, migliorare il settore pubblico e lavorativo per garantire a tutti una vita più serena».
LA CUB. La Cub trasporti, in occasione della Festa del lavoro, organizza una manifestazione a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto aziendale del gruppo Act con un presidio, stamani alle 10, in piazza Prampolini. La Cub trasporti, infatti, denuncia di essere stata esclusa dalle trattative per il rinnovo del contratto.
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30 aprile 2007 - Ansa

PRIMO MAGGIO: FESTA LAVORO IN LOMBARDIA, A MILANO 2 CORTEI

(ANSA) - MILANO, 30 APR - Milano e la Lombardia festeggiano domani, come è tradizione, la Festa del Lavoro del Primo Maggio nell'ambito di analoghe iniziative in tutta Italia. Nelle principali città si terranno manifestazioni e presidi, ma i due principali appuntamenti sono nel capoluogo lombardo. Qui la mattina i sindacati confederali hanno organizzato un corteo da Porta Venezia, con concentramento alle 9.30, fino a piazza Duomo dove parleranno i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Onorio Rosati, Fulvio Giacomassi e Walter Galbusera. Nel pomeriggio sarà la volta dell'Euro May Day Parade 2007 organizzata dalla Confederazione unitaria di base (Cub) e da altri sindacati di base, fra SdL, e con la partecipazione di centri sociali e realtà di precari e lavoratori auto-organizzati. Il corteo partirà alle 15, con concentramento un'ora prima, da piazza XXIV Maggio per concludersi in piazza Castello. A Milano l'Atm, l'azienda dei trasporti, effettuerà il servizio con orario continuato dalle 7 circa alle 20 circa, mentre l'Amsa, l'azienda dei servizi municipali, non effettuerà come di consueto i servizi di raccolta rifiuti.


30 aprile 2007 - Il Manifesto

Mayday Parade
I precari leggono i Tarocchi a Prodi
1° Maggio Al centro della kermesse dei precari le promesse non mantenute sulla legge 30

(M.Ca) Milano - Martedì la Mayday Parade farà sentire nelle strade di Milano «l'urlo» dei precari. E la musica, sparata a manetta dai carri allegorici, non sarà tenera con il governo Prodi e, in particolare, con la sinistra che ci sta dentro. Lo si è capito, ma non occorreva la sfera di cristallo per prevederlo, ieri mattina alla conferenza stampa di presentazione della settima edizione della Mayday Parade, diventata «Euro» dal 2004. In campagna elettorale i partiti del centro sinistra si sono «riempiti la bocca con la parola precarietà». Un anno dopo, Paccheto Treu e Legge 30 «sono sempre lì». Come ai tempi di Berlusconi, la «presunta» riduzione della disoccupazione nasconde la crescita delle assunzioni precarie, dei lavoretti intermittenti, pagati poco e per niente tutelati. Questo, in sintesi, hanno detto Walter Montagnoli (Cub), Luigia Pasi (Sdl) e il chain worker Frankie, uno degli inventori della parade e di San Precario. Hanno convocato la stampa sotto lo «scheletrone», la scultura di Gino De Dominicis esposta davanti a Palazzo Reale. Rappresenta, secondo l'autore, un «alieno antropoformo». E chi è più alieno di un cocopro o di una finta partita Iva?
Due le parole d'ordine della Mayday parade 2007: i diritti nel lavoro, il diritto alla continuità del reddito. Come da tradizione, il corteo-kermesse (partenza alle 15 da Porta Ticinese) sarà aperto da una ventina di carri allegorici allestiti da varie situazioni precarie: call center, Comune, Teatro alla Scala, università, musei, supermarket, aeroporti. Gran finale in piazza Castello con il Gioco della Precariomanzia. Quest'anno i creativi della Mayday si sono ispirati ai Tarocchi. Ventidue carte da «leggere» e «far giocare» tra loro: la Telefonista, la Pulitirice, la Papessa, l'Appeso, la Contorsionista, il Carro... Vi leggiamo in anticipo due Tarocchi. Il Rappresentante: «Il partito che raccoglie il tuo voto senza trasformarlo in un vantaggio per la tua vita, il sindacato che si fregia di difenderti per curarsi della sua soppravvivenza, l'intellettuale che non sa generare parole che sostengano la tua lotta... Quando è vicino all'Imprenditre diventa ancor più pericoloso». Il Reddito: «C'è chi lo rivendica, chi lo arraffa, chi lo elemosina e chi s'incazza, ma c'è anche chi non l'ha mai toccato con mano... Spesso il Reddito appare in sogno ai precari. Ma altrettanto spesso si trasforma in incubo, è discontinuo e diventa una chimera irraggiungibile».
Gli organizzatori prevedono 100 mila manifestanti a Milno. Sarà Mayday parade anche a Napoli, all'Aquila e in una dozzina di città europee.


30 aprile 2007 - Il Firenze

I sindacati di base organizzano un corteo da piazza Indipendenza, poi musica in San Lorenzo
A Firenze l'altro volto del lavoro, una giornata dedicata ai precari
Gli organizzatori: «Riportiamo questa ricorrenza al suo vero significato originario»

Firenze - Primo maggio. È arrivato, anche quest'anno. Ma come molte ricorrenze, non è che un giorno utile per far fermare l'attenzione su quei problemi che in realtà interessano le persone tutto l'anno. Se per il 2007 la festa dei lavoratori in tutta Italia si concentra sul tema della sicurezza, a Firenze in prima linea ci sarà anche un altra questione, la precarietà.
"FACCIAMO LA FESTA alla precarie tà" è infatti il nome dell'iniziativa organizzata dal Coordinamento Firenzeprecaria, Rdb-Cub, Cobas, Slai Cobas, Movimento di lotta per la casa, Unione Inquilini. Uniti per «riportare questa ricorrenza al suo significato originario, e per dare voce ad una opposizione sociale alla precarietà del lavoro e della vita» ci saranno anche centri sociali, collettivi universitari e comunità di immigrati. Tutti insieme all 'appuntamento previsto domani alle 18 in piazza Indipendenza. Da lì partirà il corteo che terminerà in piazza del Mercato centrale (San Lorenzo) per una serata di festa di musica e canti.
UNA MARCIA che vuole parlare dei «problemi più importanti per il futuro di tutti» dicono gli organizzatori. Che muove i passi dalla lotta alla precarietà e passando per la sicurezza e il Tfr arriva a piaghe più grandi come il «diritto alla casa», «il razzismo e la guerra tra i popoli ». Attraverso queste tematiche si muove anche il pensiero del Movimento di Lotta per la Casa che per in questoMayDay 2007 si augura un futuro migliore anche per gli immigrati. «Abbiamo ancora voglia - dicono le organizzazioni sindacali di base che sostengono l'iniziativa - di celebrare il PrimoMaggio, la festa dei lavoratori, perché ci sono persone che credono possibile e necessario un progetto diverso, impegnate a favore di una società senza guerra e basi militari, senza grandi opere che distruggono il territorio, senza privatizzazioni, discriminazioni, sfruttamento e contro la criminalizzazione di ogni forma di dissenso».


30 aprile 2007 - Corriere della Sera

Domani si rinnova la sfida tra la manifestazione ufficiale dei confederali e la Mayday Parade dei sindacati di base
«A Milano un evento europeo per il 1° Maggio»
La Cisl: bene lo storico Castronovo, il corteo è superato. La Fiom-Cgil: no, è sempre attuale. Primo Maggio in cerca d'autore. Lo ha detto ieri lo storico Valerio Castronovo sul Corriere: «La festa dei lavoratori è obsoleta, rischia ogni anno di più di perdere significato».

A Romail 1°Maggio è diventato la scusa per un grande concerto. A Milano le manifestazioni sono due. Entrambe mostrano dei limiti. La passeggiata rituale del mattino, proposta dai confederali, è diventata: a) un'occasione per verificare chi, tra i rappresentanti delle istituzioni, ha raccolto l'invito a partecipare; b) chi sarà fischiato. La Mayday Parade contro il precariato del pomeriggio — organizzata da Cub (confederazione unitaria di base) e Chain Workers (un gruppo vicino al centro sociale La Pergola) — sul piano dei numeri ha surclassato il corteo confederale (centomila persone l'anno scorso). Ma spesso i riflettori si spostano su atti di vandalismo e slogan politicamente scorretti («Dieci, cento, mille Nassiriya»).
Sulla necessità di trovare anche a Milano un modo di festeggiare più in linea con i tempi sono d'accordo tutti, anche all'interno dello stesso sindacato confederale. Con ogni probabilità quello di quest'anno sarà l'ultimo corteo da Porta Venezia a piazza del Duomo. «Stiamo lavorando a un evento alternativo, che colleghi Milano alle altre grandi piazze europee del lavoro» racconta Fulvio Giacomassi, a capo della Cisl di Milano. Il segretario generale non condivide però le critiche del professor Castronovo al senso del Primo Maggio: «Una giornata da dedicare al lavoro resta necessaria».
«Per quanto mi riguarda, la festa dei lavoratori mantiene ancora tutto il suo significato. Tanto che sarò in piazza a rappresentare il Comune», si aggrega l'assessore al Lavoro, Andrea Mascaretti. I metalmeccanici della Fiom-Cgil rincarano la dose. «Il senso della ricorrenza resta intatto nonostante quanto detto dal professor Castronovo — attacca il segretario generale milanese, Maria Sciancati —. Il nostro obiettivo è tutelare chi dà tanto alla società per ricevere poco in cambio — continua la sindacalista —. Ieri si trattava degli operai. Oggi si tratta ancora degli operai ma anche dei precari dei call center».
«Il lavoro è un valore costituzionale, merita certamente una festa» interviene Maria Grazia Fabrizio, consigliere regionale e sindacalista storica della Cisl.
La difesa del primo maggio mette d'accordo confederali e sindacato di base. «La festa è viva più che mai» conclude Walter Montagnoli, coordinatore nazionale della Cub e organizzatore della Mayday Parade. E gli slogan offensivi? E le scritte sui muri? «Quando si portano in piazza 100 mila persone sono inevitabili».
Allo studio un evento alternativo che colleghi la città alle altre piazze internazionali nella festa del lavoro.


28 aprile 2007 - Ansa

1 MAGGIO: CORTEO PRECARI A EUROMAYDAY PARADE 2007 A MILANO

(ANSA) - MILANO, 28 APR - Torna a Milano per il Primo Maggio la manifestazione dei precari, la Euromayday Parade, inventata dalla Confederazione unitaria di base (Cub) e poi estesa a realtà di lavoratori auto-organizzati, centri sociali e chain- workers, i cosiddetti lavoratori delle grandi catene di distribuzione di cui è un simbolo «negativo» Wall-Mart. L'iniziativa è stata presentata oggi davanti a Palazzo Reale a fianco del Duomo: gli organizzatori prevedono una grande partecipazione con «100 mila persone, in linea con l'anno passato». Il concentramento è per le 14 in piazza XXIV Maggio e l'arrivo in piazza Castello.

1 MAGGIO: EUROMAYDAY A MILANO PER 7 MILIONI PRECARI
MONTAGNOLI (CUB), IL GOVERNO NON HA FATTO NULLA PER LAVORATORI

(ANSA) - MILANO, 28 APR - Sette milioni di precari fra cocopro, finte partite Iva, interinali, contratti a temine, part-time utilizzati a tempo pieno ma pagati la metà: è questo 'popolò, fra cui sempre più donne, che da un lato non è disoccupato, ma dall'altro non ha certezze del presente e del futuro che la Euromayday Parade 2007 vuole rappresentare nella manifestazione del Primo Maggio a Milano. Storicamente l'iniziativa è stata inventata dalla Confederazione unitaria di base (Cub), ma nel tempo si è aperta dal punto di vista organizzativo a realtà di lavoratori auto-organizzati, centri sociali, chain-workers, cioè dipendenti delle grandi catene commerciali di cui è simbolo «negativo» Wall-Mart. Ed è sempre numerosa la presenza di giovani, pensionati, lavoratori, studenti. Quest'anno si punta a raggiungere «circa 100 mila persone, in linea con l'anno passato» ha spiegato uno dei coordinatori nazionali della Cub, Walter Montagnoli presentando la Parade questa mattina davanti a Palazzo Reale con dietro, non casualmente, il cosiddetto 'scheletronè (un enorme scheletro di un alieno antropomorfo dello scultore Gino De Dominicis) che rappresenta «la situazione attuale degli occupati». Come è ormai tradizione il corteo sarà aperto da una ventina di carri allegorici ognuno dei quali prenderà come tema una azienda con problemi per esempio la Wind di cui vengono contestate le esternalizzazioni, o i precari del Comune e della Scala. Si parte verso le 15, con concentramento un'ora prima, da piazza XXIV Maggio verso corso di Porta Ticinese, via Torino e piazza Duomo. Il finale è previsto in piazza Castello. La Euromayday chiede l'abolizione della legge 30 e del pacchetto Treu, la trasformazione in lavoro subordinato del finto lavoro autonomo e la centralità del lavoro a tempo indeterminato. Ma al centro vi è anche la tutela del reddito fra un lavoro irregolare e l'altro. «I dati sulla presunta riduzione della disoccupazione - hanno sottolineato Montagnoli, Luigia Pasi di SdL, e Frankie, un rappresentante dei precari - nascondono il fatto che tutti vengono assunti senza tutele. Il fenomeno colpisce tutte le classi sociali e di età e in particolare le donne. Il 40% dei precari è in Lombardia e il 28% nel Lazio». «Il Governo e il ministro Damiano non hanno fatto assolutamente nulla per i lavoratori, sono perlomeno assenti oltre che corresponsabili di questa situazione», ha concluso Montagnoli.


28 aprile 2007 - Il Giorno

Primo Maggio ma senza la Moratti
Il sindaco declina l’invito: sarò idealmente in piazza con i sindacati
di STEFANIA CONSENTI

MILANO — PRIMO MAGGIO di sfilate, primo maggio di polemiche. Ed è così che l’invito, ritenuto «troppo personale» del segretario della Camera del lavoro, Onorio Rosati, al sindaco Letizia Moratti chiamata a partecipare al corteo, ha fatto venire il mal di pancia nella Cgil e infastidito non poco gli altri compagni confederali. «Non si selezionano i rappresentanti istituzionali», è stato il monito lanciato a caldo dal segretario della Uil Walter Galbusera. Rosati, intanto, innesta la retromarcia e precisa «che l'invito alla manifestazione del Primo Maggio, rivolta al sindaco Letizia Moratti, così come a tutti i sindaci dell'hinterland milanese, al presidente della Provincia di Milano e al presidente della Regione Lombardia, è stato rivolto unitariamente e congiuntamente da Cgil, Cisl e Uil, in qualità di Comitato promotore della manifestazione». La Moratti dal canto suo, ringrazia e declina l’invito. Non sarà presente al corteo ma, dice, «idealmente sarò in piazza con il sindacato», augurando un Primo maggio «che metta sempre più in evidenza il lavoro come fattore di integrazione e crescita personale, un elemento quindi indispensabile per la realizzazione di ognuno». «Ho già anticipato al segretario della Camera del Lavoro di Milano - ha aggiunto il sindaco - che quest'anno non potrò essere alle celebrazioni del Primo maggio, perchè non sarò a Milano».
ECCO IL PROGRAMMA. Il corteo ufficiale, organizzato dai confederali, partirà dalle 9,30 da piazza Oberdan. Da lì la sfilata si snoderà per corso Venezia, piazza San Babila, corso Europa, piazza Fontana e piazza Duomo dove ci saranno i comizi conclusivi di Onorio Rosati (Cgil), Fulvio Giacomassi (Cisl)e Walter Galbusera (Uil). La giornata sarà dedicata al tema degli infortuni e delle morti sul lavoro e in tutte le piazze sarà osservato un minuto di silenzio. «Dal palco - anticipa Rosati - lanceremo la proposta di organizzare una manifestazione sulla sicurezza sul lavoro che parta proprio da Milano».
L’ALTRA SFILATA. Nel pomeriggio sarà il turno del Mayday Parade, con i centri sociali (Il cantiere non partecipa) e i sindacati di base: ritrovo alle 14 in piazza XXIV Maggio e da lì sfilata per corso di porta Ticinese, via De Amicis, via Torino e arrivo in piazza Castello. È la settima edizione e si svolgerà in altre venti città europee e alcune città italiane. «Purtroppo i temi sono gli stessi dell’anno scorso perchè nulla è cambiato», sospira Walter Montagnoli della Cub (Confederazione Unitaria di base). «Chiediamo l’abolizione della legge 30 e del pacchetto Treu e la centralità del rapporto a tempo indeterminato».