Firmato il Contratto Enti Locali. EX VOTO DI SCAMBIO -testo-

In allegato l'ipotesi di CCNL sottoscritta

Nazionale -

Firmata ieri sera, 4 giugno, l'ipotesi di contratto per il comparto Regioni-Autonomie Locali.


Alla fine - come avevamo preannunciato - si è chiuso a due giorni dalle elezioni anche il nostro contratto per il Biennio 2008-2009.


Evidentemente le pressioni pre-elettorale dei Sindaci e dei Presidenti delle Province e l'accordo raggiunto anche con l'ANCI sulla nuova Italia federalista (scompariranno 1700 piccoli enti) possono ben dare la visione di un sostanziale scambio di mercanzia nel nuovo sistema di contrappesi istituzionali (Governo centrale contro Governi locali); non a caso proprio ieri è stata pubblicata su alcuni giornali, la nuova bozza del testo di riforma delle autonomie locali.

Anche la prode CGIL, che a seguito dell'espulsione dai tavoli col Governo sembrava dovesse avviare una nuova (?) stagione di "lotta dura", è rientrata nei ranghi, con buona pace di quei lavoratori che ancora credono alle favole.


Nel Contratto non troviamo niente di più e niente di meglio delle miserie che avevamo denunciato:


- un aumento medio lordo a regime di 62 Euro e spicci;


- ulteriori incrementi destinati alla produttività solo per enti virtuosissimi;


- un rinvio di tutte le questioni rimaste in sospeso da un paio di contratti in qua (a partire dalla revisione dei profili professionali).

 


E' apparsa invece quasi dal nulla una indicazione rispetto all'avvio di tavoli territoriali sul problema del precariato che lascia ben intendere la possibile trasformazione del tavolo negoziale da nazionale a regionale.


Ne viene fuori un quadro a molte velocità.


Ci saranno amministrazioni più forti (e di maggior peso politico, tipo Regioni e grandi città) che probabilmente riusciranno a reperire qualche soldo in più, ma a fronte di una più decisa esternalizzazione di servizi (con meno dipendenti e più salario accessorio posso dare più soldi a quelli che restano in servizio: per far funzionare i servizi con meno personale devo esternalizzare).


Per gli enti più piccoli si profila una vera e propria carestia.


Un mistero resta invece la norma che sembra mettersi di traverso rispetto alle riduzioni previste dalla legge 133/2008 volute da Brunetta per combattere l'assenteismo!


Vedremo se il Governo accetterà di dare il via libera alla sottoscrizione definitiva dell'accordo e come questo troverà un equilibrio con norme di rango legislativo.
Per la prima volta nel comparto sono andate alla contrattazione solo cgil, cisl e uil.


La chiusura di questo contratto che sancisce la definitiva fuoriuscita dal comparto del sindacalismo autonomo, apre ai lavoratori e alle RdB una grande possibilità rivendicativa a partire dalle prossime assemblee in cui si dovrà sviluppare una forte campagna di controinformazione per consentire a tutti i lavoratori e lavoratrici degli enti locali di maturare la definitiva consapevolezza che - ora più che mai - c'è bisogno di un sindacato vero.


Nei prossimi giorni daremo una lettura analitica e commentata del testo (che già potete scaricare in allegato e leggere).

 

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