PCM. SENZA CONTRATTO, SENZA GOVERNO, MA NON SENZA SOLDI!

Roma -


Dopo un'attesa durata ventisei mesi il rischio concreto è che il nostro Contratto Collettivo debba attendere ancora a lungo per essere finalmente varato. Ognuna delle due ipotesi attualmente al vaglio delle massime istituzioni (Governo a termine o elezioni anticipate) apre scenari in tutto sfavorevoli a una rapida apertura della trattativa sul CCNL.

Se la migliore ipotesi collocherebbe a giugno la normalizzazione della situazione politica, con un Governo forte nato da elezioni politiche in aprile, altre non meno accreditate collocano il rientro alla normalità non prima dell'autunno/inverno 2008.

Quindi oggi con la caduta del Governo diventa praticamente impossibile definire la parte giuridica di questo contratto; d'altra parte si rende necessario garantire ai Lavoratori almeno il riconoscimento del pur risibile incremento economico, anche in considerazione del fatto che questi fondi saranno comunque percepiti con non meno di due anni e mezzo di ritardo.

 C'è solo una via d'uscita che può portarci fuori dal tunnel: stralciare immediatamente la parte economica e andare a una firma contabile che consenta ai Lavoratori di incassare i pochi spiccioli già stanziati per il recupero dell'inflazione.   Quelli servono per superare la drammatica carenza di liquidità che affligge sempre più le famiglie.

         Al riguardo inoltriamo l'istanza di incontro urgente al Ministro Nicolais formulato dalla Direzione Nazionale RdB-CUB.

 
Se chi ha sbagliato non paga mai, che almeno vengano pagati i Lavoratori.
 

Roma, 5 febbraio 2008
 

RdB/CUB P.I. Coordinamento Nazionale PCM